LA RIVELAZIONE NELLA DOCUSERIE “FEVER PITCH” SU PARAMOUNT+

Ex Liverpool, Pennant racconta: “Ho fatto tripletta dopo aver bevuto un sacco di vodka”

Davide Capano
Davide Capano Redattore 

L’ex centrocampista inglese con cittadinanza anche giamaicana non dimentica il suo debutto con gol con l’Arsenal nella stagione 2002-03, dopo una leggendaria sbornia…
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Jermaine Pennant non sta attraversando il periodo migliore della vita. L’ex centrocampista di Arsenal e Liverpool, titolare ad Atene nella finale di Champions League 2007, ha dichiarato bancarotta dopo aver accumulato debiti per oltre 1 milione di euro a causa di spese folli.

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Nonostante abbia attraversato una fase delicata, il 40enne ha parlato a Paramount+ del suo periodo da giocatore. Non dimenticherà mai il giorno in cui ha esordito per la prima volta in una partita contro il Southampton nella stagione 2002-03 (6-1 ad Highbury il 7 maggio 2003, nda).

“Ero uscito la sera prima perché non pensavo davvero che avrei giocato – ha raccontato –. Non ero mai stato titolare per l’Arsenal e non pensavo che la situazione sarebbe cambiata, soprattutto perché Robert Pires, Freddie Ljungberg e Ray Parlour stavano tutti bene. Ero sicuro di essere in panchina. Sono arrivato a casa verso le 6:00, dopo aver bevuto un sacco di vodka. Non potevo crederci quando ho visto il mio nome nella formazione titolare!”.

Pennant ha spiegato come si è sentito quando ha visto che era nell’undici di partenza: “Avevo dormito 3 ore e puzzavo di alcol. Wenger ha abbassato la lavagna e ha letto i nomi dei titolari. Ha detto il mio e il mio cuore è sprofondato nello stomaco. Vieira mi ha detto ‘È il tuo momento’ e io ho pensato ‘È il momento peggiore, non oggi!’”.

Alla fine ha giocato e, nonostante lo spavento iniziale, ha sorpreso tutti con tre gol. “Avevo ancora i postumi della sbornia quando ho giocato – ha ricordato –. Ho fatto del mio meglio per non mettermi in imbarazzo. Segnare è stato un sollievo. Mi sentivo male, sentivo ancora la vodka nello stomaco. Si sentiva dal mio respiro”.

Giocare la partita in quelle condizioni e segnare una tripletta, secondo Pennant, è un segno che il calcio era il suo forte. “Segnando una tripletta ho dimostrato di avere talento, anche se è utile quando giochi con Henry e Vieira”, ha concluso.