L'accusa

Il sindacato della polizia accusa l’Atletico Madrid: “Sostenuti ultras neonazisti”

Atletico Madrid
Il derby tutto spagnolo tra Atletico Madrid e Real Madrid si è disputato nella serata di ieri e ha fatto discutere. È terminato con il risultato di 1-1. Ma a far parlare è ora l’accusa pesantissima rivolta ai padroni di casa dopo quanto...
Alessia Gentile

Il derby tutto spagnolo tra Atletico Madrid e Real Madrid si è disputato nella serata di ieri e ha fatto discutere. È terminato con il risultato di 1-1. Ma a far parlare è ora l'accusa pesantissima rivolta ai padroni di casa dopo quanto accaduto nel corso del match. Gara che è stata sospesa per disordini e lancio di oggetti contro Courtois.

Il sindacato della Polizia non ci sta

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Il sindacato della polizia, Jupol, ha infatti accusato l’Atletico Madrid di aver impedito l'intervento delle Forze dell'Ordine al Wanda Metropolitano. Il portavoce Ibón Domínguez, ai microfoni del programma La Mirada, ha infatti dichiarato: "Alla polizia nazionale non è stato permesso di intervenire perché sono strutture private per un evento privato come La Liga. Questo perché un club lo consente. Il presidente dei Colchoneros, Cerezo, ha autorizzato e sostenuto questo gruppo ultra per molto tempo. La presenza di persone incappucciate sugli spalti, gruppo ultrà neonazista, è una cosa deplorevole e imbarazzante. Quanto accaduto ieri è responsabilità del club, perché la loro è una struttura privata".

La ricostruzione e l'accusa all'Atletico Madrid per i tifosi neonazisti

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Ibón Domínguez ha poi aggiunto ulteriori dettagli per la ricostruzione di quanto accaduto sugli spalti e non solo: "Nelle immagini si vede il personale di sicurezza privato, accanto ai capitani e all’allenatore dell’Atletico Madrid. Ma non si vede la polizia nazionale, perché l’Atletico non voleva che la polizia nazionale fosse schierata in quel momento. Alcuni degli incappucciati sono persino scesi dagli spalti, erano in campo, esponendo simboli neonazisti; stiamo dando un’immagine al mondo retrograda, o che riguarda altri Paesi ma non noi. Queste persone non possono entrare in uno stadio e avere il dominio che avevano ieri, è assolutamente deplorevole e deve essere condannato".

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