Il mondo del calcio sta proseguendo la sua corsa, con numerose competizioni che stanno accompagnando l'incombente estate. Tra queste figura il Mondiale per Club, che sta mettendo di fronte le squadre più forti di ogni campionato, con sfide curiose e interessanti. Il vero focus però, è puntato sul prossimo Mondiale 2026, competizione globale che coinvolgerà le Nazionali più note. Nonostante la grande attesa per gli appassionati, c'è qualcuno che si sta battendo contro questa competizione: si tratta degli ambientalisti, che muovono numerose accuse alla Fifa per l'organizzazione della kermesse.
L'accusa
Gli ambientalisti puntano il dito sul Mondiale 2026: “Troppo inquinamento”


Verso il Mondiale 2026 in Canada, Messico e Stati Uniti
—Il Mondiale 2026 sarà molto particolare. Si confermerà infatti itinerante, toccando gli stati più belli di Canada, Messico e Stati Uniti. Una kermesse davvero incredibile che aumenterà sì lo spettacolo ma creando molti più incastri per quanto riguarda gli spostamenti delle varie squadre e dei propri staff, con un record di tratte aeree che saranno percorsi in pochissimi giorni nel mese di luglio. Saranno infatti coinvolte ben 16 città diverse, scegliendo molto spesso proprio l'aereo per impiegare meno energie e velocizzare così i viaggi. Non è un caso che dal 2021 la FIFA abbia dovuto stilare un report sul coinvolgimento della strategia climatica nelle proprie competizioni e, seppur le precedenti edizioni della Coppa del Mondo abbiano creato qualche allarmismo, questa volta sembrano essere molto più palpabili.
These nations are headed to #FIFAWorldCup 26. Who’s joining them? 🏆 @aramco | #WeAre26pic.twitter.com/cByequJ51s
— FIFA World Cup (@FIFAWorldCup) June 11, 2025
Le accuse degli ambientalisti e la risposta della Fifa
—Come scrive oggi il The Guardian, l'allarme degli ambientalisti riguarda in particolar modo le emissioni di carbonio derivanti dalle frequenti tratte aeree. " La Fifa si è impegnata a ridurre le sue emissioni di carbonio del 50% entro il 2030 e a raggiungere le emissioni nette zero entro il 2040", riporta il quotidiano ma "tuttavia, i critici hanno sostenuto che la dipendenza della Fifa dalla compensazione delle emissioni di carbonio manca di trasparenza e potrebbe non essere efficace nel mitigare l'impatto ambientale del suo torneo clou ampliato. United 2026 ha stimato che l'evento genererà circa 3,7 milioni di tonnellate di CO₂, rendendolo la più alta impronta di carbonio mai registrata dalla Coppa del Mondo. Di questa stima, i viaggi rappresentano l'85% delle emissioni: il 51% dai viaggi internazionali e il 34% dai viaggi interurbani e intraurbani". Una portata da record ma anche un'impronta di carbonio da record, termina il quotidiano inglese, con le associazioni di settore che monitorano la situazione in attesa di cambiamenti.
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