L’Olanda si prepara ad affrontare il percorso verso i Mondiali del 2026 con ambizioni rinnovate e la consapevolezza di far parte di una generazione ricca di talento. Il sorteggio ha delineato un girone che, almeno sulla carta, sembra alla portata degli Oranje, ma ogni qualificazione nasconde insidie. La squadra di Koeman dovrà dimostrare continuità e maturità, evitando passi falsi contro avversari affamati e in cerca di gloria. Inizia così una nuova corsa mondiale per una delle nazionali storiche del calcio europeo.
Mondiali 2026
Olanda, girone alla portata ma serve continuità: ecco gli avversari

MUNICH, GERMANY - OCTOBER 13: Ronald Koeman head coach of Netherlands and Cody Gakpo attend a press conference one day ahead of the UEFA Nations League 2024/25 League A Group A3 match between Germany and Netherlands at Allianz Arena on October 13, 2024 in Munich, Germany. (Photo by Maja Hitij/Getty Images)

Olanda, attenta alla Polonia di Lewandowski
—Nel percorso verso i Mondiali 2026, l’Olandadovrà tenere d’occhio in particolare la Polonia, l’avversaria più insidiosa del girone. La nazionale guidata da Robert Lewandowski, che resta il leader tecnico ed emotivo del gruppo, ha dimostrato nel tempo di sapersi compattare nei momenti decisivi e potrebbe rappresentare un ostacolo serio se presa con leggerezza. L’ultimo incrocio risale a Euro 2024, quando gli Oranje si imposero per 2-1, ma fu una vittoria sofferta, arrivata solo nel finale e con qualche brivido di troppo.

La Polonia, pur non vivendo la sua epoca più brillante, può contare su un mix di esperienza e giovani di talento. Oltre a Lewandowski, ci sono profili come Zalewski, Szymański e Moder che stanno maturando rapidamente nei club europei. Il loro gioco fisico e diretto spesso mette in difficoltà squadre più tecniche, come appunto l’Olanda, che dovrà essere brava a gestire ritmi e spazi per non lasciarsi sorprendere. Anche il fattore ambientale potrebbe incidere, considerando che le trasferte in territorio polacco sono notoriamente impegnative, sia sul piano tattico che emotivo. Per l’Olanda, quindi, si tratterà di approcciare ogni sfida con la massima attenzione: il cammino verso il 2026 è alla portata, ma le trappole possono nascondersi dietro l’apparente prevedibilità di un girone che sembra già scritto. La Polonia rappresenta quella variabile da non sottovalutare mai.
Il percorso inizia in Finlandia
—Il girone dell’Olanda per le qualificazioni ai Mondiali 2026 è già entrato nel vivo, ma senza gli Oranje. Impegnati fino a mesi fa nella Nations League, gli uomini di Koeman non hanno ancora disputato una partita, a differenza delle altre nazionali che hanno già giocato due turni. Al momento la Polonia è in testa con 6 punti, seguita dalla Finlandia con 4. Proprio i finlandesi saranno i primi avversari dell’Olanda, domani ad Helsinki, in una gara da non sbagliare.

La Finlandia, che in casa si trasforma spesso in una squadra solida e concreta, si affiderà all’esperienza di Joel Pohjanpalo, centravanti del Palermo, e al talento del giovane Oliver Antman, stella emergente del gruppo. Una sfida piena di insidie per gli Oranje, che non possono permettersi un passo falso all’esordio: partire inseguendo significherebbe complicare sin da subito un girone che, almeno sulla carta, vede l’Olanda come favorita. Ma come spesso accade nelle qualificazioni, ogni dettaglio può fare la differenza.
Le ultime due squadre del girone dell'Olanda
—A completare il girone dell’Olanda ci sono Lituania e Malta, due nazionali che, almeno sulla carta, non sembrano in grado di impensierire la potenza e la profondità della rosa Oranje. Partite che potrebbero rappresentare punti “facili”, soprattutto tra le mura amiche, ma che non andrebbero mai sottovalutate.

L’Olanda, infatti, ha dimostrato in passato di soffrire in trasferta e qualche errore di leggerezza potrebbe rivelarsi fatale nella corsa al Mondiale. Entrambe sono ancora ferme a 0 punti, ma potrebbero trasformarsi in ostacoli imprevisti. Il percorso dell’Olanda verso i Mondiali 2026 comincia dunque ora, con l’ambizione di imporsi come una delle grandi protagoniste internazionali. Il talento non manca, l’esperienza neppure: ora serve solo confermare tutto sul campo.
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