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Dopo la vittoria sul Newcastle, l'Arsenal continua la caccia alla capolista Liverpool, impegnato nel big match contro il Chelsea. All'Emirates Stadium, i Gunners ospitano questo pomeriggio il West Ham, fresco di pareggio contro l'Everton e soprattutto guidato dal neo allenatore Nuno Espirito Santo. La sfida vede a confronto non solo due squadre provenienti da momenti del tutto opposti, ma anche due tecnici dal carattere e dagli schemi completamente diversi. Se Arteta si affida al possesso palla, per esempio, il portoghese invece preferisce farne a meno. Ecco le tattiche dei due allenatori.
Possesso palla, pressione alta e scambi di posizione. Sono i tre principali ingredienti dello schema di gioco di Mikel Arteta. L'allenatore dell'Arsenal basa il suo gioco intanto sulla pazienza, senza spingere i suoi giocatori a cercare la porta il prima possibile. Ecco perché al tecnico spagnolo piace praticare la costruzione dal basso, con possesso palla senza mai strafare e affidandosi, quando serve, al gioco individuale per fare in modo che i giocatori in fase di non possesso trovino la posizione per colpire.
Il sistema di base è spesso un 4-3-3 che si adatta in diverse fasi di gioco, trasformandosi in un 3-2-5 in possesso e in un 4-4-2 in non possesso, con l'obiettivo di recuperare palla velocemente e attaccare gli spazi. In base agli schemi di gioco, i giocatori dell'Arsenal sono sempre chiamati a creare superiorità numerica e quando si tratta di recuperare il pallone, al primo pressing viene coinvolta quasi tutta la squadra. Obiettivo è. ovviamente, recuperare palla prima possibile.
Durante la fase di possesso, la squadra cerca anche di attaccare la profondità, sfruttando la velocità degli attaccanti e il movimento degli esterni. In quella di non possesso, invece, se il pressing porta al recupero palla nella metà campo offensiva, la squadra cerca di attaccare velocemente la porta avversaria. In tutto questo, sempre con dietro una solida organizzazione del reparto difensivo. Se un difensore si allontana dalla propria zona, un giocatore deve coprirla al suo posto.
Nella sua ultima stagione con il Nottingham Forrest, la sua squadra occupava l'ultima posizione per possesso palla. Appena il 39,7% di percentuale. Questo però non significa che il gioco di Nuno Espirito Santo lasci a desiderare anche perché, nonostante non ci fossero fenomeni nelle fila dei Forest, la squadra è arrivata a sfiorare la qualificazione alla Champions League, quando era al penultimo posto in classifica.
L'idea di calcio di Nuno Espirito Santo si avvicina molto a quella di José Mourinho. Il tecnico portoghese di origine di saotomense predilige il 4-2-3-1, la cui fase offensiva si basa soprattutto sulla dinamicità e sulla verticalità, senza dare peso al possesso palla. Le sue squadre allenate dal neo tecnico del West Ham lasciano giocare l'avversario ma poi sono ferocemente concrete sotto porta. Come infatti si è visto nel suo debutto contro l'Everton.
Tutto il gioco passa dalla rapidità degli esterni e dalla qualità del trequartista che manovra l'azione. Questo modo di giocare, però, non rende gli Hammers rinunciatari come si possa pensare. Al contrario, infatti la squadra appena può si dimostra estremamente aggressiva e in pressing sull'avversario per poi sfruttare le ripartenze e i cross verso una punta di peso.
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