Il campionato spagnolo sta sbattendo in faccia agli appassionati di calcio in Europa una grande verità: è LaLiga il torneo più bello e competitivo del panorama calcistico europeo. Infatti Barcellona, Real Madrid e Atlético sono racchiuse in un solo punto (54 pari Blaugrana e Blancos, 53 i Colchoneros) ed il momento dei big match deve ancora arrivare. E non soltanto nel proprio territorio ma anche in Champions League queste tre squadre sono tra le più temibili, insieme - ovviamente - al Liverpool di Arne Slot, che sta mettendo a ferro e fuoco l'Europa grazie alla strepitosa forma di Mohammed Salah. E, oltre a tutto questo, c'è anche la Copa del Rey: ed è proprio questo il palcoscenico per cui competeranno la squadra di Simeone e quella di Hansi Flick. La Copa del Rey è giunta ormai alle battute finali, siamo arrivati alle semifinali e chi riuscirà a prevalere sull'altro affronterà il vincente di Real Sociedad-Real Madrid.
Storicamente la Copa del Rey è una competizione più democratica rispetto al campionato, dato che questo viene vinto incessantemente dai Big Three addirittura dal 2004, anno in cui ebbe la meglio il Valencia, che fu capace di mostrare la targa al Barça e al Deportivo La Coruña. La Copa invece ammette più vincitori: basti pensare, per esempio, che il detentore è l'Athletic Club, che quest'anno non è arrivato neanche in semifinale. L'anno prima il Real Madrid ha ottenuto la ventesima, ma quello prima ancora vide il successo da parte del Betis Siviglia. L'ultima vittoria da parte del Barcellona, invece, risale alla stagione 2020/2021, ma bisogna riavvolgere ancora di più il nastro della storia per leggere sull'albo Atletico Madrid. I Colchoneros hanno strappato l'ultimo successo nella stagione 2012/2013, più di dieci anni fa. E il Real Sociedad, infine, ha vinto la Copa l'anno prima dell'ultima del Barcellona.
Probabilmente il Barcellona è la squadra più spaventosa da affrontare, date le sue schegge impazzita in zona offensiva. Infatti, oltre al fenomeno Lamine Yamal Flick vanta una delle punte più potenti d'Europa, una vera e propria macchina da gol nonostante l'età: Robert Lewandowski. Il polacco quest'anno ha già messo a segno 20 gol nel campionato spagnolo, ma i suoi numeri lievitano significativamente se si tengono in considerazione le altre competizioni. Si sale a quota 32 gol contando i centri stagionali, e siamo ancora a febbraio. In più, l'arma segreta di questo Barcellona risponde presente al nome di Raphinha, che non è mai riuscito a trovare tanta continuità così come quest'anno.
Il tridente da sogno, però, non sarebbe lo stesso se nella zona nevralgica del campo non operasse un professore del ruolo come Pedri. Il giovane centrocampista non è ancora un veterano guardando la carta d'identità, ma basta tenere d'occhio le sue giocate nel rettangolo verde per capire la sua incredibile intelligenza tecnica e tattica, classica di un grande giocatore con almeno 15 anni d'esperienza alle spalle. Leggendo le statistiche Pedri ha confezionato soltanto sei assist in stagione, ma di passaggi illuminanti, smarcanti, che hanno significativamente propiziato l'azione da gol se ne dovrebbero contare almeno il triplo, tenendoci anche un po' bassi.
Un puzzle completo
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Non si può, poi, scrivere del Barcellona in termini così positiva prescindendo da un breve cenno al suo settore giovanile, di cui si è sempre parlato molto bene, nonostante negli ultimi anni la macchina che ne alimentava il talento sembrava essersi fermata. La crisi finanziaria che ha colpito il Barça, in realtà, ha anche un po' annebbiato l'aura intorno alla Masia, perché di grandi talenti ne sono stati sfornati e come negli ultimi anni: sono sotto gli occhi di tutti i miglioramenti di Yamal o Cubarsí, ma è meno tangibile agli occhi dei più il talento luminoso di Marc Bernal, classe 2007, centrocampista tecnico e intelligente di cui il Barcellona ne farà ampio uso prossimamente. Il diciassettenne conta appena tre presenze nel campionato spagnolo ed i prossimi match di Copa potrebbero essere ideali per lanciarlo nuovamente. Discorso analogo per Hector Fort, subentrato in Copa del Rey e con 11 presenze in LaLiga.
