L'INTERVISTA

Antony: “Se ti pagano 86 milioni è perché hai talento. Pressione? La sentivo nelle favelas”

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Antony dal Manchester United alla sua infanzia: l'esterno rinato al Betis si racconta a Dazn. Le sue dichiarazioni
Enrico Pecci
Enrico Pecci Redattore 

Antonyè rinato al Betis. L'esterno brasiliano, ceduto in prestito dal Manchester United, è tornato a brillare in Liga con il club di Siviglia. Già 4 gol e 4 assist a referto in 11 presenze, con prestazioni che hanno convinto tutti in casa Betis, al punto che si parla già della possibile conferma a titolo definitivo. L'ex Ajax, pagato ben 86,3 milioni di sterline dai Red Devils, si è raccontato in una lunga intervista a Dazn.

Antony: "La pressione? Nelle favelas, quando giocavo contro gli spacciatori"

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Antony è tornato sul suo trasferimento record: "Se pagano quel tipo di cifra per te, è perché hai talento e qualità. Ovunque andrò, parlerò sempre bene del Manchester United. Penso che l'esperienza a Manchester mi abbia preparato per essere qui oggi, a divertirmi". Il Betis si sta preparando per il derby di Siviglia alla ripresa dopo la sosta Nazionali: "Sono molto, molto, ansioso. La gente dice che una partita molto importante. So che tutte le partite sono molto importanti, ma quando si parla di un derby è diverso. So che tutte le partite sono molto importanti, ma quando si tratta di un derby, è diverso . È il mio primo derby qui, e giochiamo in casa. Sono pronto e non vedo l'ora di questa partita".

Sulla scelta fatta lo scorso gennaio: "Avevo bisogno di ritrovare me stesso ed essere felice. Ogni giorno che passa, penso che sia stata la decisione migliore che potessi prendere. Ho imparato molte cose buone al Manchester United, ma ho anche sperimentato molte cose brutte lì. Qui mi sto godendo la città, il club e tutto il resto".

La pressione? Antony risponde così: "La sentivo nella favela, quando non avevo stivali con cui giocare. A volte andavo a scuola la mattina e non mangiavo. Guardo sempre indietro quando ho attraverso momenti difficili. Ora rappresento tutti coloro che sono rimasti nella favela. Ho giocato contro gli spacciatori, contro tutti. Se mi chiedi se avevo paura, certo che ne avevo. Ma ho sempre avuto una personalità molto forte. Più le cose erano difficili, più volevo essere lì. Quando attraverso una situazione difficile, ricordo cosa ho passato nella favela. Il difficile era quando vivevo lì".

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Betis, Antony: "Nei momenti difficili ripenso alla baraccopoli"

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Il classe 2000 è tornato così sulla sua infanzia in Brasile: "È stato difficile. Non avevo gli scarpini per giocare, ma sono sempre stato un ragazzino molto tenace. Nelle favelas impari cose belle, ma anche cose brutte. Ho amici che hanno fatto un percorso diverso, e non è facile. Quando mi trovo in una situazione difficile, ricordo le cose che sono successe nella baraccopoli".

Il suo futuro verrà deciso nel prossimo giugno. Amorim, spiegando le difficoltà di Antony, aveva parlato così: "Quando giochi contro qualsiasi squadra in Inghilterra, la condizione fisica è cruciale. Se ti manca la preparazione fisica, faticherai davvero. Antony sta giocando molto meglio in Spagna in questo momento. Questo è dovuto a molti fattori, ma ti assicuro che tutto ruota attorno alla condizione fisica".

Queste, invece, le dichiarazioni dell'agente del calciatore dopo l'addio al Manchester United: "Antony ha molto rispetto per l’ex allenatore, ma era giusto che prendesse un’altra strada. Di comune accordo con lo United, abbiamo optato per un trasferimento in prestito per fargli riprendere smalto e condizione migliore. Abbiamo avuto altre possibilità in Premier League ed Arabia Saudita, ma lui ha scelto la Spagna per rilanciarsi e credo sia stata la soluzione migliore per la carriera. L’inizio dell’avventura al Real Betis lo dimostra. Il ragazzo è molto, molto felice al Real Betis e lo si nota in campo. Può adattarsi facilmente al nuovo contesto ed è fondamentale". Il Betis si gode il "nuovo" Antony.

 

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