Derby di Turchia

Fenerbahce-Galatasaray, il derby turco parla italiano: quanti ex della Serie A in campo

Osimhen
Da Victor Osimhen e Dries Mertens a Edin Dzeko e Milan Skriniar, passando per Mou: gli ex Serie A di Fenerbahce-Galatasaray.
Luca Paesano
Luca Paesano Redattore 

Chiamarlo derby sarebbe forse riduttivo. Quello che c’è dietro la rivalità storica tra Fenerbahce e Galatasaray è un mondo articolato e complesso che mette di fronte due popoli figli della stessa città ma dalle identità fortemente contrapposte. È il ritratto di Istanbul, tagliata a metà dal Bosforo, collegata da sponda a sponda del Corno d’Oro dal ponte di Galata, che fa da trait d’union immaginifico tra l’anima europea e quella asiatica della città.

Nel pentolone da cui viene fuori a fuoco lento il dualismo tra le due squadre c’è un po’ di tutto, come spesso accade nelle più veraci e ferventi rivalità calcistiche. A destra del ponte c’è la città di Galata, a maggioranza per lo più musulmana, centro commerciale dell’epoca medievale e fortemente internazionalizzata. Sul lato sinistro c’è il quartiere di Fener, versante più antico e roccaforte della cristianità, che si erige letteralmente attorno ad un faro (fener, appunto).

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Più di cento anni di storia dei due club hanno contribuito a radicare questa frattura anche nel calcio e nello sport. Il Galatasaray è la più gloriosa tra tutte le squadre turche, con 24 campionati vinti contro i 19 del Fenerbahce. Ma i Leoni (Aslanlar) sono anche l’unica formazione della nazione ad aver trionfato in campo internazionale, con la vittoria della Coppa UEFA nel 2000 e poi della Supercoppa UEFA.

Questa sera ci aspetta l’ennesima sfida ad alta tensione tra le due squadre, che si incrociano alle ore 19:45 nei quarti di finale della Coppa di Turchia. E sarà un derby che mai come questa volta parlerà tanto in italiano.

Da Mou a Dzeko, passando per Skriniar: gli ‘italiani’ del Fenerbahce

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Negli ultimi anni il calcio turco è venuto spesso e volentieri a fare spesa in Italia, sia per quanto riguarda i giocatori ma anche per quanto riguarda gli allenatori. E basta pensare, infatti, all’attuale ct della nazionale: il ‘nostro’ Vincenzo Montella.

Dall’Italia, il Fenerbahce ha pescato José Mourinho, uno che mette ancora più benzina ad un derby che già di per sé è infuocato. Da quando è arrivato in Turchia, lo Special One non ha fatto altro che far parlare di sé. Ma questa, del resto, non è mica una novità. Una delle ultime, tra l’altro, è proprio quella del derby di campionato del 24 febbraio, con il Gala che voleva denunciare il portoghese alla Uefa per offese razziste dopo aver affermato che ‘in panchina saltavano come scimmie’. Quattro giornate di squalifica per Mou, che poi in risposta ha avviato una causa contro il Galatasaray per danni morali. Insomma, un clima abbastanza sereno.

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Chi sta trascinando il Fenerbahce a suo di gol è Edin Dzeko, che con 19 reti è il secondo miglior marcatore della squadra dietro a Youssef En-Nesyri (26). A 39 anni appena compiuti, la classe dell’ex attaccante della Roma continua a fare la differenza. Per sistemare la difesa, a gennaio è arrivato dal Paris Saint Germain Milan Skriniar, il leader carismatico di cui Mou aveva bisogno. Sulla fascia destra c’è poi l’ex Sassuolo Mert Muldur. È infortunato, invece, Rodrigo Becao, altro grande protagonista delle ultime stagioni di Serie A con la maglia dell’Udinese.

Dalla Fiorentina è arrivato in estate Sofyan Amrabat, che ormai non faceva più parte dei piani di Raffaele Palladino. Il centrocampista marocchino, al contrario, è uno dei punti fermi della formazione di José Mourinho. Ha ritrovato nuova linfa al Fenerbahce anche Filip Kostic dopo essere stato messo ai margini dalla Juventus. Finora, un gol e 6 assist in campionato.

Fenerbahçe, Mourinho vince e si fa ammonire alla prima di campionato

Osimhen, Mertens, Morata e Icardi: attacco ‘italiano’ per il Galatasaray

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Anche il Galatasaray è venuto spesso e volentieri a fare spese in Serie A negli ultimi anni. Si parte dalla porta, dove a difendere i pali dei Leoni da ormai 14 stagioni c’è sempre lui, l’intramontabile Fernando Muslera. Poca Italia in difesa, dove c’è solamente l’ex Sassuolo Kaan Ayhan. Due volti noti invece in mediana: il primo è Lucas Torreira, in Turchia dal 2022; il secondo è Mario Lemina, vecchia conoscenza della Juventus.

Il piatto forte del Galatasaray, però, è l’attacco. I dirigenti dei Cimbom si sono sbizzarriti negli ultimi anni, ed il primo vero grande colpo è stato Dries Mertens. Per lui è stato amore a prima vista, e ‘Ciro’ è entrato immediatamente nei cuori della tifoseria giallorossa. Pochi giorni dopo di lui è stato il turno di Mauro Icardi. Arrivato in Turchia nel 2022, Maurito si è calato perfettamente nei panni di leader del Gala. Il suo bottino in questi due anni e mezzo, al netto degli infortuni, è di 61 gol e 22 assist in 87 presenze.

Mauro Icardi, Galatasaray

Completamente a sorpresa per quelle che dovevano essere inizialmente le strade del calciomercato, nell’ultima estate il Galatasaray ha piazzato il vero colpo da novanta acquistando in prestito Victor Osimhen dal Napoli. Una vera occasione, dato che era rimasto invenduto e fuori dai progetti dei partenopei, e il nigeriano ha fatto subito sfracelli. Devastante, come lo era stato nell’anno dello scudetto con Luciano Spalletti, e con la stessa fame sta trascinando i Leoni verso il titolo: capocannoniere della Super Lig con 20 gol segnati.

L’ultimo della lista è Alvaro Morata, arrivato nel mese di gennaio dopo la rottura con Sergio Conceicao e, in generale, con il Milan. Non molti minuti giocati fin qui, ma subito un buon impatto anche per lui con 3 gol in 6 partite tra Super Lig e Coppa di Turchia.

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