Relazione con una calciatrice ancora in atto

Kirk, parla il mister dopo l’esonero dal Leicester Women per la liason interna

Kirk, parla il mister dopo l’esonero dal Leicester Women per la liason interna - immagine 1
L'allenatore ai microfoni di As ha spiegato la versione dei fatti su questa relazione ancora in corso, tra decisioni di campo e vita privata
Emanuele Landi
Emanuele Landi Redattore 

Willie Kirk non è più l'allenatore del Leicester femminile, da qualche mese, ma nelle scorse ore ha dato la sua versione dei fatti. L'esonero è nato da una relazione con una sua calciatrice. A riportare le parole del mister, è la versione on line del quotidiano spagnolo AS: "Ci sono una serie di cose che ho necessità di precisare. Innanzitutto io e mia moglie siamo separati da più di un anno. La gente adesso dice che sono un pessimo allenatore, un cattivo marito, una brutta persona, ma la realtà è che una mia ex calciatrice si è dichiarata, e anche se inizialmente non ho dato peso alla cose, tutto è cambiato quando si è infortunata".

"Non volevo avere una relazione perché c'è un codice di condotta, - continua mister Kirk - ma poco prima di Natale ci siamo conosciuti a livello personale, e dopo le feste abbiamo iniziato a vederci una volta a settimana: sempre di nascosto, perché sapevamo che era sbagliato. Però a febbraio, durante la sosta delle Nazionali, dovevo andare a Milano, e lei mi ha proposto di andarci insieme: ho accettato, perché entrambi eravamo convinti di potercela fare. Ma al rientro in Inghilterra abbiamo capito che eravamo andati troppo oltre, e la cosa sarebbe dovuta finire, altrimenti uno dei due avrebbe dovuto lasciare il club".

Le parole di Kirk post esonero

—  

"Pochi giorni dopo, quando ci stavamo preparando per la partita della FA contro il Liverpool, il Direttore mi ha convocato nel suo ufficio, dove c'era un avvocato: avevo subito capito di cosa si trattava. - ha detto mister Kirk - Qualcuno aveva raccontato della mia storia, e avvocati esterni avrebbero presto avviato un'indagine. Sapevamo tutto, io ho confermato, e mi hanno trattato come un criminale. Ho le mie responsabilità, ma il club avrebbe potuto gestirla meglio".

Conclude poi: "È stato frustrante. Odiavo me stesso. Odiavo il club. In alcuni frangenti ho avuto ripensamenti sulla relazione, anche se è ancora in corso. Ma sappiate che lei non sarebbe mai stata titolare solo perché è la mia compagna. Non sono un criminale e non ho commesso alcun crimine. A ogni modo son rimasto nel calcio femminile anche se ho ricevuto offerte per passare al maschile. Penso di aver contribuito a far crescere il movimento, e voglio continuare così, senza rovinare la mia reputazione. La prossima settimana parlerò con un paio di club fuori dal Regno Unito, spero che venga fuori qualcosa".

tutte le notizie di

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo del calcio senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Derbyderbyderby per scoprire tutte le news di giornata.