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La notte di Budapest

L’arbitro Taylor, la Roma e la notte di Budapest: “Non ho commesso errori gravi”

Federico Iezzi
Federico Iezzi Collaboratore 
Il direttore di gara parla per la prima volta di quanto successo due anni fa in Ungheria per la finale di Europa League tra spagnoli e giallorossi e delle ripercussioni che ha avuto sulla sua vita
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Dopo la finale di Europa League del 2023 persa contro il Siviglia, dei tifosi della Romaattaccarono verbalmente e fisicamente l'arbitro Anthony Taylor. L'episodio avvenne in aeroporto, mentre il direttore di gara era con la famiglia. Oggi, in una intervista alla BBC, Taylor ha parlato dell'episodio per la prima volta, attaccando le "troppo alte aspettative di perfezione verso gli arbitri" e aggiungendo che i suoi famigliari non vanno più a vedere le partite a causa delle minacce ricevute.

Gli attacchi a Taylor dopo la finale di Europa League della Roma

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Dopo la vittoria del Siviglia, l'arbitro inglese fu duramente contestato dall'allora tecnico della Roma, Josè Mourinho. Il portoghese era furioso, per dei presunti errori, e giunse anche ad insultarlo in zona mista. Secondo Taylor, le parole dello Special One hanno poi influenzato i tifosi ed è questa la reale motivazione dell'aggressione all'aeroporto di Budapest.

Taylor ha definito quanto accaduto "la situazione peggiore che abbia mai affrontato in termini di abusi, non solo perché viaggiavo con i miei familiari in quel momento, ma in quanto evidenzia anche l'impatto del comportamento delle persone sugli altri". Ha anche aggiunto che, da quel giorno, la sua famiglia non è mai più andata allo stadio. In ogni caso è sicuro di aver fatto un buon lavoro in quel match: "In quella partita non ci sono stati gravi errori", ha detto.

Le preoccupazioni sul lavoro di arbitro

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Partendo da quanto gli è successo due anni fa, Taylor ha poi allargato il discorso sui tanti problemi della sua professione, in particolare gli abusi contro gli arbitri. Si è detto molto preoccupato per il clima che si viene a creare attorno alle partite di calcio, a causa del fatto che "nel calcio esiste una cultura del vincere per forza ad ogni costo. E questa crea un ambiente estremamente negativo". E questo, secondo lui, non solo nel grande calcio, ma anche nei livelli inferiori: "Ogni singolo fine settimana puoi andare in qualsiasi parco locale nel Regno Unito e puoi vedere un genitore a bordo campo che insulta verbalmente un giovane arbitro".

Ritiene, inoltre, che una delle cause principali di questa situazione sia l'introduzione del VAR, che in Premier risale al 2019. Taylor sostiene che questo strumento abbia creato aspettative irrealistiche: "La quantità di controllo, analisi e discussioni sul calcio della Premier League significa che tutti ricercano la perfezione. Ci aspettiamo che gli arbitri prendano ogni decisione giusta. È davvero importante che iniziamo a parlare del fatto che le persone hanno paura di fallire o di sbagliare. erano completamente fuori strada".