Insomma, i giovani sono protagonisti assoluti della squadra di Flick. Contro il Las Palmas sono scesi in campo contemporaneamente Cubarsí, Casadó, Pedri, Fermin Lopez e ovviamente Yamal, ma è entrato anche Gerard Martín che ha fornito il suo prezioso contributo. E anche grazie a questi ragazzi, tra l'altro, se il Barça è riuscito ad invertire il trend negativo che aveva imboccato tra novembre e dicembre. Con il nuovo anno i Blaugrana hanno servito anche quattro, cinque gol agli avversari in diversi continenti ed in più competizioni. Adesso contano cinque vittorie di fila, che sono bastate per riacciuffare la vetta della classifica, nelle settimane scorse monopolizzata dal Real Madrid dato il grande vantaggio che era riuscito a creare, ma che sta pian piano sperperando per gestire gli impegni con la Champions, che è entrata nel vivo con i playoff.
Infine anche l'ex portiere della Juventus, Szczesny, sta fornendo il suo prezioso contribuito alla causa Barcellona. L'estremo difensore aveva salutato il club bianconero in estate con l'intento di ritirarsi, con tanto di lettera di ringraziamento per tutti i suoi tifosi, ma ai catalani il polacco non è riuscito a dire di no. E nonostante un momento complicato in cui ha dovuto lottare per prendersi il posto da titolare, è riuscito a soffiare la maglia ad Iñaki Peña: da quel momento ha giocato 11 partite e sono arrivate 10 vittorie ed un pareggio, con addirittura 6 clean sheet e soli 10 gol subiti. Insomma, i tasselli del puzzle di Flick sembrano tutti in ordine per poter puntare a qualcosa di grosso, enorme.
Il momento di forma dell'Atlético Madrid
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Per quanto riguarda, invece, lo stato di forma dell'Atlético Madrid ci sono una serie di considerazioni da fare: la squadra di Simeone è reduce da una convincente vittoria per 3-0 contro il Valencia, grazie ad una doppietta di Julian Álvarez. I Colchoneros stanno vivendo uno dei migliori momenti della loro stagione dato che sono imbattuti da ben otto partite, tra cui sei vittorie e due pareggi. La Champions League non è ancora ricominciata per loro ma fin qui la gestione delle energie è stata eccellente. Contro l'Atlético il Barcellona cercherà la rivincita dopo la pesante sconfitta incassata verso fine anno, in cui segnò allo scadere il granitico attaccante Sørloth. L'attaccante norvegese è una delle sorprese più dolci dell'Atlético Madrid quest'anno e i suoi numeri giustificano quanto affermato: nel campionato spagnolo in 22 partite ha segnato 9 gol e fornito 2 assist; ma attenzione, Sørloth non è un titolare fisso di Simeone. Infatti, stando ai dati Transfermarkt, è partito titolare soltanto nel 32% delle occasioni. In Copa del Rey, poi, è ancora più determinante: sono 3 i centri firmati in sole 5 occasioni.
La scelta è presa prevalentemente per una ragione: davanti l'Atlético Madrid vanta una coppia d'attacco di prim'ordine, formata dal fenomeno francese Antoine Griezmann - peraltro, grande ex della partita - e dal centravanti argentino Julian Álvarez. Due che si sono ritrovati contro nella finale dei Mondiali in Qatar, ma che oggi combattono per la stessa causa e che si trovano a meraviglia. Insieme i due hanno realizzato 34 gol tenendo conto di tutte le competizioni. Un bottino non affatto indifferente e che lancia un grande segno all'Europa.
