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Un turno di Champions e Europa League che toglie tante energie, poi il big match all'interno dei propri confini. Non è facile la preparazione di Feyenoord-PSV per Van Persie e Bosz, con il Feyenoord che avrà due giorni in meno di riposo. La sfida può dare al Feyenoord sei punti di vantaggio in classifica, mentre il PSV cerca l'aggancio alla vetta e la possibilità di una sterzata psicologica del campionato.
Per questo, secondo l'intelligenza artificiale, i due allenatori non rinunceranno alla miglior formazione possibile. Wellenreuther difende la porta del Feyenoord, con Nieuwkoop, Watanabe, Smal e Bos a presidiare la difesa. A centrocampo, qualora non recuperasse Timber, spazio a Zerrouki con Steijn e Valente. Davanti confermato il tridente formato da Moussa, Ueda e Sauer. Il PSV risponde con Dest, Flamingo, Gasiorowski e Salah-Eddine davanti a Kovář. Nella zona centrale del campo giocano Schouten, Veerman e Saibari, con Man, Pepi e Perišić che hanno il compito di rifinire l'azione.
I primi 30 minuti sono una partita a scacchi ad alta intensità. Il PSV, con Veerman e Schouten, prova a palleggiare per disinnescare il gegenpressing asfissiante del Feyenoord, che a sua volta risponde con un Timber (recuperato in extremis) in versione "tuttocampista".
Le occasioni latitano: troppa foga, poca lucidità nell'ultimo passaggio. Fino a quando, al minuto 38, la palla arriva a Steijn: il centrocampista, rivelazione di questo avvio di stagione, controlla, alza la testa e, non vedendo pressione immediata, lascia partire un destro secco e teso dai venti metri. Il tiro è angolatissimo, Kovář in tuffo non ci arriva. L'urlo del De Kuip è assordante e il primo tempo si chiude con il Feyenoord in vantaggio per 1-0.
La squadra di Eindhoven alza il baricentro e, per dieci minuti, schiaccia il Feyenoord. Il pareggio è meritato ed è una perla. Joey Veerman, fino a quel momento schermato, trova un corridoio geniale che taglia in due la difesa del Feyenoord e pesca il movimento perfetto di Ismael Saibari. Il marocchino, partito sul filo del fuorigioco, si presenta davanti a Wellenreuther e lo batte con un tocco morbido d'esterno. 1-1 e De Kuip gelato.
La reazione dei padroni di casa è rabbiosa. L'azione, al minuto 67, si sviluppa sulla sinistra: Jordan Bos crossa, la difesa del PSV respinge affannosamente al limite dell'area, dove Ayase Ueda la addomestica col petto, spalle alla porta. In una frazione di secondo, il giapponese si gira su sé stesso, fulminando Gasiorowski, e scarica un collo-piede violento sul primo palo. Kovář è immobile. Un gol da centravanti puro, che regala il nuovo vantaggio al Feyenoord.
Il PSV accusa il colpo e Bosz tenta il tutto per tutto, inserendo Guus Til per un assalto finale. Il Feyenoord però ora gioca sul velluto. Van Persie inserisce forze fresche (Zerrouki) per gestire e ripartire. Il PSV ci prova con la forza della disperazione, ma la difesa di casa, guidata da un Watanabe impeccabile, regge l'urto.
Proprio mentre il PSV è sbilanciato, il Feyenoord chiude la partita. Palla recuperata al limite della propria area e lancio lungo immediato a cercare, ancora una volta, Ayase Ueda. Il giapponese scatta in profondità, brucia Flamingo in velocità e si presenta solo davanti a Kovář. L'esito è scontato: finta di corpo e palla depositata nell'angolino opposto con una freddezza quasi irreale. Tredicesima firma in campionato e partita in cassaforte per il Feyenoord, che vola in fuga a +6 sul PSV.
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