In estate il passaggio all'Al-Nassr dal Manchester City di Aymeric Laporte non è stato visto di buon occhio da parte di diversi addetti ai lavori. In sostanza, il 30enne difensore spagnolo è ancora nel pieno della sua maturità calcistica, ha trascorso cinque stagioni alle dipendenze di Pep Guardiola diventando un giocatore importante.
In difesa
Laporte risponde alle critiche: “All’Al-Nassr per giocare a calcio, non per altro”
Il richiamo del club saudita dove gioca Cristiano Ronaldo è stato così forte da convincere Laporte a lasciare il calcio europeo per vivere un'esperienza del tutto diversa, umana e professionale, in Arabia Saudita? Insomma, il dibattito è stato aperto in questi mesi e continua tutt'ora. Laporte comunque, che in questo inizio di stagione nel campionato saudita ha collezionato 9 presenze (con 2 reti), non ha perso il treno della nazionale spagnola, anzi. Il ct Luis de La Fuente lo ha chiamato per i prossimi impegni in Nations League.
In Arabia solo per il calcio
—Laporte, in un'intervista a "El Larguero" di Cadena SER, in vista della partita contro la Danimarca che lo vedrà anche indossare la fascia da capitano, ha detto: "Sono molto felice e orgoglioso di rappresentare questa nazionale in questo momento. I risultati ottenuti negli ultimi anni parlano da soli e mostrano ciò che sono venuto a fare. Sono soddisfatto di quanto stiamo conquistando, ma c'è ancora tanto da fare e dobbiamo puntare a raggiungere altri traguardi importanti".
Le critiche sul trasferimento all'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo non lo hanno minimamente toccato. Laporte risponde così: "Non mi faccio influenzare dall'opinione della gente nel prendere decisioni nella mia vita. Se prendo una decisione, è sempre per il mio benessere. Che sia giusta o sbagliata, va rispettata. Come sta andando l'esperienza in Arabia? È una cultura diversa, ma sono andato lì per giocare a calcio, non per altro. E proprio lì, ho vinto il campionato europeo, un traguardo che considero il più bello della mia carriera".
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