L'inizio del tour the force
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La sfida in Copa del Rey contro il Barcellona aprirà all'Atlético Madrid le porte di un tour the force davvero impegnativo. Superato il match di andata la formazione di Simeone dovrà scontrarsi in LaLiga contro l'Athletic Club, quarta potenza del campionato, e subito dopo avrà un doppio confronto in Champions League contro i cugini del Real Madrid di Carlo Ancelotti. Chi vincerà, si guadagnerà l'accesso per i quarti di finale della massima competizione europea. E non è finita neanche qui, perché i Colchoneros riaffronteranno il Barcellona in Copa del Rey - per il match di ritorno - e anche in campionato, il 2 aprile. Insomma, il mese di marzo è sicuramente cruciale per la stagione dell'Atlético.
Le probabili formazioni
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La gara si terrà domani, alle 21:30, e le due squadre scenderanno in campo con i loro uomini migliori per provare a strappare un risultato favorevole in vista del match di ritorno, che si terrà al Metropolitano. Il Barcellona scenderà in campo con i fedelissimi di Flick e non dovrebbero esserci particolari sorprese. Confermato il tridente letale formato da Raphinha, Yamal e Lewandowski, e dietro il polacco ci sarà Pedri. Anche Simeone avrà a disposizione i titolari, tra cui De Paul e Gallagher a centrocampo, insieme a Giuliano Simeone, che sta dimostrando di essere molto più di un figlio d'arte.
Barcellona (4-2-3-1): Szczęsny; Koundé, Cubarsí, Martínez, Balde; De Jong, Gavi; Raphinha, Pedri, Lamine Yamal; Lewandowski. Allenatore: Hans Flick.
Atlético Madrid (4-4-2): Oblak; Llorente, Giménez, Lenglet, Galán; Barrios, De Paul, Gallagher, Simeone; Griezmann, Álvarez. Allenatore: Diego Simeone.
I precedenti, tra cui una vittoria a tavolino
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Negli anni l'incontro tra Barcellona e Atlético Madrid ha dato vita a partite spumeggianti, che hanno deciso campionati e momenti cruciali della stagione. In Copa del Rey, però, le due squadre si sono affrontate "poco" spesso. Basti pensare che il penultimo incrocio in questa fase della competizione risale al 2000, più di 25 anni fa. E, tra l'altro, quella partita non s'è neanche realmente giocata! Questo perché il giorno della partita era fissato in un periodo che coincideva con la pausa per le Nazionali, e aggiungendo tra gli indisponibili qualche infortunato, il Barça - al tempo allenato da Van Gaal - non riusciva a contare più di 11 giocatori di movimento con cui presentarsi al match. I vertici del Barcellona si riunirono per prendere una decisione e, con il consenso del tecnico olandese, decisero di non prendere parte alla gara. Il risultato fu un 3-0 a tavolino per l'Atlético.
Per quanto riguarda gli ultimi incontri realmente disputati, il Barcellona gode di un discreto vantaggio. Ha perso l'ultima sfida, ma ha vinto le restanti cinque gare nel campionato spagnolo, strappando addirittura tre vittorie con il risultato di 1-0. È dal 2021, invece, che non si registra un pareggio nell'incontro diretto tra i due club. Nello specifico se ne contano soltanto due nelle ultime dieci partite. Nella partita di martedì la posta in palio sarà altissima, dato che ci si gioca senz'altro uno degli obiettivi stagionali, non solo preso singolarmente ma anche perché vincendo la Copa si compie un primo passo verso un sogno, chiamato Triplete, che le due squadre non nascondono di voler inseguire.
Il pronostico
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Le due squadre si differenziano per aspetti diversi: l'Atlético vanta una difesa impenetrabile, mentre il Barcellona gode di uno degli attacchi (e degli attaccanti) più forti del momento in Europa e nel mondo. Difficile che nessun giocatore di Flick riesci a gonfiare la rete dato che nelle ultime 5 partite sono stati messi a segno 13 reti, sintomo di un grande feeling con il gol. Pertanto, prevediamo una partita che regali spettacolo, ma non è da escludere che l'Atlético provi a strappare un pareggio per giocarsi le chance di vittoria davanti al proprio pubblico.