La storia

La rinascita dell’Arsenal, in semifinale di Champions League dopo 16 anni

Arsenal Champions League
I Gunners battono il Real Madrid due volte e si regalano una semifinale storica. Il percorso della squadra di Arteta, però, parte da molto più lontano.
Alessandro Savoldi

L’Arsenal torna in semifinale di Champions League dopo 16 anni. Lo fa eliminando i padroni di casa della competizione, il Real Madrid, vincendo sia all’andata che al ritorno. Una doppia prestazione maiuscola, travolgendo i Blancos a Londra e resistendo al ritorno, togliendosi persino lo sfizio di sbancare la capitale spagnola nel recupero, impresa riuscita a pochissimi.

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La rinascita dell'Arsenal

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Nel post Wenger l’Arsenal ha faticato non poco a ritrovare la dimensione di big sia in patria che in Europa. Dal 2017 al 2023 la squadra ha sempre mancato la qualificazione in Champions League. In questi sei anni c’è stata prima la conclusione del ciclo Wenger, poi la breve esperienza di Unai Emery, durata poco più di una stagione, e infine è subentrato Mikel Arteta. L’allenatore spagnolo è riuscito a risollevare le sorti di un club che sembrava in caduta libera, con pazienza, lavoro e organizzazione. Pur non avendo vinto più di un Fa Cup e un Community Shield, l’operato di Arteta ha consentito al club, in particolare in questi ultimi due anni, di tornare a essere una contender stabile per la Premier League e ora anche per la Champions League. Si tratta di un’impresa soprattutto se si considera il gap abissale che separava l’Arsenal dal Manchester City e dal Liverpool qualche stagione fa.

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I protagonisti della cavalcata dei Gunners.

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Il ritorno in semifinale di Champions League dell’Arsenal dopo 16 anni certifica la bontà del lavoro svolto a Londra. Una squadra forte, matura, pur senza che i Gunners abbiano acquistato superstar già affermate. Anzi, tra i pilastri della squadra l’unico che è arrivato grazie a una spesa importante per gli standard delle big inglesi è Rice, pagato 117 milioni di euro. Si tratta di un caso isolato: Saka, ad esempio, è un prodotto dell’academy del club, mentre Odegaard è rinato dopo un periodo difficile a Madrid, quando sembrava che il suo percorso si fosse arenato. Anche la storia di Martinelli merita di essere menzionata: l’Arsenal lo ha scoperto nel 2018, acquistandolo dall’Ituano, club di Serie C brasiliana, per soli 6 milioni. La crescita dei Gunners è quindi un insieme di investimenti mirati, fiducia nei giovani e organizzazione.

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— Arsenal (@Arsenal) April 16, 2025

L'ultimo Arsenal che ha raggiunto le semifinali di Champions League

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L’ultima volta che l’Arsenal ha giocato una semifinale di Champions League, nel 2009, in panchina sedeva, ovviamente, Arsene Wenger. L’avversario era il Manchester United di Sir Alex Ferguson e Cristiano Ronaldo, all’ultima esperienza oltremanica prima di spostarsi a Madrid. La squadra degli Invincibili era stata ormai completamente smantellata: in porta c’era Almunia, in difesa Sagna, Kolo Touré, Djourou e Gibbs. Nasri, Song, Fabregas formavano il centrocampo, Walcott, Van Persie e Adebayor il tridente offensivo. Il percorso dei Gunners in quella stagione fu abbastanza rocambolesco. I londinesi si qualificarono tramite i playoff, eliminando il Twente, e chiusero il girone al secondo posto, dietro al Porto. Agli ottavi di finale la squadra di Wenger eliminò la Roma di Spalletti ai rigori, mentre ai quarti l’avversario fu il Villarreal, sconfitto 3-0 in casa dopo il pari in trasferta. Poi, come detto, in quel caso i Gunners si fermarono in semifinale: questa volta, la banda di Arteta ha ben altre intenzioni.

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