Clamoroso episodio accaduto nel corso del match di Nations League tra Romania e Kosovo. Le due formazioni si affrontavano per la quinta giornata del Gruppo 2 della Lega C ed era di fatto uno scontro decisivo per decidere le sorti del girone. Alla Romania, prima a 12 punti, basta non perdere per assicurarsi la promozione in Lega B; il Kosovo, invece, insegue una vittoria per rimandare il discorso all'ultima giornata. Seppur con qualche tensione, la gara è filata via liscia e nonostante gli sforzi della squadra ospite, decisamente padrona del gioco, il risultato non si è sbloccato. Ma poi, nel finale di gara accade l'imprevedibile.
Clamoroso episodio
Il Kosovo abbandona il campo contro la Romania, Rrahmani è una furia: “Ora basta!”
Tensione in Romania-Kosovo, Rrahmani chiama i suoi fuori dal campo: match abbandonato
—Quella tra Romania e Kosovo è una sfida sempre molto accesa, come gran parte degli incontri che coinvolgono le nazionali dei Balcani. Ancor più che per ragioni calcistiche, solitamente sono le questioni storiche e geopolitiche a fare da miccia e, spesso e volentieri, a portare a spiacevoli fatti di cronaca. È accaduto anche nel corso della sfida dell’altra sera, in scena alla National Arena di Bucarest, e tra i principali protagonisti c'è il calciatore del Napoli Amir Rrahmani.
LEGGI ANCHE
È successo tutto nei minuti di recupero. Uno scontro in campo tra il difensore kosovaro e Alibec accende il fuoco, ne parte una accesa discussione in campo e il pubblico decide di aggiungersi ai partecipanti con cori inneggianti alla Serbia. Dopo aver provato in un primo momento a dialogare con l'arbitro danese Krogh, il capitano Rrahmani ha deciso di portare via la sua nazionale dal campo, con i compagni che hanno accettato e condiviso la decisione. E dunque, match abbandonato.
Nel post partita, il difensore ha commentato amareggiato: "Hanno cominciato a gridare ‘Serbia' e dopo un minuto l'intero stadio ha cominciato a gridare ‘Serbia' una seconda volta. Poi è iniziato il terzo coro e l'arbitro non ha voluto ascoltare. Era troppo: adesso basta, è la seconda volta che succede in Romania e deve finire. Stop".
© RIPRODUZIONE RISERVATA