Gli Xeneizes hanno perso a sorpresa ai rigori nel turno preliminare contro l'Alianza Lima. El Matador e l'allenatore Gago tra i primi colpevoli
"Papelon Historico" alla Bombonera: il Boca Juniors saluta subito la Copa Libertadores. Gli Xeneizes sono stati clamorosamente eliminati dai peruviani Alianza Lima nel secondo turno preliminare. Dopo il ko per 1-0 nella gara di andata gli uomini di Fernando Gago hanno vinto 2-1 (autogol di Trauco e Zenon per il Boca, di Barcos la fondamentale rete per i peruviani) il ritorno in casa, ma poi hanno ceduto ai rigori. Decisivo l’errore dal dischetto di Velasco, ma soprattutto quello di Edison Cavani, autore di un assurdo liscio sotto porta al minuto 97 dei tempi regolamentari. E a fine partita i tifosi oro blu si sono lasciati andare ad una dura contestazione nei confronti della squadra. Fischi assordanti e una frase ripetuta: “Se ne devono andare tutti, non ne deve rimanere nemmeno uno”. Fallimento totale per il Boca, che per la prima volta dal 2016/2017 è fuori da ogni competizione sudamericana. Impresa assoluta invece per l’Alianza Lima: è la prima volta che un club peruviano elimina un club argentino in Libertadores.
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Sfortuna, errori e le discutibili mosse di Gago: le cause dello storico ko
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Il Papelon Historico del Boca Juniors, la figuraccia storica, ha più cause. Di sicuro non è mancata la sfortuna, tra pali e miracoli del portiere avversario, Viscarra, autentico eroe della serata. Ma pesano ovviamente gli errori. L’immagine più evidente del fallimento è quella di Cavani, simbolo del Boca Juniors ma questa volta giustiziere della sua stessa squadra. L’errore dell’ex centravanti del Napoli ha lasciato senza parole l’intera Bombonera e soprattutto il suo allenatore, Gago. Ed è proprio il tecnico degli Xeneizes tra i principali accusati dopo il ko. Il Boca, a causa anche dello svantaggio dell’andata da recuperare, è apparso fin dai primi minuti molto sbilanciato. Nella prima frazione, tolto il gol immediato, gli argentini non sono riusciti a creare nessuna occasione e dopo il pari subito hanno rischiato anche in contropiede. Nel secondo la mancanza di cinismo sotto porta ha fatto il resto. E infine prima dei rigori ecco l’altra decisione discutibile dell’allenatore: il cambio di portiere. Fuori Agustin Marchesin, dentro Leandro Brey. Un’altra mossa che non ha pagato.
¡El gol errado por Cavani en el descuento!
— CONMEBOL Libertadores (@Libertadores) February 26, 2025
Il mea culpa di Gago, che ora rischia: “Colpo durissimo, dobbiamo crescere”
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Dopo la disfatta Gago, ora inevitabilmente a rischio (da vedere se il presidente Juan Manuel Riquelme prenderà decisioni forti nelle prossime ore), non si è nascosto. “È un colpo molto duro, era un sogno che avevamo, abbiamo lavorato per questo. Ora proviamo dolore e rabbia. -ha spiegato il tecnico degli oro blu- Avremmo meritato di vincere, ma non è successo. C’era grande tristezza nello spogliatoio. Ora dobbiamo continuare a lavorare e continuare a crescere”. Gago poi ha provato a guardare al futuro con ottimismo: “Dobbiamo provare a vincere ogni competizione a cui ancora partecipiamo. A partire dal Mondiale per club”. Sull’ipotesi esonero l’allenatore argentino non si è mostrato preoccupato: “Mi sento forte al 100% e ora voglio reagire subito. Continueremo a lavorare, oggi mi è piaciuta la squadra. Abbiamo avuto occasioni fino all'ultimo minuto, poi nel calcio si vince e si perde. Oggi abbiamo perso”. Infine un pensiero per i tifosi delusi. “Non ha senso dire qualcosa ai tifosi in questo momento, il messaggio non serve a niente. È esasperante, dobbiamo assumerci la responsabilità. E dobbiamo pensare a ciò che verrà”, ha concluso Gago.