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David Trezeguet tra River e Platense: la carriera del campione francese

Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 
David Trezeguet, nato il 15 ottobre 1977, iniziò al Platense a 16 anni. Nel 1995 passò al Monaco con Thierry Henry, vincendo la Ligue 1 1996–97. Dal 2000 alla Juventus realizzò 138 gol e due scudetti. Campione mondiale 1998 ed europeo 2000.

River Plate e Platense si preparano ad affrontarsi in una sfida molto attesa, che andrà in scena nello storico stadio Monumental di Buenos Aires. I Millonarios partono favoriti, ma il Platense arriva con entusiasmo e voglia di sorprendere. Entrambe le squadre punteranno sui propri uomini chiave per cercare di indirizzare la partita a proprio favore. Chi ha giocato in entrambi i club è David Trezeguet.

Nasceva il 15 ottobre 1977 in Francia. Figlio di genitori italo-argentini emigrati in Francia, David cresce in un contesto multiculturale: prima di calcare i campi in terra d’Oltralpe, il suo futuro era già tracciato dal DNA calcistico paterno. A cinque anni la famiglia rientra a Buenos Aires, e da bambino inizia a calciare i primi palloni nel cortile di casa, mostrando subito un innato senso della rete. I dirigenti del Club Atlético Platense lo notano durante un’amichevole giovanile; così, a undici anni, entra nel vivaio della squadra di Vicente López.

Platense: il debutto tra i grandi

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Nel giugno 1994, a sedici anni compiuti da pochi mesi, Trezeguet esordisce in Primera División: entra al 75esimo contro il Gimnasia y Esgrima La Plata. L’importante, è l’assaggio dell’adrenalina di un pubblico vero, capace di far tremare le gambe anche ai più temerari. Nella stagione 1994–95 colleziona 12 presenze e realizza le prime due reti in campionato: è l’inizio di un’intesa con la tifoseria, che lo soprannomina “El Toro” per la potenza nelle conclusioni.

La svolta europea: Monaco e i duetti con Henry

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Nel 1995, il tecnico Jean Tigana del AS Monaco punta su di lui insieme a un altro giovane prodigio, Thierry Henry. Il sodalizio si rivela letale: in due stagioni, la coppia combina per oltre cento gol in allenamento, spingendo il Monaco al trionfo in Ligue 1 1996–97. Trezeguet, con 20 reti nel torneo, si laurea capocannoniere e conquista il premio di Jeune espoir. Il giocatore si adatta velocemente ai ritmi europei, affinando il senso del movimento nello spazio e la freddezza sottoporta.

Trezeguet e la Juventus: amore eterno

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Nel luglio 2000, la Juventus di Carlo Ancelotti investe 20 milioni di sterline per portarlo in Serie A. Al suo arrivo, la città di Torino lo accoglie con aspettative altissime. David si rivela subito decisivo: nel debutto in campionato segna una doppietta contro il Bari, lasciando presagire lo strapotere che si sarebbe consolidato negli anni a venire. Con la Vecchia Signora disputa 245 partite, mette a segno 138 gol e vince due scudetti (2002–03, 2004–05), una Supercoppa UEFA, e raggiunge due finali di Champions League (2003 a Old Trafford e 2006 a Parigi).

Israele, Spagna e poi River Plate

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Dopo un’esperienza in Israele ed in Spagna, oltre ad una parentesi negli Emirati, a gennaio 2012 riceve una chiamata del River Plate. A 34 anni decide di rinunciare a ingaggi superiori e torna nel calcio argentino per aiutare i Millonarios a risalire in Primera División. In B Nacional diventa subito il trascinatore: 13 gol in 19 partite, tra cui la doppietta decisiva contro l’Almirante Brown davanti al Monumental esaurito, riescono a riaccendere la passione di una piazza che aveva appena toccato il fondo.

Il lascito di una leggenda

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Il ritiro arriva nel 2013, ma l’eredità di David Trezeguet è indelebile: capocannoniere in Francia, icona di “goleador” in Italia, eroe di promozione in Argentina, campione del Mondo ’98 e d’Europa 2000 con la Francia. La sua carriera incarna la sintesi tra talento naturale, rigore professionale e amore per il pallone. Ancora oggi il suo nome è citato da chi studia i grandi bomber: una traiettoria che partì dalle strade di Rouen e arrivò a scolpire il suo marchio negli annali del calcio mondiale.