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L'attaccante 29enne Ivan Toney ha rilasciato un'intervista al quotidiano britannico Guardian sull'esperienza in Arabia Saudita. Secondo l'inglese, il livello della Saudi Pro League è lo stesso della Premier League ed è destinato a crescere. L'Al-Ahli, squadra in cui gioca da un anno, potrebbe competere facilmente per i primi quattro posti, sostiene Toney. Ecco le principali dichiarazioni sul confronto tra Saudi Pro League e Premier League.
Il campionato arabo è indubbiamente in forte e costante crescita. Se all'inizio erano soprattutto giocatori a fine carriera a trasferirsi nella Saudi Pro League, oggi sempre più giovani e promesse del calcio compiono questo passo. Tra coloro che decidono di trasferirsi in Medio Oriente, ci sono anche calciatori nel momento più alto della propria carriera. Un esempio è certamente quello di Ivan Toney. Il centravanti inglese, grazie alle prestazioni con il Brentford prima in Championship e poi in Premier, era arrivato a ottenere la chiamata della Nazionale.
Nonostante le richieste delle big inglesi, a sorpresa Toney ha scelto l'Arabia Saudita nell'estate del 2024. Passato un anno ha raccontato al Guardian la sua esperienza, partendo dalle difficoltà: "Il clima ricopre un ruolo importante. È come giocare in una sauna. Sei costretto a giocare in modo diverso, a usare tattiche diverse. Bisogna adattarsi. Le partite si dividono in momenti di alta intensità e in momenti di bassa intensità".
La parte più interessante è quella in cui l'attaccante mette a confronto i due campionati principali in cui ha giocato. Toney sostiene che il livello del campionato arabo sia alto: "Secondo me la Saudi Pro League è allo stesso livello della Premier. Se l'Al-Ahli giocasse in Inghilterra ci giocheremmo senza dubbio il quarto posto. Il nostro è un campionato di qualità e le persone dovrebbero iniziare a capirlo. D'altronde l'Al-Hilal ha battuto il Manchester City al Mondiale per Club".
Toney scegliendo di andare in Arabia Saudita ha perso la convocazione in Nazionale per le Qualificazioni ai Mondiali 2026. L'attaccante però non ha rimpianti e proverà a convincere Tuchel: "Devo concentrarmi su me stesso e fare il mio lavoro bene. Se sarò selezionato dal CT farò del mio meglio per il Paese, ma se non lo sarò comunque tiferò per i miei compagni".
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