La minaccia di Leila Perira arriva in seguito al caso di razzismo nei confronti del giocatore dell'Under 20, Luighi
Non si placano le polemiche del Palmeiras dopo le frasi e i gesti razzisti, che i tifosi dei paraguaiani del Cerro Porteño hanno indirizzato nei confronti del giovane calciatore dei Verdao, Luighi. L'episodio è avvenuto la scorsa settimana durante una partita della Copa Libertadores U-20. L'accaduto e le successive sanzioni inflitte -una multa di 50.000 dollari per il Cerro Porteño- hanno scatenato l'ira della presidente del Palmeiras, Leila Perira. "Dato che la Conmebol non è in grado di prevenire questo tipo di crimine (razzismo) e non è in grado di trattare i brasiliani con la stessa importanza che i club rappresentano per la Conmebol, perché non prendere in considerazione l'idea di unirsi alla Concacaf? Solo allora forse gli altri rispetteranno il calcio brasiliano", ha minacciato la numero 1 dei Verdao.
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La denuncia post partita di Luighi e le minacce di Perira: "Combatteremo"
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Subito dopo la gara, giocata il 7 marzo, il diciottenne Luighi visibilmente scosso e in lacrime ha denunciato l'accaduto ai microfoni. "Per quanto tempo dovremo sopportare tutto questo? Fino a quando? Quello che mi hanno fatto è un crimine", ha detto il centravanti del Palmeiras U-20. Perira ha difeso a spada tratta il suo calciatore: "È una vergogna. La punizione che ha dato la Conmebol al Cerro Porteno è ridicola. In questo modo rischiamo di dimenticare quella scena che non ho visto solo io, ma il mondo intero. Non ho dubbi che tutti siano rimasti commossi nel vedere questo ragazzo di 18 anni mostrare con coraggio tutto il suo dolore davanti alle telecamere. Si poteva vedere il dolore sul suo viso. Le lacrime di Luighi non saranno vane. Combatteremo".
"Le cose non resteranno così, servono misure decise"
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Perira poi ha attaccato ancora la Conmebol: "Quando è avvenuto l'incidente, ho chiamato il presidente Conmebol, Alejandro Domínguez, ma non sono riuscito a parlargli. Dopo aver rilasciato l'intervista che tutti hanno visto, mi ha chiamato e mi ha detto che sarebbe stato molto severo con le sanzioni, ma da quello che ho visto, non è stato poi così severo. Non ho dubbi che questo sia un incentivo al verificarsi di nuovi casi di razzismo, né sulla solidarietà che abbiamo con tutti i club brasiliani, la stragrande maggioranza dei quali ha già subito questo tipo di crimine in Sud America, nei tornei organizzati dalla Conmebol. Le cose non resteranno così. Adotteremo misure molto serie contro la Conmebol. Una piccola nota non basta dobbiamo prendere misure decise".