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Belgio: la storia della generazione d’oro, ormai all’ultimo ballo

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Dalla rinascita dopo dieci anni lontani dai palcoscenici più importanti, alle cadute clamorose sempre sul più bello. Un terzo posto iridato e poco altro per una generazione che non ha raccolto quanto avrebbe dovuto
Alessandro Savoldi
Alessandro Savoldi

Il Belgio è stato, per buona parte degli ultimi dieci anni, una delle nazionali più forti del mondo. Una generazione d’oro per un paese che ha solo 12 milioni di abitanti. Ne han fatto parte De Bruyne, Courtois, Lukaku e tanti altri grandi calciatori. Riviviamo allora l’epopea di questo ciclo ormai destinato ad esaurirsi.

La rinascita del Belgio e l'arrivo della nuova nidiata di talenti

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Ad aprile 2009 il Belgio era 66° nel ranking, peggior piazzamento della sua storia. Dal 2015 al 2016 e dal 2018 al 2022, invece, è stato al primo posto. Una crescita incredibile, legata a una generazione di fenomeni difficilmente ripetibile. Nel 2012 arriva sulla panchina dei 'Diavoli Rossi' Marc Wilmots. Wilmots riesce a portare la squadra ai Mondiali del 2014, dopo che la squadra era stata assente sia dai Mondiali che dagli Europei per più di 10 anni. La rosa è un insieme di giovani talenti, chi più affermato chi meno, e veterani. Fanno parte della prima categoria De Bruyne, Lukaku, Courtois e Hazard, tutti nati a inizio anni ‘90 e quindi under-25. A loro si aggiungono giocatori più esperti come Kompany, nel pieno dei suoi anni e pilastro del Manchester City, Mertens, Vertonghen, Alderweireld e Van Buyten.

Belgio: la storia della generazione d’oro, ormai all’ultimo ballo- immagine 2

Il Mondiale del 2014 è positivo. Il Belgio passa per primo nel gruppo H, a punteggio pieno. Agli ottavi ci sono gli Stati Uniti. De Bruyne e Lukaku decidono la partita ai supplementari, con il 2-1 che qualifica il Belgio al turno successivo. L’Argentina però è troppo forte e un gol di Higuain condanna la squadra di Wilmots. Tuttavia la squadra ha ben impressionato e la sensazione è quella che un gruppo del genere sia destinato a fare grandi cose negli anni seguenti.

Euro 2016: la prima delusione più grande

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L’Europeo del 2016 è il primo grande torneo al quale il Belgio si presenta come favorita. Magari non l’unica, ma sicuramente è una delle squadre che parte con l’obiettivo di vincere la manifestazione. Va anche ricordato che, da novembre 2015 a marzo 2016, la federazione belga era prima nel ranking Fifa. Al gruppo di due anni prima si aggiungono un Nainggolan reduce da una stagione incredibile e Yannick Ferreira Carrasco, oltreché un giovanissimo Meunier. Il Belgio perde all’esordio con l’Italia di Conte, poi si riprende e batte Irlanda e Svezia. Il secondo posto nel girone vuol dire Ungheria agli ottavi. 

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Prima di andare avanti, è bene sottolineare quanto questo secondo posto sia in realtà favorevole: Spagna, Italia, Francia, Germania e Inghilterra sono tutte dalla parte opposta del tabellone. Il Belgio schianta intanto l’Ungheria 4-0, staccando il pass per Lille, dove giocherà i quarti con il Galles. Non dovrebbe esserci storia, ma il campo smentisce le previsioni della vigilia. 

I 'Diavoli Rossi' passano subito in vantaggio con Nainggolan e la pratica sembra essere già archiviata. Tuttavia il Galles reagisce e, alla mezz’ora, pareggia con Ashley Williams. Dopo il Belgio è il fantasma di sé stesso e i 'Dragoni' ne approfittano con Robson-Kanu e Vokes: la squadra di Wilmots è eliminata. Un tonfo fragoroso, che porta la prima grande delusione al gruppo e costringe il tecnico alle dimissioni.

