di Roberto Dupplicato -
TRA SPERANZE E RIMPIANTI
TACKLE DURO – Il derby dei media sulla settimana decisiva del calcio italiano
“Cosa succede se non passiamo domani? Sarebbe un disastro, diventerebbe una stagione di m….”. Sono le parole di Francesco Acerbi prima di Inter-Milan, il ritorno di Champions che vale un biglietto per Istanbul. E non ha torto, l’Inter parte con 2 gol di vantaggio e se dovesse uscire dopo una rimonta clamorosa del Milan il tonfo verrebbe ricordato per l’eternità, roba che non te la cavi con la Coppa Italia e la qualificazione in Champions. Lo sanno tutti all’Inter, e Acerbi l’ha voluto sintetizzare così. I nerazzurri sono favoriti dopo l’andata e quindi hanno tutto da perdere, e questa è la posizione migliore tra le due.
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L'ha detto Inzaghi, l'ha detto...
Qualcosa a livello di comunicazione ce la regala pure Inzaghi sull’arbitro Turpin e i francesi del Milan. La sua viva voce dice che non ci sono problemi, ma lui stesso non può non sapere che poi sui siti ci saranno i titoli e sui titoli si faranno poi le domande a Pioli. Perché anche se Inzaghi non l’ha detto, un po’ l’ha detto. Legittimo dunque fare qualche domanda e inzigare. Poi Pioli un po’ raccoglie e un po’ no, Tonali ironizza dicendo che servirebbero arbitri senza nazionalità. Ci si sguazza tutti, ci si passa il tempo. Ma a occhio queste cose per Inzaghi portano solo guai. Le polemiche si trascinano dai quarti col Napoli, ma sono solo piccoli mind games da semifinale di Champions che è anche un derby cittadino, facile incendiare la situazione. Nitro e glicerina fianco a fianco. Il tutto con la polemica degli ultras a Spezia: non è successo niente di grave, ma le immagini sono comunque fastidiose. Meglio parlare di calcio, visto che il diavolo ritrova Leao. Che ha giocato in Francia e che quindi magari è un altro che conosce l’arbitro, penseranno ad Appiano. Fatto sta che Tuttosport titola: bufera arbitro.
Finita la tragedia del derby, che comunque ha meno fascino rispetto a quello di vent’anni fa con vista Manchester e una finale da potersi giocare. Stavolta a Istanbul ci sarebbero City o Real, Guardiola o Ancelotti, il meglio del calcio mondiale per cui la milanese che arriverà in Turchia avrà l’etichetta di underdog. Per la Gazzetta è il Derby dei Derby, per il Corsport è uno Psicoderby. Certo è, come twitta Franco Vanni, qualche anno fa i tifosi delle due squadre non avrebbero sognato di giocarsi una partita così importante. È comunque un traguardo, ma in questi casi come nei playoff NBA: win or go home.
Il grande rimpianto della Juve a Siviglia è Pogba: il medico da Tuttosport gli dice di saltare le vacanze ma il rimpianto nel popolo bianconero è grande, perché si è rifermato prima di una gara cruciale. Perché Allegri forse ripenserà al suo impiego contro la Cremonese, detto che il guaio fisico il francese poteva accusarlo pure in allenamento e che all’andata una sua giocata è stata decisiva per il pari di Gatti, speriamo che il polpo il suo apporto alla Juve lo abbia dato in quel modo, per poter avere poi una finale tutta italiana a Budapest.
Ma non è facile perché Mou ha una Roma incerottata e con Dybala da portare giusto per mostrarsi ingioiellati alle serate importanti. Il gol di Bove non è detto basti per il ritorno col Bayer di Xabi Alonso: i tedeschi all’inizio hanno messo in difficoltà la Roma, servirà davvero un’impresa stile Inter al Camp Nou, o non basteranno tutte le aspirine del mondo, visto che il piazzamento Champions è lontano. Potrebbe essere la fine, potrebbe essere un’altra finale europea, la seconda di fila: due anni di Mourinho resteranno comunque indimenticabili.
Se in Europa vogliamo dare lezioni di Italiano la Fiorentina deve ribaltare il Basilea come il Basilea l’ha ribaltata nel finale al Franchi. I viola sono andati avanti e sono finiti dietro: basta un gol, è il caso di farlo anche se l’ambiente, dopo le polemiche social, è più da calcio fiorentino che da Fiorentina. Si può fare ma serve testa, quella mostrata con l’Udinese. Poi Gran Finale con volata Champions in A e le finali di coppe: ne sognavamo 4 in tre competizioni ma intanto stasera celebriamo la prima, che sarà di Milano: Inter, se tutto va come dovrebbe, Milan se il diavolo ci metterà la coda.
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