LA prestazione

Neymar c’è ma non si vede: torna titolare dopo 481 giorni ma la sua prestazione è un flop

Neymar c’è ma non si vede: torna titolare dopo 481 giorni ma la sua prestazione è un flop - immagine 1
Il numero 10 torna titolare con il Santos dopo 12 anni, ma fatica a incidere: pochi spunti, tanti errori e una condizione ancora lontana dagli standard richiesti
Nancy Gonzalez Ruiz
Nancy Gonzalez Ruiz

Doveva essere la serata della rinascita, ma il primo Neymar da titolare nel Santos ha raccontato una storia ben diversa. Dopo 12 anni, O Ney è tornato a vestire da titolare la maglia del Peixe, il club che lo ha lanciato nell’élite del calcio mondiale. Il numero 10, che aveva giocato appena 51 minuti nel debutto contro il Botafogo-SP, è stato confermato nell’undici iniziale per la sfida di domenica 9 febbraio contro il Novorizontino, disputata alle 20:00 allo stadio Jorge Ismael de Biasi e valida per l’ottava giornata del Campeonato Paulista. Un ritorno attesissimo, che segnava anche la sua prima partita da titolare dopo 481 giorni di assenza, in seguito al grave infortunio al ginocchio rimediato nell’ottobre 2023 con la Nazionale brasiliana nella sconfitta 2-0 contro l’Uruguay nelle qualificazioni ai Mondiali. In quell’occasione, Neymar uscì in lacrime nel primo tempo, vittima della rottura del legamento crociato e di una lesione al menisco. Ora, con la maglia numero 10 sulle spalle, la stessa che fu di Pelé, il brasiliano sperava di regalare ai tifosi un ritorno trionfale. Ma la realtà è stata ben diversa: errori tecnici, dribbling inefficaci, palloni persi e una condizione fisica ancora lontana dal top hanno segnato una prestazione da dimenticare.

Un primo tempo anonimo, una ripresa ancora più opaca

Il pubblico aspettava il colpo di genio, l’accelerazione che spezza gli equilibri, ma la prima frazione di Neymar è stata ben lontana dai fasti del passato. Il numero 10 si muove tra le linee, tocca 55 palloni, prova a cucire il gioco, ma senza lasciare il segno. L’unico vero spunto arriva al 22’, quando ha spazio al limite dell’area ma sceglie il passaggio anziché la conclusione. L’assetto offensivo del Santos – con Guilherme, Soteldo e Tiquinho Soares – non aiuta: troppi giocatori offensivi e pochi punti di riferimento concreti. Il Novorizontino prende coraggio e si rende più pericoloso. Nella ripresa, Pedro Caixinha cambia le carte, lasciando più libertà a Neymar, che però appare affaticato. Il brasiliano tenta qualche accelerazione, ma i duelli persi (16 su 20) e i tanti falli subiti frenano ogni tentativo di iniziativa personale. Al 75’, l’uscita dal campo per far spazio a Gabriel Bontempo certifica un debutto da titolare con più ombre che luci.

Numeri impietosi: Neymar non salta l’uomo e perde troppi palloni

Santos Neymar
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L’inizio è stato incoraggiante dal punto di vista dell’atteggiamento, con il numero 10 che ha cercato di entrare nel vivo del gioco. Ma i dati (Sofascore) raccontano un’altra verità:

  • 8 dribbling tentati, uno solo riuscito: la sua arma migliore si è rivelata inefficace.
  • 24 palloni persi, un’enormità per un giocatore chiamato a fare la differenza.
  • 16 duelli a terra affrontati, solo 4 vinti, segno di una condizione fisica ancora precaria.
  • 22 passaggi riusciti su 28 tentati (79%), con una precisione non all’altezza del suo standard.
  • Un Neymar irriconoscibile: cosa non ha funzionato?

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    Oltre ai numeri negativi, la prestazione del brasiliano è stata segnata da un ritmo troppo basso, pochi scambi incisivi e una gestione del pallone macchinosa.  Il Santos, con una prova complessivamente deludente, ha chiuso senza mai impensierire seriamente la difesa del Novorizontino. Il pareggio lascia i bianconeri al terzo posto nel Gruppo B, mentre Neymar dovrà lavorare molto per tornare a essere il leader tecnico della squadra. Se questo è solo il primo passo, la strada per ritrovare il vero Neymar è ancora molto lunga.