Se si dovesse trovare un simbolo per questa "maledizione", questo sarebbe il suono metallico del pallone che sbatte contro la porta. Con otto legni colpiti (pali e traverse) in nove partite, il Wolverhampton guida questa sfortunata classifica. Nessun'altra squadra in Inghilterra ha visto così tante occasioni svanire per una questione di centimetri. È il "quasi gol" che tormenta i tifosi, l'episodio che avrebbe potuto cambiare l'inerzia di partite poi inesorabilmente perse.
PREMIER LEAGUE
Maledizione Wolverhampton, ultimo in Premier League con più legni colpiti di tutti

La sfortuna e i problemi offensivi
—Ma la sfortuna da sola non basta a spiegare lo zero nella casella delle vittorie: il vero dramma dei Wolvesè l'inefficienza sotto porta. I modelli statistici xG (gli expected goals) sono impietosi: in base alla qualità delle occasioni create, la squadra avrebbe "dovuto" segnare circa 12.4 gol. Nella realtà, ne ha realizzati appena sette.

Questo differenziale negativo, di -5.4 gol, è tra i peggiori d'Europa. Il tasso di conversione (ovvero i tiri totali trasformati in gol) è crollato a un misero 6%, quasi la metà della media del campionato che si attesta a circa 11-12%.
La frustrazione è aumentata da un paradosso tattico: i Wolves non sono una squadra sterile, almeno fino all'ultimo metro. I dati mostrano che i Wolves sono al primo posto in Premier League per numero di cross completati in area di rigore (28), un volume offensivo eguagliato solamente dal Manchester United. Gran parte di questo sforzo proviene dal terzino Hugo Bueno, che da solo guida l'intero campionato per cross riusciti su azione di gioco (13). I palloni in area arrivano, e anche bene. Il problema è che trovano un attacco spuntato, incapace di trasformare questi inviti in gol.

Il disastro difensivo del Wolverhampton
—A completare la tempesta perfetta c'è la difesa, l'altra faccia della medaglia dell'inefficienza. Se l'attacco spreca, la difesa regala. La squadra ha già subito 19 gol, a fronte di 16.5 xG, ma il dato peggiore è che ben 3 di queste reti sono arrivate da errori individuali diretti. In questo scenario, persino le buone notizie diventano amare. Il portiere Sam Johnstone (o José Sá, a seconda delle rotazioni) sta facendo il possibile, mantenendo una percentuale di parate personale del 76.9%. È una delle statistiche migliori tra i portieri del campionato, un dato che suggerisce come l'estremo difensore dei Wolves sia lasciato solo, costretto a fronteggiare un volume insostenibile di tiri puliti causati dagli errori dei compagni.
Il risultato è un verdetto statistico impietoso: i Wolves colpiscono più legni di tutti, sprecano più occasioni di tutti e si puniscono da soli con regali difensivi. Non è solo sfortuna, è una crisi strutturale che sta cementando l'ultimo posto in classifica e alimentando la paura di una possibile retrocessione in Championship.
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