Soprannominato il "moneyball" del calcio, il Brentford opera su un principio cardine: l'intelligenza dei dati può colmare il divario finanziario con i club più ricchi. Dietro questa strategia ci sono i "data boys", un team di analisti che lavora nell'ombra, con a capo il proprietario e presidente del club Matthew Benham.
PREMIER LEAGUE
Il Brentford tra i “data boys” e l’intelligenza artificiale dietro alle scelte del club

Il Brentford, Benham e i data boys
—Il termine "data boys" si riferisce al dipartimento di analisi del club, fortemente influenzato dalle volontà dell'alta dirigenza della società. Come detto in precedenza, tutto parte dal presidente Mattew Benham. Laureato in fisica a Oxford, costruisce la propria fortuna fondando Smartodds, una società di consulenza statistica per scommettitori professionisti. Benham ha applicato gli stessi modelli matematici e l'analisi quantitativa, usati per "battere" il mercato delle scommesse, alla gestione del club. Secondo la visione del presidente, la classifica del campionato può mentire nel breve termine: è molto più utile analizzare i dati sottostanti (come gli xG, expected goals), che rivelano la vera performance.

Ad affiancare il presidente in questa "rivoluzione", ci sono due figure che agiscono dietro le quinte. Phil Giles, ex analista proprio alla Smartodds, è il responsabile dell'implementazione della strategia, colui che supervisiona l'analisi e il reclutamento di nuovi elementi. La seconda figura è Rasmus Ankersen: ha il compito di implementare e migliorare la filosofia basta sui dati, lavorando anche per il club gemello, il Midtjylland.
Oltre ai due direttori, ci sono Lee Dykes (direttore tecnico), Luke Stopforth (responsabile dati e tecnologia) e Arian Forouhandeh (data analyst) sono altri addetti ai lavori specializzati in ambito dati e analisi.
Il successo del modello Brentford
—Il vantaggio competitivo delle Bees non deriva dall'uso di dati pubblici, quelli che tutti i club possono acquistare, ma dall'utilizzo dei modelli e del database di Smartodds. Come confermato da Lee Dykes, il vero successo del club deriva da qui, da un modello di valutazione dei giocatori e delle squadre che non sono condivisi con nessun altro. Il processo di analisi e reclutamento del Brentford inizia filtrando un database di circa 85.000 giocatori in tutto il mondo.
Un altro punto fondamentale del successo riguarda i "16 ruoli": il club non cerca giocatori per ruoli tradizionali, ma per 16 profili posizionali specifici. Questo significa trovare giocatori con caratteristiche precise (per esempio "terzino di spinta offensiva" o "mezz'ala di inserimento") che si adattino perfettamente al sistema tattico.
L'uso dell'intelligenza artificiale
—Oltre ai modelli matematici, cruciale è l'utilizzo dell'IA. Questo permette alla società un forte miglioramento nella prevenzione degli infortuni: analizzando enormi quantità di dati (carico di allenamento, dati GPS, qualità del sonno, storico degli infortuni, persino condizioni meteorologiche e tempi di viaggio) si calcola il rischio di infortunio di un giocatore. Se il rischio supera una certa soglia, lo staff medico e atletico viene messo in allerta. Tornando sulla teoria dei "16 ruoli", il club usa algoritmi per raggruppare i calciatori in base a stili di gioco simili, basati su centinaia di metriche avanzate. Questo permette loro di identificare giocatori "simili" a un loro top player in campionati minori e sottovalutati, prima che lo facciano gli altri.
In questo senso, il Brentford ha una partnership strategica con la piattaforma Eyeball.Club, che utilizza l'IA per analizzare video di partite giovanili e dilettantistiche, fornendo dati e analisi su giocatori che non sono ancora coperti dai data provider tradizionali. Questo permette alle Bees una ricca compravendita, il cosidetto "moneyball". Nella storia, molteplici sono gli esempi di grandissimi profitti della società biancorossa: Maupay, acquistato in Ligue 2 per due milioni di sterline e rivenduto a una cifra dieci volte superiore; Watkins, prelevato in League Two per 1.8 milioni di sterline e venduto all'Aston Villa per trenta milioni di sterline; l'ultimo in senso cronologico è Ivan Toney, venduto ai sauditi dell'Ah-Ahli per 45 milioni di euro dopo essere stato acquistato per soli cinque milioni di sterline dal Peterbourough.
L'analisi dei dati
—L'analisi dati del Brentford ha rivoluzionato l'approccio tattico del club, focalizzandosi su due aree chiave: i calci piazzati e la qualità dei tiri. Identificando le situazioni da palla inattiva come un'area di grande inefficienza, il club ha investito in specialisti, come l'allenatore delle rimesse laterali Thomas Gronnemark, portando la squadra a segnare 8 gol da questa situazione (il doppio degli avversari). Allo stesso modo, gli schemi su corner sono studiati per massimizzare gli expected goals (xG). Questa metrica è centrale: la squadra non cerca di tirare molto, ma di tirare bene. Mantenendo un xG elevato (una media di almeno 0.15), la squadra privilegia la creazione di occasioni ad alta probabilità, dimostrando come l'intelligenza analitica massimizzi l'efficienza offensiva.
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