Erano passati esattamente trent'anni dall'ultimo - e anche unico - successo dell'Inghilterra quando Frank Skinner e David Baddiel idearono il famoso "It's coming home", poi divenuto l'inno popolare dei Three Lions. I due comici britannici, supportati dalla musica di Ian Broudie, composero il motivetto come buon auspicio in vista degli Europei del 1996, che di lì a poco si sarebbero disputati proprio in Inghilterra. Da allora però sono passati altri trent'anni e la bacheca della nazionale inglese è rimasta vuota esattamente come lo era prima.
Gruppo K
L’unica insidia del girone è la Serbia: l’Inghilterra viaggia spedita verso il Mondiale

"Non voglio più sentire questa cosa: porta sfortuna!", ha dichiarato lo scorso anno Gary Lineker poco prima della finale dell'Europeo tra Spagna e Inghilterra, provando a fermare un euforico Micah Richards già pronto a lanciare il coro negli studi della BBC. Non sarà certo una questione di sfiga, ma diciamo che l'inno, che non nasce con un'accezione arrogante o provocatoria - è bene sottolinearlo -, sicuramente non ha portato bene in tutti questi anni.
L'Inghilterra e la speranza Mondiale: it's coming home?
—Qualcosa è effettivamente cambiato, perché il livello della Nazionale è cresciuto e l'Inghilterra è arrivata a giocarsi due finali degli Europei e una semifinale di un Mondiale negli ultimi 7 anni. Insomma, i tifosi inglesi percepiscono una certa energia positiva nell'aria e per i Three Lions sembra che manchi veramente solo l'ultimo passo. Quello più importante.
Dopo aver perso la finale di Euro2024 contro la Spagna e dopo una mezza rivoluzione legata all'addio di Gareth Southgate, l'obiettivo per l'Inghilterra è ora il Mondiale che si giocherà nel 2026 tra Canada, Messico e Stati Uniti. Per accedervi bisognerà passare prima dal girone di qualificazione, che per la nazionale inglese prevede Serbia, Albania, Lettonia e Andorra.

Gruppo K, l'analisi del girone dell'Inghilterra
—La strada verso il Mondiale per l'Inghilterra è tutt'altro che in salita, un po' per il livello della Nazionale in sé e un po' per il livello delle rivali del suo girone di qualificazione. Le due vittorie nelle prime due partite mettono già i Tre Leoni in una posizione di vantaggio, fermo restando che il percorso è comunque ancora lungo.
L'unica vera insidia per la squadra di Thomas Tuchel può essere rappresentata dalla Serbia, la più coriacea e 'fastidiosa' tra le quattro, che tuttavia non sta vivendo la sua miglior fase storica. Una sola vittoria nelle sei sfide del girone di Nations League e una retrocessione nella Lega B evitata solamente grazie al successo nel play out contro l'Austria. Nel doppio scontro, l'Inghilterra dovrebbe cavarsela agevolmente.

In ordine gerarchico ci dovrebbe essere poi l'Albania, che tuttavia gli inglesi hanno già battuto in scioltezza nella sosta di marzo, all'esordio di Thomas Tuchel in panchina. Non di certo un avversario temibile per l'Inghilterra, anche se non bisognerà sottovalutare il ritorno in casa delle Aquile, in un ambiente sempre abbastanza rovente. Lettonia e Andorra hanno ben poco da dare al girone. Le due nazionali si ridurranno a contendersi i punti in palio negli scontri diretti, rischiando di esser date in pasto alle altre tre squadre del girone.
Insomma, se non sarà una passeggiata per l'Inghilterra, poco ci manca.
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