derbyderbyderby calcio estero Sudore, tango e rabbia: Boca Juniors e Benfica accendono il Mondiale

Ritorna la passione

Sudore, tango e rabbia: Boca Juniors e Benfica accendono il Mondiale

Sudore, tango e rabbia: Boca Juniors e Benfica accendono il Mondiale - immagine 1
Boca Juniors e Benfica non vanno oltre il pareggio, ma riescono comunque ad infiammare un Mondiale per Club fin qui senza troppe emozioni.
Lorenzo Maria Napolitano
Lorenzo Maria Napolitano

C'era bisogno di vita e di vitalità in questo Mondiale per Club. La nuova competizione ideata dalla Fifa, tra partite unilaterali ed altre soporifere, fin qui ha avuto il ritmo di una domenica pomeriggio d'agosto, con il sole in faccia e tutte le saracinesche abbassate. Ma lo spirito, la fantasia ed il disordine del Boca Juniors ha aperto le finestre, producendo emozioni vere per gli amanti del calcio. Contro il Benfica c'è stato ritmo, colpi di scena, ribaltamenti, fischi, anche espulsioni distratte ed evitabili, ma in fin dei conti sono tutte note che rientrano nello spartito di un match intenso, vivo e da vivere.

Lo stadio, pieno davvero stavolta; i cori, i cuori sudamericani che battevano all'unisono per una passione vera e non organizzata. La voglia di prendersi l'asfalto, i seggiolini, oltre che i tre punti e la gloria. Perché in fondo è questo il calcio che ci piace vedere, a prescindere dal nome della manifestazione o da dove quest'ultima prenda vita. Il calcio, finalmente, con Boca Juniors e Benfica è ritornato il grande protagonista. Il primo gol della serata è per i veri innamorati del pallone: Lautaro Blanco supera con un tunnel da strada il suo avversario e serve Merentiel, che firma il primo gol della partita.

Gli argentini giocano come se fossero nel loro quartiere, come se Buenos Aires fosse lì, dietro la curva. È tempestivo, infatti, il raddoppio di Rodrigo Battaglia, che sugli sviluppi di un calcio d'angolo da sinistra promette una serata memorabile. Il match poi cambia pelle: si scalda, inizia a fumare rabbia. Un rigore per il Benfica concesso sul tramontare del primo tempo crea il caos, al punto che viene perfino espulso Ander Herrera dalla panchina, che aveva più da dire - evidentemente - di chi era in campo. Sul dischetto si presenta Angel Di Maria, e la sorte del penalty è già scritta: palla da una parte, portiere dall'altra.

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Nella ripresa arriva la svolta: entra Andrea "Il Gallo" Belotti e dopo pochi minuti s'iscrive al tabellino, ma dalla parte sbagliata. Rosso diretto al settantaduesimo minuto di gioco, per un fallo più goffo che cattivo. Così il Boca sogna di chiuderla, ma i calcio non ama i copioni scontati. Nonostante le continue offensive argentine, ci pensa il più sudamericano di tutti a decidere la sfida: ancora da corner, stavolta per il Benfica, Nicolás Otamendi incorna proprio sotto il settore dei tifosi del Boca Juniors ripristinando la parità. È chiaro che la partita non finirà nel silenzio.

Gli Xeneizes, forti dell'uomo in più, provano a siglare la terza rete della loro partita, ma all'ottantottesimo l'espulsione - stavolta, più cattiva - di Jorge Fidal pone fine ai giochi. Ritorna la parità numerica, nasce la paura di perdere il match agli sgoccioli e l'arbitro fischia per tre volte. Adesso tutto si giocherà contro il Bayern Monaco, boia dei neozelandesi dell'Auckland City. Il pareggio non soddisfa nessuno, ma almeno il Mondiale ha ritrovato un po' di calcio: quello vero, che fa discutere, battere le mani e stringere i denti.

 

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