derbyderbyderby calcio estero Dalla visione di Dio al Superuomo passando per il fuorigioco: 5 immagini storiche per Real-Juve

IMMAGINI

Dalla visione di Dio al Superuomo passando per il fuorigioco: 5 immagini storiche per Real-Juve

Real Madrdi Juventus
La rovesciata di Cristiano Ronaldo, la standing ovation a Del Piero, il mancino di Alvaro Morata e altro ancora: questa è Real Madrid-Juventus.
Pietro Rusconi

Epica, etica, etnica, pathos. Nella notte di mercoledì 22 Ottobre si affronteranno per la ventitreesima volta Real Madrid e Juventus, indiscutibilmente due fra i più grandi club della storia europea. Le loro storie si intersecano in un lungo percorso costellato da innumerevoli trofei e leggende del calcio spesso condivise, tenendo nota delle ottime relazioni fra le due proprietà. In questo articolo riviviamo 5 momenti che hanno segnato la storia di questa rivalità aristocratica, fra Nietzsche, polemiche da bar e momenti di trascendenza sportiva.

Leonardo da Vinci dipinge Cristiano Ronaldo

—  

È il 3 Aprile 2018 quando Torino assiste ad una vera e propria apparizione. Minuto 62, la Joya Dybala perde un pallone sanguinoso che permette al Real di ripartire in velocità e concludere al tiro grazie all'inedita frittata tra Chiellini e Buffon. Gigi mette i guantoni su Lucas Vasquez ma non è ancora finita, infatti il terzino spagnolo Dani Carvajal raccoglie la respinta e va al cross. Minuto 63: "Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi". CR7, dopo aver già segnato il primo gol, si eleva nello spazio e nel tempo, si erge nel cielo e come Icaro si avvicina al sole, ma lui, al contrario del mito greco, non si brucia. La rovesciata è anatomicamente perfetta, se Leonardo da Vinci avesse dipinto l'uomo Vitruviano intento a giocare a calcio, avrebbe sicuramente rappresentato ciò. I tifosi juventini applaudono e pregano, Dio ringrazia ed è in quel momento che sceglie la sua prossima casa.

Dalla visione di Dio al Superuomo passando per il fuorigioco: 5 immagini storiche per Real-Juve- immagine 2

Vecchio a chi?

—  

Alex Del Piero avrebbe compiuto 34 anni esattamente 4 giorni dopo. Fase a giorni della Champions League 2008-2009, la Juventus nell'ultimo turno ha battuto in casa il Real Madrid grazie alle reti di Amauri e proprio ADP10. Il ritorno è una gara fondamentale per capire chi andrà al comando del gruppo H. L'oro della maglia juventina sembra sfidare direttamente la regalità un po' decadente del Santiago Bernabeu e Del Piero sa che questa può essere una delle sue ultime notti per reclamare un posto d'onore nella dinastia europea. Due missili da fuori area, la linguaccia che sbeffeggia, Alex è senza pietà. Prima il sinistro e poi la classica punizione di destro, 2-0. La sua stella brilla come la maglia indossata e come qualche lacrima di commozione. Cala il sipario sul teatro di Madrid, della tragedia non importa e nessuno si sottrae all'ultimo applauso per l'attore principale: Alessandro Del Piero.

Dalla visione di Dio al Superuomo passando per il fuorigioco: 5 immagini storiche per Real-Juve- immagine 3

