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La squadra argentina dell'Independiente ha ricevuto una squalifica dalla CONMEBOL. L'organismo sudamericano, infatti, ha deciso di escludere il club dalla Copa Sudamericana: una sanzione che è arrivata dopo quanto accaduto nel match tra gli argentini e l'Universidad de Chile. I giocatori della squadra di Avellaneda, in seguito a questa decisione, hanno rilasciato delle dichiarazioni.
A fine agosto, la partita tra gli argentini e l'Universidad de Chile valevole per il ritorno degli ottavi di finale della Copa Sudamericana non ha trovato una conclusione. Le due squadre, ad un certo punto della gara, hanno dovuto abbandonare il terreno di gioco a causa degli scontri tra i tifosi delle due compagini. Il tutto ha avuto inizio quando un tifoso cileno ha rubato una bandiera del Rojo e, da questo gesto, è iniziata una rissa in cui ci sono stati lanci di vari oggetti e, al termine, diverse persone hanno riportato ferite gravi e molte altre sono state arrestate.
Visti questi episodi, la CONMEBOL ha deciso di squalificare l'Independiente dalla competizione internazionale ed i cileni, quindi, hanno passato automaticamente il turno. Vista la decisione arrivata dai piani alti, i giocatori del club argentino hanno importanti dichiarazioni su questa situazione. In nome del Rojo, hanno preso parole Rodrigo Rey, Ivan Marcone e Federico Mancuello.
Le parole di Rey: "Oggi siamo qui come squadra e stiamo vivendo lo stesso dolore ed ingiustizia dei nostri tifosi. Non è facile esprimersi in mezzo a questa tristezza e nemmeno parlare di quanto accaduto negli ultimi giorni e come ci sentiamo dopo aver saputo della decisione finale". Poi è stato il turno di Marcone: "L'ingiustizia ci ha invaso i sentimenti perché non abbiamo potuto giocarci la qualificazione sul campo. Invece abbiamo visto tifosi ospiti che, venuti nel nostro stadio con l'intento di attaccare la nostra gente, ora sta festeggiando il passaggio del turno del loro club. Ciò è pericoloso per il calcio. Noi stessi, in campo, abbiamo chiesto più volte alle autorità competenti di sospendere la partita per poi prendere provvedimenti. Ma non è arrivata nessuna risposta ed il tutto è terminato con l'aumento della violenza".
Poi ha parlato Mancuello: "Dalla nostra posizione come giocatori abbiamo insistito per cercare di tenere la situazione sotto controllo. Ma ciò non è accaduto e noi, che abbiamo organizzato la partita, siamo stati eliminati. Credevamo che ci fossero altre soluzioni: la squalifica di entrambe le squadre o tornare in campo per giocare i restanti 45 minuti. Avvantaggiare solo un club trasmette un messaggio pericoloso. Per questo chiediamo ai club argentini ed ai loro calciatori sostengo che potrebbe tornare utile perché quanto accaduto ci sta portando verso un futuro buio. Chi crede che una squadra ha vinto, si sbaglia perché qui ha perso il calcio".
La parole torna a Rey: "Infine, ci rivolgiamo alla famiglia dell'Independiente. Non meritavamo questa decisione, ma non possiamo permetterci di stare fermi, bensì dobbiamo essere più forti ed uniti. Tutti abbiamo ruoli da svolgere, dai tifosi alla società, dal più giovane al più anziano. Questo club è la nostra casa e dobbiamo prendercene cura ed ora dobbiamo mettere da parte le differenze ed andare avanti. Dobbiamo pensare agli obiettivi da raggiungere con duro lavoro, impegno e supporto. Uniti, siamo più forti ed a nome di tutto lo staff, siamo grati di usare questo spazio per esprimerci".
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