Le origini

Croazia-Francia: rivalità, sogni infranti, rivincite mancate

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I ragazzi di Modric sfidano di nuovo i Bleus in Nations League: gli incroci storici delle due squadre, tra emozioni forti, ricordi amari e desiderio di rivincita
Silvia Cannas Simontacchi

Per la Croazia, la Francia non è solo un avversario, ma il simbolo di un sogno sfiorato e mai afferrato. È l'illusione di toccare il cielo con un dito, allungare la mano per afferrarlo... e invece ritrovarsi a terra. Una rivalità relativamente giovane, ma già carica di tensione, talento e momenti che hanno segnato la storia del calcio.

A renderla così romantica è la sua natura asimmetrica: la Francia ha quasi sempre avuto la meglio, ma la Croazia non si è mai arresa, lottando con grinta in ogni sfida e onorando il loro soprannome: Vatreni, ("i focosi"). È un duello tra due filosofie calcistiche diverse: da una parte la grandeur francese, dall’altra il cuore e la tenacia croata. Ogni incontro tra queste due Nazionali è più di una partita: è la ricerca di una rivincita, il desiderio di scrivere una storia diversa.

Il primo atto: i Mondiali del 1998

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Il primo grande incrocio tra Francia e Croazia va in scena nella semifinale della Coppa del Mondo 1998, un appuntamento con la storia per la giovane Nazionale croata. A soli sette anni dall’indipendenza dalla Jugoslavia, la squadra di Zvonimir Boban vive un Mondiale da sogno, arrivando a un passo dalla finale proprio a casa dei Bleus, a caccia del loro primo titolo.

Quando Davor Šuker porta in vantaggio la Croazia, il traguardo sembra a portata di mano. Ma la Francia ribalta tutto in pochi minuti con una doppietta di Lilian Thuram: saranno gli unici due gol della sua carriera in Nazionale. Da quel momento, i croati si sentiranno per sempre derubati di un sogno, ma la Francia inizierà a considerarli un avversario da temere.

Ad alzare il trofeo saranno proprio i padroni di casa, con una vittoria di 3-0 sul Brasile. Per chi indossa la maglia a scacchi bianchi e rossi, il mito delle “occasioni mancate” inizia proprio qui.

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Euro 2004: il pareggio, le polemiche

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I destini di Francia e Croazia si incrociano di nuovo in Portogallo, in occasione della fase a gironi di Euro 2004. Il match è intenso, carico di agonismo e voglia di rivincita. I Bleus sbloccano il risultato nel primo tempo grazie a un’autorete di Igor Tudor, che devia nella propria porta un calcio di punizione di Zinédine Zidane. Ma la ripresa è tutta croata: prima con un rigore di Milan Rapaić, poi con un sinistro potente di Dado Pršo. Sembra l'occasione perfetta per i Vatreni di prendersi la loro rivincita, ma la Francia, ancora una volta, trova il modo di ribaltare il risultato. Al 64’, uno sciagurato retropassaggio di Živković diventa un assist involontario per David Trezeguet che, dopo un evidente tocco di mano non sanzionato dall’arbitro, segna il 2-2. Un pareggio amaro per i croati, costretti a ingoiare un’altra delusione.

Quel punto alla fine è sufficiente alla Francia per qualificarsi ai quarti, mentre la Croazia, dopo un altro pareggio con la Svizzera e una sconfitta contro l’Inghilterra, deve salutare il torneo.

La ferita più profonda: i Mondiali del 2018

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Il capitolo più doloroso di questa storia si scrive il 15 luglio 2018, nella finale del Mondiale di Russia. Per la Croazia è un momento storico: mai prima di allora era arrivata così in alto, trascinata da una generazione d’oro guidata da Luka Modrić, Ivan Rakitić e Mario Mandžukić. Dall’altra parte, però, c’è una Francia spietata, giovane e letale, pronta a riprendersi il trofeo dorato vent’anni dopo il trionfo del 1998.

La partita non si apre positivamente per i croati: al 18’, su una punizione battuta da Griezmann, Mandžukić devia involontariamente di testa nella propria porta. La squadra, però, reagisce con orgoglio e trova il pari con un gran gol di Ivan Perišić, ma la gioia dura poco: un tocco di mano dello stesso Perišić in area, rilevato dal VAR, porta al rigore trasformato da Griezmann per il 2-1 francese.

Nella ripresa, prima Paul Pogba, poi Kylian Mbappé mandano i Bleus sul 4-1. La Croazia non si arrende ancora, e accorcia con una rete di Mandžukić, ma ormai è troppo tardi. La Francia vince 4-2 e si laurea campione del mondo per la seconda volta, mentre la Croazia, pur uscendo a testa alta, vede ancora una volta il suo sogno infrangersi.

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Il ritorno degli eroi

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Nonostante la sconfitta proprio a un soffio dal traguardo, al rientro in patria i vicecampioni del mondo vengono accolti come degli eroi: il 16 luglio 2018, oltre 500.000 persone invadono le strade di Zagabria per celebrare la nazionale, con bandiere, cori e fumogeni, trasformando il centro città in un mare biancorosso.

Il pullman scoperto con a bordo Modrić e compagni impiegherà più di sei ore per percorrere i 20 chilometri che separano l’aeroporto da piazza Ban Jelačić, il cuore della festa. I giocatori, visibilmente emozionati, festeggeranno insieme ai tifosi per tutta la sera, mentre sui maxi schermi scorrono i momenti più belli del loro Mondiale. Chi non sapesse com’è andata, potrebbe tranquillamente credere che siano stati proprio i croati a vincere la Coppa del Mondo.

Il capitano Luka Modrić, premiato con il Pallone d'Oro del Mondiale, parlerà dal palco, ringraziando il popolo croato per il sostegno incondizionato. Lo stesso Zlatko Dalić, CT della nazionale, dichiarerà di non aver mai visto una celebrazione simile nel paese.

Croazia-Francia tra passato e futuro

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Dopo le battaglie epiche del passato, la sfida tra i Galletti e gli ardenti giocatori croati si riaccende nella Nations League 2022, quando finalmente viene spezzato il tabù: dopo un pareggio in casa, lo Stade de France viene espugnato con un rigore di Modrić. È 1-0 per la Croazia, la prima vittoria contro i Bleus, dopo 10 incontri ufficiali senza successi (6 vittorie francesi, 4 pareggi).

Ora, il 20 marzo 2025 allo Stadion Poljud di Spalato andrà in scena un altro capitolo di questo duello: in palio c’è un posto nelle semifinali di Nations League. Come sempre, la Francia parte favorita, con una rosa valutata oltre 1 miliardo di euro e nomi del calibro di Mbappé e Griezmann, ma la Croazia ha già dimostrato quanto può essere ostica. Quella di giovedì sarà difficilmente una serata tranquilla.