Il riscatto ai Mondiali di Russia 2018

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Sulla panchina della nazionale belga subentra Roberto Martinez. L’ex allenatore dell’Everton conferma in blocco il gruppo storico, aggiungendo solo Youri Tielemans. Il Mondiale di Russia 2018 è il primo Mondiale che la squadra affronta da big. Il girone prevede la sfida con l’Inghilterra: Januzaj regala i tre punti e il primo posto nel girone al Belgio. 

Agli ottavi c’è il Giappone. Questa volta la rimonta tocca ai belgi: dopo essere andati sotto 0-2, gli uomini di Martinez reagiscono e, nel secondo tempo, fanno l’impossibile. Vertonghen al 69’, Fellaini al 74’ e Chadli negli ultimi istanti del recupero regalano i quarti ai compagni di squadra.

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Nel turno seguente il Belgio è a uno spartiacque: di fronte c’è il Brasile di Neymar. Gli uomini di Martinez non tremano, anzi: dopo mezz’ora il tabellone della Kazan Arena dice 0-2 per gli europei. A nulla serve il gol di Augusto nel finale. In semifinale la Francia, futura nazionale campione del mondo, è un ostacolo troppo alto. Lukaku e compagni cadono davanti ai 'Bleus', decisivo un gol di Umtiti. La vittoria, ancora contro l’Inghilterra, nella finale per il terzo posto regala comunque ai belgi il miglior risultato della loro storia.

Euro 2020: il Belgio si schianta sull'Italia

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La pandemia costringe al rinvio di Euro 2020 all’anno dopo. Il Belgio è da quasi 3 anni in vetta al ranking mondiale e ancora una volta, probabilmente con la Francia, è la favorita assoluta. Lukaku è reduce dallo scudetto con l’Inter, dopo una Serie A in cui era stato a tratti incontenibile. De Bruyne è il leader tecnico del Manchester City finalista di Champions, Courtois è passato al Real ed è uno dei migliori portieri al mondo. A loro si aggiunge anche un giovanissimo Jeremy Doku.

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Il girone è come sempre perfetto: 3 partite, 3 vittorie, 7 gol fatti, solo 1 gol subito. Il passaggio da prima nel girone porta la nazionale belga a sfidare agli ottavi i campioni in carica: il Portogallo di Cristiano Ronaldo. A decidere la partita ci pensa Hazard, Thorgan, non Eden, che manda i suoi a Monaco di Baviera contro l’Italia.

All’Allianz Arena il Belgio si schianta sugli Azzurri di Roberto Mancini. Dopo un primo tempo difficile, chiuso sotto 0-2, il Belgio si riversa in attacco nella ripresa. Lukaku segna dal dischetto, ma non basta. Un super Donnarumma ferma la corsa dei belgi, che ancora una volta tornano a casa a mani vuote.

L'incubo di Qatar 2022 e la delusione degli Europei 2024.

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Anche ai mondiali in Qatar, a fine 2022, il Belgio si presenta da prima nel ranking. Tuttavia il girone iniziale si rivela un incubo: dopo aver battuto il Canada, il Marocco, rivelazione del torneo, batte il Belgio 2-0. L’ultima partita, contro la Croazia, è decisiva. Lukaku, non al top della condizione, sbaglia l’impossibile, i 'Diavoli Rossi' non vanno oltre lo 0-0 e sono costretti a tornare a casa anzitempo. Oltre alla fine del periodo al primo posto nel ranking, termina anche il ciclo di Roberto Martinez, dopo più di sei anni.

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Gli Europei del 2024 sono l’occasione per riscattarsi. Il Belgio delude già nel girone, dove passa solo da seconda in un raggruppamento modesto, con Slovacchia, Ucraina e Romania. Curiosamente tutte le squadre chiudono a 4 punti. Il secondo posto costringe il Belgio al difficile accoppiamento con la Francia: un autogol di Vertonghen costa carissimo. La squadra, ora in mano a Domenico Tedesco, saluta la competizione.

Il ricambio generazionale del Belgio non sta trovando efficacia: i grandi talenti del passato sembrano non avere degni sostituti e il futuro non sarà. Il Mondiale del 2026, per il quale il Belgio deve ancora ottenere la qualificazione, sarà probabilmente l’ultimo ballo di questa generazione dei fenomeni. Già dalla partita contro la Macedonia del Nord i 'Diavoli Rossi' cercheranno di mettere fieno in cascina per evitare l’ennesima delusione.