L'intervista

Barcellona-Real Madrid, ESCLUSIVA Sans: “Barça favorito, Cubarsí-Iñigo svolta Flick”

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Il giornalista del Mundo Deportivo ha analizzato la finale di Coppa del Re tra Barcellona e Real Madrid
Stefano Sorce

Sabato 26 aprile 2025, il calcio mondiale si ferma per il Clásico: Barcellona-Real Madrid, che si affrontano nella finale di Coppa del Re, una sfida che va oltre la conquista di un trofeo.​ Il Barcellona di Hansi Flick arriva a questa finale con fiducia, nonostante l'assenza pesante di Lewandowski, capocannoniere con 40 gol stagionali. Il tecnico tedesco ha saputo gestire la rosa, dando spazio ai giovani e risparmiando alcuni titolari nell'ultima vittoria contro il Maiorca. La squadra mostra una solidità crescente, con giocatori come Pau Cubarsí e Iñigo Martínez che si stanno affermando come pilastri difensivi.​

Dall'altra parte, il Real Madrid deve fare i conti con le assenze di Alaba e Camavinga, due elementi chiave per la squadra di Ancelotti. Tuttavia, i blancos possono contare su individualità di alto livello e su una capacità di colpire in contropiede che li rende sempre pericolosi.​ In vista di questa attesissima finale Barcellona-Real Madrid abbiamo raccolto le opinioni di Gabriel Sans, giornalista esperto che segue il Barcellona per il Mundo Deportivo. Sans offre un'analisi approfondita dello stato di forma del Barça, delle possibili soluzioni tattiche senza Lewandowski e delle prospettive per il finale di stagione.

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Barcellona-Real: quanto peseranno le assenze?

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Come hai visto il Barcellona nell’ultima vittoria per 1-0 contro il Maiorca? Che sensazioni ti ha lasciato quella partita?

"È stata una buona versione delle seconde linee del Barça. Con la finale di Coppa del Re contro il Real Madrid a pochi giorni, Flick ha dato minuti a giocatori poco abituali come Héctor Fort, un terzino destro schierato a sinistra, o Ansu Fati, che non partiva titolare da mesi. Il Barça ha dominato, è arrivato a tirare in porta ben 40 volte (record nelle ultime stagioni), ma è mancata la precisione. Ha segnato solo un gol, ma la buona notizia è stata il recupero totale di Olmo, che ora sembra pronto per partire titolare".

Come arriva la squadra di Flick a questo Barcellona-Real Madrid? A livello fisico, mentale e di gruppo, in che momento si trova la squadra?

"Flick punterà sul suo undici titolare, quello di fiducia, con qualche modifica obbligata per le assenze di Balde e Lewandowski. Nonostante l'accumulo di minuti e una certa fatica (normale per chi lotta per il triplete), Flick ha risparmiato quattro giocatori in Liga: Koundé, Cubarsí, de Jong e Raphinha non sono partiti titolari. Le sensazioni nello spogliatoio sono positive. Forti delle goleade al Madrid in Liga (0-4 al Bernabéu) e nella finale di Supercoppa in Arabia (2-5), il Barça sente che il suo gioco è più solido rispetto al rivale, anche se teme le sue individualità".

Con Lewandowski fuori sia per questo Barcellona-Real che per l’andata delle semifinali di Champions contro l’Inter, chi pensi possa sostituirlo? C’è qualcuno in rosa con caratteristiche simili?

"Ci sono due opzioni per sostituire Lewandowski, ma nessuna è un vero e proprio rimpiazzo naturale. Potrebbe entrare Pau Víctor, ma finora quando Lewandowski è stato assente ha sempre giocato Ferran Torres, che da riserva ha segnato 17 gol, una cifra incredibile (uno ogni 87 minuti). Un’altra opzione è Olmo, che è letale in area. Flick probabilmente opterà per un “falso 9".

Che tipo di partita ti aspetti nella finale di sabato tra Barcellona-Real Madrid? E chi vedi come favorito? Che consiglio daresti a chi vuole scommettere sulla partita?

