derbyderbyderby calcio estero Lamela, l’addio doloroso al calcio: “A 22 anni ho iniziato a sentire i primi dolori”

LE PAROLE

Lamela, l’addio doloroso al calcio: “A 22 anni ho iniziato a sentire i primi dolori”

Lamela
Ora inizia un nuovo capitolo per l'ormai ex calciatore: sarà il vice allenatore di Matias Almeyda, pronto a portare la sua esperienza in panchina, dopo averla sudata - e sofferta - sul campo
Federico Grimaldi
Federico Grimaldi

Erik Lamela ha detto basta. A 33 anni, dopo anni di convivenza con il dolore, l'ex talento argentino ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato. Una carriera segnata da colpi d’autore, ma anche da un tormento fisico iniziato troppo presto: “I primi dolori sono arrivati a 22 anni, da lì è cambiato tutto”, ha raccontato in un’intervista a TyC Sports. Problemi all’anca, artrite e cartilagine consumata lo hanno costretto a rallentare, cambiare il modo di allenarsi e infine fermarsi. Concluderà il suo percorso all'AEK, dove appende gli scarpini al chiodo per iniziare una nuova avventura: sarà il vice allenatore di Matias Almeyda.

Un addio doloroso: Lamela racconta il calvario che l'ha portato al ritiro

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Il talento di Lamelalo conosciamo tutti. L'argentino ha entusiasmato ogni luogo con le sue giocate sopraffine, dall'Italia fino ad arrivare alla Grecia. Ma quest'anno, all'età di 33 anni, ha detto stop. L'ex Roma ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato, chiudendo una carriera vissuta tra lampi di classe e lunghi, estenuanti combattimenti con il proprio corpo. Intervistato da TyC Sports, ha raccontato con grande lucidità il calvario fisico che lo ha accompagnato per oltre un decennio. “I primi dolori sono iniziati a 22 anni”, ha spiegato. Da lì in poi, la sua vita da calciatore è cambiata: a 25 si è sottoposto a un delicato intervento chirurgico all’anca, che gli ha permesso di continuare a giocare, ma con un prezzo altissimo. “Era come se qualcuno mi avesse sostituito l’anca. Non era più la mia”.

Lamela AEK

Negli ultimi anni la situazione è peggiorata: cartilagine consumata, artrite, allenamenti modificati, prestazioni compromesse. “Se mi allenavo, non riuscivo a giocare”, ha confessato. La sua ultima tappa è stata in Grecia, all'AEK, dove ha chiuso il cerchio e, senza clamore, ha deciso di voltare pagina. Ora inizia un nuovo capitolo: sarà il vice allenatore di Matias Almeyda, pronto a portare la sua esperienza in panchina, dopo averla sudata - e sofferta - sul campo. Non è l’addio che sognava, ma è quello che la realtà gli ha imposto. Con dignità, Lamela lo ha accettato.