Le dichiarazioni shock del fuoriclasse portoghese: tra sliding doors di mercato, il confronto eterno con Messi e i consigli a Mbappè
Cosa sarebbe successo se Cristiano Ronaldo avesse indossato la maglia blaugrana anziché quella dei Red Devils? Questo scenario, per quanto impensabile, si sarebbe potuto verificare. A rivelarlo è lo stesso CR7 in un'intervista esclusiva ai microfoni di La Sexta: "Ero vicinissimo al Barcellona quando giocavo nello Sporting Lisbona".
"C'erano contatti concreti con un dirigente del club catalano. Volevano prendermi e lasciarmi un altro anno allo Sporting, ma il Manchester mi voleva subito. E quella scelta ha cambiato tutto", ha raccontato Ronaldo. Il resto è storia: un percorso leggendario, prima all'Old Trafford poi al Santiago Bernabéu e infine all'Allianz Stadium, dove è diventato un'icona mondiale, spesso proprio a discapito di quel Barça che poteva essere la sua casa.
Essere il re del calcio: una convinzione incrollabile
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Sarà capitato a tutti... Parlare di Cristiano Ronaldo significa inevitabilmente affrontare il fatidico dibattito sul miglior giocatore della storia. Il goat luisitano non si nasconde dietro a nessuna diplomazia e ribadisce con fierezza: "Sono io il giocatore più completo di sempre. Segno di testa, segno su punizione, segno con il destro, con il sinistro. Dire che CR7 non è completo è una bugia... Poi puoi preferire Pelé, Messi, Maradona, lo capisco e lo rispetto". Ma non finisce qui: "I mille gol? Ne mancano 90, ne mancano 85: le cose devono succedere naturalmente. Se non arrivo a 1000 non importa, sono il miglior giocatore della storia, lo dicono i numeri."
Altrettanto inevitabile il dualismo generazione con Lionel Messi, capace di dividere il mondo del pallone da oltre un decennio... Nonostante la rivalità accesa sul terreno di gioco, Ronaldo sottolinea il rispetto reciproco con la Pulce argentina: "Ho sempre avuto una relazione cordiale con lui. Una volta gli ho fatto da traduttore durante una premiazione. Ci siamo sempre rispettati". Un rispetto che va oltre le statistiche e le copertine, testimoniando la grandezza, non solo sul campo, di entrambi.
Mbappé e il ruolo da "9": la lezione di CR7
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Tra i temi più caldi toccati dal fuoriclasse lusitano c'è anche Kylian Mbappé, il nuovo galáctico del Real Madrid. L'attaccante francese, approdato al Bernabéu nel 2024, ha dovuto affrontare un cambio di ruolo, spostandosi da esterno a centravanti puro: "Per Mbappé è complicato giocare da '9'. Non è la sua posizione naturale, ma può imparare. Anch'io non sono nato centravanti... La gente si dimentica che prima facevo l'ala, ma mi sono adattato nel tempo. Se fossi al Real, gli insegnerei come fare".
Ronaldo non ha comunque alcun dubbio sul potenziale del campione del mondo francese e lancia un appello ai tifosi blancos: "Prendetevi cura di lui. È un talento straordinario e porterà tanta gioia ai tifosi. Mbappé ha bisogno di sentirsi protetto per esprimere il meglio di sé".
Un'ammirazione che trascende il tempo
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Non è un segreto che Mbappé abbia sempre considerato Ronaldo il suo idolo, e il cinque volte Pallone d'Oro ricambia con parole pregne di stima: "Lo adoro, non solo per il fatto che mi ammirava da bambino, ma perché è un grande giocatore. Se saprà gestire la pressione, potrà fare grandi cose a Madrid".
Un ritorno in Europa? Il futuro di CR7 resta aperto
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Alla soglia dei 40 anni, Cristiano non esclude un clamoroso ritorno in Europa: "Parlo ancora con Florentino Pérez di tanto in tanto e non escludo di tornare un giorno per far parte di qualcosa di speciale." Un'ipotesi che fa sognare i tifosi del Real Madrid, mentre continua a segnare a raffica con l'Al-Nassr: 23 gol in 25 partite stagionali. E conclude con una riflessione sul proprio futuro: "Potrei ritirarmi oggi e non avrei rimpianti, ma sarebbe un peccato perché posso ancora fare la differenza".