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L'omonimia

Cresci a Londra, giochi nell’Arsenal e fai il difensore: la storia di Maldini Kacurri

Stefano Sorce
Stefano Sorce
Il giovane calciatore albanese è nato a Londra, gioca nell’Arsenal e porta un cognome pesante ma con caratteristiche tecniche ben differenti
00:14 min

Essere un difensore centrale di 1 metro e 89, aggressivo, roccioso e con una stazza che lo distingue nettamente dai pari ruolo, è già un buon biglietto da visita per imporsi nel calcio moderno. Se poi ti chiami Maldini, il pubblico si aspetta che tu scivoli come Paolo, imposti come Cesare e abbia il portamento da capitano predestinato. Ma Maldini Kacurri, classe 2005, ha scelto di farsi notare in un altro modo: nessuna poesia difensiva, ma tanta grinta concreta. Un “no-nonsense centre-back”, come lo descrivono in Inghilterra. In campo, non fa sconti. E sì, gioca con l’Arsenal, mica con il Milan.

Nato a Lewisham, Londra, ma con radici ben salde nella città albanese di Lezhë, Kacurri ha mosso i primi passi nelle giovanili del Fulham prima di trasferirsi all’Arsenal nel marzo 2022. Firma il suo primo contratto professionistico il 4 luglio 2024 e poche settimane dopo trova posto in prima squadra, facendo il suo debutto nella goleada per 5‑1 contro il Bolton in Carabao Cup, entrando al 70’ come rincalzo di Calafiori.

BOREHAMWOOD, INGHILTERRA - 22 OTTOBRE: Maldini Kacurri dell'Arsenal. (Photo by Harry Murphy/Getty Images)

Maldini di nome, non di sangue...

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Chiamarsi “Maldini” in uno spogliatoio inglese di Premier League è un colpo di teatro. Un difensore che eredita un nome caro al calcio italiano e mondiale, Paolo Maldini, 902 presenze tra Serie A e Champions e una carriera con il Milan, porta inevitabilmente riflessi di grandezza: “Ma è proprio lui?”, “È parente?”. No. Ma l’omonimia ha il potere di catturare i riflettori, e Maldini Kacurri lo sa bene.

Un suo post su Instagram lo documenta chiaramente: “Proud moment for my family and I making my debut arsenal, unforgettable experience. We keep working". La reazione è un mix di orgoglio genuino e una gag non voluta: Uno mugugna appena commette un fallo, e la gente urla: ‘Non distruggere il mito, Maldini!’”.

Il percorso

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La storia calcistica di Maldini Kacurri parte da sud di Londra, precisamente dalle giovanili del Fulham, dove inizia a farsi notare per struttura fisica e solidità difensiva. Ma è nel 2022 che arriva la svolta: l’Arsenal lo chiama a sé, portandolo nel cuore pulsante del nord londinese, alla Hale End Academy, fucina di talenti Gunners.

Con la maglia dell’Arsenal, Kacurri trova subito continuità tra l’Under-18 e la Premier League 2, il campionato riservato alle squadre Under-21. Nella stagione 2022-23 mette insieme 13 presenze con l’U18 e 4 con l’U21, guadagnandosi i primi sguardi d’approvazione da parte dello staff tecnico della prima squadra.

L’inizio della stagione 2024-25 segna un altro step importante: il 15 settembre viene convocato per la prima volta in una partita ufficiale di Premier League, in occasione del sentito derby contro il Tottenham. Non scende in campo, ma respira l’atmosfera della grande sfida. Pochi giorni dopo, il 25 settembre, arriva il momento tanto atteso: debutta ufficialmente in prima squadra, entrando nel secondo tempo della sfida di Carabao Cup contro il Bolton. Finisce 5-1 per l’Arsenal, e Kacurri si toglie anche la soddisfazione di diventare il primo calciatore albanese a indossare la maglia dei Gunners in una gara ufficiale.

Nel febbraio 2025, per crescere ulteriormente e farsi le ossa tra i professionisti, viene mandato in prestito al Bromley, in League Two. Tre presenze convincenti, tanta esperienza accumulata, e un ritorno all’Arsenal al termine del prestito, il 31 maggio 2025, con ancora più determinazione e consapevolezza nei propri mezzi.

Il futuro dell'altro Maldini

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In un calcio dove il nome può essere un’etichetta, Maldini Kacurri possiede già ciò che molti cercano: attenzione. Non c’è leggenda alle spalle, e per questo ogni scarico, ogni uscita, ogni intervento diventa un momento con potenziale narrativa. Può il giovane albanese con nome italiano diventare qualcosa di più di un gioco d’onomastica? Dipenderà da lui.

Il suo futuro alla base del fioretto: quello del mestierante difensivo, silenzioso ma efficace. Se la carriera dovesse spiccare volo, allora sì, avremo un Maldini made in London-Albania. Ma per ora va bene così: un nome che rompe l’algoritmo narrativo del calcio, e apre la rubrica a un sorriso complice.