Sogni e desideri si incroceranno domani alle 18 allo stadio Maradona, dove cullati da una frizzante brezza marina nella bolgia caldissima di Fuorigrotta, si sfideranno il Napoli e il Como. Due squadre all'apparenza molto diverse ma con ampie similitudini, con un'idea di calcio ben precisa e con due allenatori in panchina che spesso si svestono dal loro ruolo istituzionale per vestire quelli dei condottieri di un popolo intero. Una rivoluzione che parte dal basso e investe l'intera serie A, dove spettacolo e garra, tradizione e innovazione si scontrano a caccia di tre punti pesantissimi.
L'ANALISI
Blasone contro freschezza, tradizione contro innovazione: la presentazione di Napoli-Como


Napoli simbolo di tradizione e rivoluzione con lo scudetto cucito sul petto
—Quando si unisce l'ideale della passione del tifo alla bellezza del calcio, la mente va subito al Napoli, una delle piazze più calde e appassionate di tutta la serie A. Nella sua storia dal 1926, ha vissuto grandi trionfi e incredibili tonfi, che hanno sugellato ancora più profondamente il legame tra i suoi supporter, la squadra e l'intera città. Un puzzle che combacia sempre perfettamente per un popolo che vive per la sua squadra, con un'identità ben precisa che ha visto negli anni tanti condottieri, capitanati dal Pibe de Oro, Diego Armando Maradona.
In quegli anni, il club ha vinto tutto, perdendo negli anni successivi la denominazione, la massima categoria ma mai il proprio tifo. Quest'unione si è andata a cristallizzare ancor più dal 2004, con l'avvento dell'era De Laurentiis regalando il ritorno in serie A con il doppio salto di categoria, una Supercoppa, due Coppe Italia e altrettanti scudetti, di cui l'ultimo è ancora cucito sul petto di Politano e compagni.
Il progetto futuristico del Como tra freschezza e innovazione
—Non tutti sanno che il Como è una società altrettanto longeva. La sua fondazione risale persino al 1907 con il Como Football Club, assumendo poi l'attuale denominazione soltanto negli anni '70. Militando spesso nelle categorie inferiori, era facile sognare ma al contempo mantenere anche le aspettative basse. Nel suo palmarès vanta la vittoria di tre campionati di serie B, una Coppa Italia di serie C e un'altra di serie D. Tutto però cambia nel 2017, quando per alcune inadempienze, il club viene retrocesso in serie D.
Bisogna ricominciare ancora una volta tutto dall'inizio ma spesso, non è un male. Da qui inizia infatti un percorso molto diverso del club, che come un'araba fenice rinasce dalle sue ceneri prima in serie C e consolidandosi poi in B, iniziando a sognare in grande. Nasce Como Tv e la società ingaggia Cesc Fabregas che si innamora del progetto prima da calciatore, poi come socio e infine anche come allenatore. Una splendida favola che vede il suo apice nel 2024 con la promozione nella massima serie, diventando la più incredibile delle underdog.
Antonio Conte e Cesc Fabregas, due ideologie di calcio agli antipodi
—Non solo storia, vicissitudini e tradizioni: le differenze e le similitudini più incredibili tra Napoli e Como proseguono anche con i rispettivi condottieri, Antonio Conte e Cesc Fabregas. Carattere, idea di gioco chiara e pochi peli sulla lingua: non è un caso che siano considerati tra i più bravi non solo della serie A ma di tutta Europa, facendo le fortune dei propri club. Osannati dai tifosi, sono riusciti a creare un rapporto profondo con squadra, società e piazza, pur imponendo le proprie idee, togliendosi, seppur in modi diversi, splendide soddisfazioni.
Non è conosciuto per il bel gioco Antonio Conte bensì per le sue squadre sempre compatte, ciniche e di carattere. Così come il suo collega al Como, è bravissimo nel valorizzare il materiale umano a disposizione, pur potendo permettersi con il Napoli scudettato un mercato sicuramente maggiormente ambizioso e importante. Tra campionato e Champions sa destreggiarsi favorendo il 4-3-3 diventato all'occorrenza 4-1-4-1, portando avanti il consueto metodo del "bastone e la carota", mettendo sempre tutti in riga e ottenendo incredibili risultati sia dal punto di vista motivazionale che tecnico.

Calcio spettacolo invece per il Como di Fabregas, che non snatura mai la sua idea di gioco. Nonostante il turn over che il tecnico spesso opera con i più impegni ravvicinati, fa del suo credo calcistico una skill da coccolare costantemente. Possesso palla, pressing, passaggi di prima e tantissima qualità, la stessa che passa da uno dei suoi talenti più cristallini, Nico Paz. Nelle stimmate del fuoriclasse dell'argentino c'è tutto il progetto in progress dei lariani, che mettono in luce i propri talenti, andando a scovarne di nuovi in giro per l'Italia e per il mondo. Niente cifre esose ma tante plusvalenze: insomma, un gran vanto per la serie A tutta.
Napoli-Como, chi la spunterà?
—Se fuori dal campo è bello paragonare queste due realtà, in campo la sfida è ancora più entusiasmante e stimolante. Due tipologie diverse di calcio ma tantissimi campioni a interpretarle, accomunati dalla giocata singola ma soprattutto dall'ideale di compattezza di reparto. Il gruppo, prima dei campioni, così come insegnano i due fuoriclasse in panchina. Come finirà non è dato sapere, con la 10^ giornata che metterà in palio al Maradona tre punti molto pesanti. Ma una cosa è già certa: Napoli-Como sarà un manifesto per il calcio italiano e soprattutto gara vera, nella bolgia del Maradona.
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.derbyderbyderby.it/assets/uploads/202504/9e1a411a6f130471b561ad0ac0f08013.png)