La volontà di potenza di Cristiano Ronaldo

—  

Non solo apparizioni divine ma anche miracoli (sfiorati). Una settimana dopo l'ascesa di CR7, la Juventus va nella tana del Real a caccia di una qualificazione irraggiungibile. Santiago Bernabeu, camiseta blanca, Cristiano Ronaldo e un 3-0 da ribaltare. Andare contro la secolarizzazione mondana, bisogna fare uno sforzo di fede e credere nell'impossibile, nell'eternità. Questo è lo spirito con cui la banda di Max Allegri affronta l'Everest di Madrid. "Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua", così parlava Gesù Cristo ai suoi discepoli e così Mario Mandzukic, il più fedele seguace del mister bianconero, rinnega il suo ruolo di punta per giocare sull'ala sinistra. La croce portata è molto pesante, infatti saranno due i gol di testa a fine primo tempo. Il 3-0 è fissato al sessantesimo dal francese Blaise Matuidi alla sua maniera: goffo e sgraziato spinge a fatica la palla a porta vuota. Ma questa società, forse, non ha torto nell'aver abbandonato il sacro. A partita praticamente conclusa, Benatia compie un'ingenuità imperdonabile in area di rigore. La volontà di potenza del Superuomo nietzscheano ammazza Dio e diventa artefice del proprio destino, oltre ogni morale: Cristiano Ronaldo fa 3-1 e secolarizza il nostro tempo.

Dalla visione di Dio al Superuomo passando per il fuorigioco: 5 immagini storiche per Real-Juve- immagine 4

Real Madrid-Juve e il Moratazo

—  

Alvaro Morata quando atterra a Torino nel Luglio 2014 è un oggetto alquanto misterioso in mezzo ad un calciomercato della Juventus non soddisfacente, tanto da portare alle dimissioni Antonio Conte. Il giovane attaccante spagnolo viene comunque da una stagione dove ha contribuito ai successi in Europa della squadra di Ancelotti e alla Vecchia Signora serve proprio qualcuno che le possa permettere di compiere quel salto di qualità in Europa che tanto le sta mancando. Grazie alla sapiente mano di Massimiliano Allegri, Morata si inserisce negli schemi juventini fino ad arrivare alla titolarità nel percorso europeo (già in gol negli ottavi di finale). I bianconeri cavalcano fino alla semifinale dove incontrano i vincitori della precedente edizione, nonché l'ex squadra di Alvaro. Il 9 juventino è affamato e lo dimostra già la rete all'andata, fondamentale per la vittoria in casa. Ma non è abbastanza per lui. Algido e imperterrito di mancino buca Casillas, pareggiando il gol di CR7 e portando la Juventus in finale dopo 12 anni. Morata compie un tradimento in pieno regola, alla luce del sole, in casa sua. Sa che è giovane e ha l'arroganza per permettersi di farlo, tanto il tempo per farsi perdonare arriverà esattamente un anno dopo, col ritorno a casa del Figliol Prodigo.

Real Madrid Juventus

Se solo ci fosse stato il VAR...

—  

7 è il numero di finali di Champions League perse dalla Juventus, 9 sono quelle giocate e 2 sono quelle in cui è stata sconfitta dal Real Madrid. 1998 i bianconeri sono per il terzo anno di fila all'atto finale della competizione. Lippi è il regista assoluto di una squadra qualitativamente importante: si passa da Del Piero a Zidane passando per Inzaghi e Davids. Brucia ancora la sconfitta per 3-1 contro il Dortmund dell'anno prima, c'è la volontà di riscattarsi soprattutto in un match così prestigioso come quello contro i blancos. Ma la Vecchia Signora è legata indissolubilmente a un destino europeo ingrato, una maledizione che sembra non avere mai fine: al minuto 68 Mijatovic salta Peruzzi e segna in fuorigioco dopo un tiro sporcato da Iuliano e all'epoca, senza l'ausilio di tecnologie, il gol viene convalidato. Saranno anche i giocatori della Juve a metterci del loro, Inzaghi si divora due grosse occasioni (errori da cui imparerà...) e la partita termina 1-0. Quello di Mijatovic è uno di quei casi donati all'eternità, uno di quegli argomenti buttati fra una birra e l'altra, fra un sorriso amaro e uno beffardo. L'espressione sarà solo una: "Se solo ci fosse stato il VAR...". 

Dalla visione di Dio al Superuomo passando per il fuorigioco: 5 immagini storiche per Real-Juve- immagine 6