Dopo 18 anni fa ancora discutere la finale di Champions League del 2008 tra Manchester United e Chelsea, decisa dall’errore dal dischetto, tra gli altri, di John Terry. L’ex capitano dei Blues sbagliò il suo rigore, determinando l’esito finale della partita, vinta dai Red Devils. Non era lui, tuttavia, il tiratore designato.
L'attacco
Makélélé: “Champions 2008? Terry voleva fare l’eroe, siamo stati puniti”

Il duro attacco di Makélélé nei confronti di Terry
—A parlare dell’errore di Terry e della sconfitta del Chelsea contro il Manchester United è stato Claude Makélélé, a The LineUp, un podcast calcistico inglese di talkSPORT. “Lo spogliatoio dopo la partita era infuocato. Non c’era alcun tipo di felicità, era un luogo triste. Abbiamo commesso un grande errore prima dei rigori. Avevamo un ordine concordato tra giocatori e allenatore, ma è stato cambiato all’ultimo. L’ultimo rigore doveva tirarlo Salomon Kalou, John però gli ha tolto la possibilità di farlo”. Le dichiarazioni del mediano francese rinfrescano dunque vecchi attriti, con Makélélé che decise di abbandonare il Chelsea subito dopo la finale persa.

“Penso che perdemmo quella partita” prosegue l’ex Real Madrid, Chelsea e Psg, “perchè il calcio è severo a volte e, se non fai le cose come van fatte, vieni punito. Ero molto arrabbiato quando ha sbagliato il rigore, perché era una possibilità che tanti altri giocatori giovani non avrebbero più avuto. Io avevo già vinto la Champions League ma, in un momento del genere, John doveva comportarsi da leader e fare ciò che era meglio per la squadra, cosa che non ha fatto”. Parole al veleno dunque nei confronti di Terry, che secondo il vecchio compagno di squadra “non si è accertato che vincessimo il trofeo. Ha provato a fare l’eroe. Se avesse fatto la cosa giusta sarebbe stato comunque un eroe, perché avrebbe alzato il trofeo”.

Terry ha parlato dopo anni di quell’errore, da lui stesso ribattezzato come il “più brutto momento della sua carriera”. Un errore che dunque non ha avuto conseguenze solo sul campo, ma anche sul rapporto con i suoi compagni.
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