Negli anni ’70 il Nottingham Forestdominava il calcio inglese, conquistando titoli storici come la First Division e soprattutto due Coppe dei Campioni consecutive (1979 e 1980). In quegli anni, il Chelsea era una squadra in crescita ma ancora lontana dai grandi traguardi. Con il passare dei decenni, soprattutto dagli anni 2000 in poi, le gerarchie si sono capovolte: i Blues sono diventati uno dei club più forti e ricchi d’Inghilterra, vincendo numerosi titoli nazionali e internazionali, mentre il Nottingham ha vissuto momenti difficili e oggi milita in categorie inferiori. Un cambio di passo che racconta l’evoluzione e la trasformazione del calcio inglese attraverso due club simbolo di epoche diverse.
Destini incrociati
Nottingham Forest-Chelsea: il passaggio di testimone tra due grandi epoche del calcio inglese

The last time Chelsea visited Nottingham Forest's stadium, The City Ground
— SHAYEE (@tier_first) May 23, 2025
Nottingham Forest-Chelsea, quando a comandare non erano i Blues
—Negli anni ’70, il Nottingham Forest brillava come una stella rara nel firmamento del calcio inglese, guidato dall’illuminante Brian Clough. Il Forest non solo conquistava la First Division nel 1977, ma scriveva pagine leggendarie con due trionfi consecutivi nella Coppa dei Campioni, nel 1979 e nel 1980, elevandosi a simbolo di gloria e determinazione. Nel frattempo, il Chelsea, pur animato da passione e ambizione, vagava ancora in una sorta di crepuscolo sportivo. Tra alti e bassi, senza la costanza dei grandi, si accontentava di una posizione di metà classifica, lontano dai riflettori e dai trofei, con qualche stagione deludente che sembrava segnare un destino più modesto. Era un’epoca in cui il Forest dominava con orgoglio, mentre il Chelsea, più umile e in cerca di sé stesso, preparava silenziosamente la sua futura ascesa.

Abramovich, Mourinho e la Champions mentre il Nottingham sprofondava
—Negli anni 2000, il destino delle due squadre inglesi si è scritto con inchiostro diverso, segnando il tramonto di un’epoca e l’alba di un’altra. Il Chelsea, sotto il cielo grigio di Londra, ha visto sorgere una nuova era con l’arrivo di Roman Abramovich, il magnate che ha portato ricchezza e sogni a Stamford Bridge. Con lui sono arrivati grandi nomi, e il teatro blu è diventato palcoscenico di vittorie storiche. José Mourinho, lo “Special One”, ha infiammato gli animi e spezzato lunghe attese, donando al Chelsea il suo primo titolo di Premier League in mezzo secolo. Poi, nel 2012, la notte di Monaco ha consacrato i Blues tra le leggende: la Champions League, conquistata in modo eroico contro il Bayern, ha elevato il club a simbolo di potenza e ambizione.

Nel frattempo, il Nottingham Forest, un tempo gigante degli anni ’70, ha vissuto un lento declino. Dopo la stagione 2004-2005, è stato retrocesso dalla Championship alla League One, la terza divisione inglese, segnando il periodo più difficile della sua storia recente. Tra lotte per la salvezza e difficoltà economiche, il Forest ha combattuto una lunga battaglia per risalire la china, mentre il Chelsea cresceva e dominava. Due storie intrecciate, due anime divise: una che si è elevata verso le stelle, l’altra che lotta per ritrovare la propria luce e il prestigio perduto.
Nottingham Forest-Chelsea oggi. Due squadre per un posto Champions
—Nel presente, il Nottingham Forest risorge con orgoglio in Premier League, portando con sé l’eco di epoche gloriose e un cuore che batte forte sotto la guida saggia di Espirito Santo. Dopo una salvezza sfiorata lo scorso anno, la stagione attuale ha ridestato i fantasmi del passato, con il Forest che si avvicina pericolosamente alla zona Champions, sfiorando un sogno che pareva svanito. La sfida contro il Chelsea si tinge così di attesa e speranza: un ultimo atto che può scrivere un nuovo capitolo nella storia di un club rinato.

Dall’altra parte, il Chelsea resta un gigante economico del calcio mondiale, ma la gloria sembra sfuggirgli tra le dita, in un tempo in cui ritrovare la vittoria è un’impresa ardua. L’ingresso in Champions diventa per i Blues un bisogno vitale, un’ancora di salvezza per la stagione e per la fiducia nel progetto di Maresca, il tecnico che ha saputo ridare anima e disciplina a una squadra alla ricerca di sé stessa. E mentre si prepara alla finale di Conference League contro il Betis, il Chelsea sa che la battaglia col Nottingham è molto più di una semplice partita: è la sfida che può decidere destini e riscatti, tra storia, passione e futuro incerto. Un duello di presente e memoria, dove il passato si intreccia al domani, e due anime inglesi si affrontano sotto il cielo di un calcio che ancora sa emozionare e sorprendere.
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