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La Federazione calcistica del Perù sta valutando la possibilità di spostare le gare casalinghe allo stadio Inca Garcilaso del la Vega di Cusco. L'impianto si trova a più di 3400 metri sopra il livello del mare. L'idea è stata presa in considerazione dopo le fallimentari Qualificazioni ai Mondiali 2026. La Nazionale biancorossa, infatti, è matematicamente esclusa. Ecco dove il Perù potrebbe giocare le partite di qualificazione ai Mondiali 2030.
Sembra lontano anni luce il 2018, quando il Perù allenato da Ricardo Gareca ottenne una sorprendente qualificazione ai Mondiali in Russia. La squadra sudamericana arrivò quinta nel girone unico, e superò allo spareggio la Nuova Zelanda. Nel suo Gruppo C con Francia, Danimarca e Australia arrivò terzo, facendo un'ottima figura. Dall'addio del CT argentino nel 2022 la squadra è calata vistosamente. Nella Copa America dell'anno scorso è arrivata ultima nel girone, mentre nelle Qualificazioni ai Mondiali del 2022 si trova al nono e penultimo posto. Il Perù è matematicamente fuori dal torneo e la Federazione sta già pensando alle alternative per evitare che ciò accada di nuovo.
Oltre al cambio allenatore che sembra inevitabile, una delle idee più particolari per invertire la rotta è spostare la sede delle partite casalinghe della squadra. Negli ultimi anni, tutte le gare ufficiali sono state disputate a Lima. La proposta è quella di giocare a Cusco, la "città imperiale", che si trova a quota 3400 metri sul livello del mare. La differenza rispetto ai soli 30 metri della Capitale è enorme e l'obiettivo, come riporta il quotidiano peruviano La República, sarebbe proprio quello di sfruttare l'altitudine per mettere in difficoltà gli avversari. Allo stadio Inca Garcilaso de la Vega, tra l'altro, la squadra biancorossa ha giocato le partite non ufficiali per preparare i Mondiali del 2018 con Gareca. Forse anche per scaramanzia la Federazione potrebbe prendere questa decisione.
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