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Attaccante del Barcellona, Raphinha si stava godendo le vacanze con la famiglia a Disneyland, in Francia. La pausa dai campi da gioco, però, non è filata liscia come l'olio durante tutto il soggiorno: infatti, l'attaccante brasiliano è rimasto parecchio scottato da un evento che ha coinvolto suo figlio. Il bambino, di nome Gael, ha chiesto ieri un abbraccio a Cip e Ciop - tra le più acclamate mascotte del parco divertimenti - ma questo non è arrivato, provocando la rabbia dei genitori. Raphinha e la sua compagna, Natalia Rodrigues, hanno denunciato l'accaduto sui social, accusando i dipendenti travestiti di non aver abbracciato il figlio solo perché di colore.
La prima a denunciare il brutto episodio è stata la moglie del calciatore, Natalia, con un video pubblicato sui social. Nel post si vede Gael intento ad abbracciare le due persone travestite da Cip e Ciop, senza ricevere alcuna considerazione. Le mascotte, però, abbracciavano altri bambini: "Mio figlio implorava un abbraccio. Teneva entrambe le mani della bambina in modo che lei non dovesse tenere le sue. E alla fine, triste, è andato via con la bambina", ha scritto la compagna del calciatore del Barça.
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Alle accuse di Natalia Rodrigues hanno fatto seguito quelle di Raphinha. Il calciatore, infatti, ha ripostato il video e attaccato in maniera più forte i dipendenti, accusandoli in modo specifico di non aver abbracciato Gael perché di colore: "I vostri dipendenti sono una vergogna. Non dovreste trattare le persone in questo modo, soprattutto un bambino. Dovreste rendere felici i bambini, non disprezzarli. Preferirei dire che è stata arroganza, più che altro. Siete una vergogna. Capisco la stanchezza di chi lavora in questo settore, ma perché sono stati abbracciati tutti gli altri bambini bianchi e non mio figlio?".
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