Al tramonto di un anno segnato da dubbi, speranze e importanti cambiamenti in panchina, lo Sporting Lisbona ritrova il sorriso e la vetta della classifica. In un derby elettrizzante, i Leoni hanno domato il Benfica con un prezioso 1-0, sotto la guida del neo-allenatore Rui Borges, all’esordio in panchina. Il risultato consacra lo Sporting come campione d’inverno, grazie agli scontri diretti favorevoli sul Porto, mentre il Benfica scivola al terzo posto.
La cronaca
Rui Borges, buona la prima: il suo Sporting batte il Benfica nel derby e vola in vetta
La rinascita di un’identità smarrita
—In pochi giorni Rui Borges ha saputo restituire identità e grinta a una squadra che sembrava smarrita. Lo Sporting ha abbandonato il consueto 3-4-3 per un solido 4-4-2, puntando su dinamiche essenziali: pressing alto, compattezza e rapide transizioni. E i risultati non si sono fatti attendere. Dall’altra parte, il Benfica di Bruno Lage ha faticato a rispondere, incapace di imporre il proprio ritmo contro un avversario che sembrava volare sull’onda dell’entusiasmo.
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La rete decisiva è arrivata al 29’, una prodezza corale che sintetizza il nuovo spirito leonino. Viktor Gyökeres ha scardinato la difesa avversaria con una progressione irresistibile, servendo un cross arretrato perfetto per Geny Catamo. Il giovane talento mozambicano ha fulminato Trubin con un destro al volo, celebrando il suo ruolo di "uomo derby”. Catamo, già giustiziere del Benfica nella scorsa stagione, ha subito confermato la sua capacità di brillare nelle sfide più sentite, alimentando già a fine primo tempo il sogno dei tifosi biancoverdi.
Un Benfica confuso e sprecone
Il Benfica ha tentato di reagire nella ripresa, con l’ingresso di Leandro Barreiro per aumentare volume a centrocampo. La manovra ha dato maggiore vivacità alle Aquile, che hanno creato qualche occasione, ma senza trovare la lucidità necessaria sotto porta. Amdouni e Kokçu hanno sprecato le uniche vere opportunità, mentre lo Sporting ha saputo difendersi con ordine e ripartire con pericolosità.
Coraggio e sacrificio leonino
Negli ultimi venti minuti, lo Sporting ha stretto i denti all’assalto finale del Benfica, mostrando un’attitudine che sembrava smarrita. I cambi di Borges – Fresneda, Araújo e Simões – hanno rafforzato una squadra ormai esausta, ma determinata a mantenere il vantaggio. L’immagine simbolo della partita? Quaresma, stremato, costretto a lasciare il campo per crampi al 72’. Il risultato non è cambiato dalla sua uscita dal campo, con il punteggio finale di 1-0.
Se il derby rappresentava un banco di prova per Rui Borges, il tecnico l’ha superato a pieni voti. Con pochi giorni a disposizione, ha saputo motivare un gruppo che sembrava spento, trasformandolo in una macchina organizzata e affamata. Sebbene l'Alvalade questa sera esploda di gioia, la strada è ancora lunga. Lo Sporting ha ritrovato la vetta, ma per restarci serviranno costanza, sacrificio e la stessa determinazione mostrata contro il Benfica. Una notte magica, quella di Lisbona, che potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per i Leoni.
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