"Mi aspetto un match intenso, con un Barça che vorrà tenere il possesso e non cadere nel gioco di transizioni veloci del Madrid, che punterà tutto sulle sue individualità. Il Barça ha però imparato anche a contrattaccare. Sulla carta, per gioco e intesa tra i suoi campioni, il Barça parte leggermente favorito, anche se l’assenza di Lewandowski (autore di 40 gol) pesa moltissimo. Detto questo, in una finale, e soprattutto in un Clásico, non esistono veri favoriti. Ho la sensazione che Lamine Yamal e Raphinha saranno determinanti, come spesso accade".

Il Real Madrid non avrà a disposizione né Alaba né Camavinga. Quanto possono pesare queste assenze in una partita così importante?

"Sono due assenze importanti, soprattutto quella di Camavinga, che con la sua versatilità ha risolto molti problemi del Madrid. Anche il Barça però ha assenze pesanti come Balde, titolarissimo sulla sinistra, e ovviamente Lewandowski, il suo grande goleador".

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Barcellona contro Real: tra ricordi e voci di mercato

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Pensando alla Liga, chi vedi meglio preparato per vincere il campionato tra Real e Barça? E perché?

"Vedo meglio il Barça. Anche se ultimamente non è brillante o prolifico sotto porta, la squadra di Flick sta portando a casa i risultati: 0-1 al Leganés, 1-0 al Maiorca, è concreta. Ha quattro punti di vantaggio sul Real Madrid più il vantaggio negli scontri diretti. Mancano cinque giornate e anche se dovesse perdere il Clásico in casa, resterebbe comunque un punto avanti".

C’è un Barcellona-Real Madrid che ricordi con particolare affetto? Il tuo Clásico preferito di sempre?

"Ne ricordo tre in particolare: Il 2-6 in Liga del 2 maggio 2009, il punto più alto dell’era Guardiola. Il 5-0 al Camp Nou del 29 novembre 2010, una lezione di calcio al Madrid di Mourinho. Il 2-3 del 23 aprile 2017, con il gol decisivo di Messi all’ultimo minuto in contropiede. Quel giorno mostrò la maglia al pubblico del Bernabéu: un’immagine iconica".

Si parla oggi di una possibile offerta di 300 milioni di euro dall’Al Hilal per Raphinha. Hai sentito qualcosa a riguardo? Cosa ne pensi di questa voce?

"300 milioni? È una cifra talmente folle che se fosse vera, non ci sarebbe nulla da discutere: il Barça lo venderebbe subito e il giocatore finirebbe in Arabia per uno stipendio altrettanto assurdo. Però dubito dell’offerta. Quello che so per certo, perché me lo dicono le mie fonti, è che il brasiliano non vuole lasciare né l’Europa né il Barça. È felice, si sente valorizzato e ama la competitività dei club europei. Altra cosa, però, è il potere dei soldi".

Pau Cubarsí sta attirando l’attenzione di tutti. Come vedi la sua crescita? Come lo descriveresti e dove pensi possa arrivare?

"Mi sembra che Cubarsì stia colmando il vuoto lasciato da Puyol. La sua crescita è impressionante e non ha ancora un tetto definito, anche se c’è ancora strada da fare per eguagliare il grande capitano. Ma è sulla buona via. Può essere il centrale del futuro per il Barça, una delle gemme che dà senso alla Masia. Oggi il Barça non può prescindere da lui e da Iñigo Martínez, con cui forma una coppia centrale impeccabile. Insieme dettano la linea del fuorigioco".

C’è un giocatore del Barça che ti ha sorpreso particolarmente in questa stagione? E qualcuno che ti ha deluso?

"Il grande merito di Flick è quello di aver migliorato quasi tutti i giocatori. L’unico che non ha ritrovato la sua miglior versione è Araujo, che fatica a integrarsi nel sistema del tecnico tedesco. Per me, la vera scoperta, più ancora dell’esplosione di talento di Lamine, è Iñigo Martínez: non solo un centrale esperto e forte, ma anche un leader. Certo, Lamine Yamal è un diamante dal valore incalcolabile, ma il centrale basco è un pilastro che consente alla squadra di esprimere il suo gioco offensivo".

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