di Giuseppe Livraghi -
L'ULTIMA VOLTA NEL 1985-86
Chievo Verona, l’unico derby sarà con il Vigasio: girone B di Serie D totalmente lombardo
Lo scorso 10 maggio, il Football Club Clivense (reduce dall’ottavo posto conseguito nel girone B del campionato di Serie D 2023-’24) ha acquisito lo storico marchio del Chievo Verona, facendo di fatto risorgere il sodalizio che ai tempi eroici si guadagnò il soprannome di “asini volanti” per le sue quasi inimmaginabili imprese sportive. Il successivo 2 agosto è stata diramata la composizione dei gironi del campionato di Serie D 2024-’25, che ai nastri di partenza vedrà anche tale risorta “nobile decaduta”: i clivensi sono stati inseriti nel girone B in compagnia di Arconatese, Breno, Casatese Merate, Castellanzese, Ciliverghe, Club Milano, Crema, Desenzano, Fanfulla, Folgore Caratese, Magenta, Nuova Sondrio, Ospitaletto, Palazzolo, Pro Sesto, San Giuliano City, Sant’Angelo, Varesina e Vigasio.
Riecco i mussi volanti
Come si può evincere, trattasi di un raggruppamento quasi totalmente lombardo: se dalla parte lombarda i derby saranno una moltitudine, la parte veneta vedrà solamente la doppia sfida (peraltro consistente anche in un derby del Veronese) tra i clivensi e il Vigasio. Per il Chievo Verona si tratterà di un ritorno in Serie D dopo tanti anni trascorsi nel professionismo (17 stagioni in Serie A, 10 in Serie B, 5 in Serie C-1 e 3 in Serie C-2): la precedente annata del “Céo” in tale categoria è datata 1985-’86, quando la serie in questione era ancora denominata Campionato Interregionale e consisteva nella quinta divisione del calcio nazionale.
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In quel 1985-’86 il club veronese chiuse il girone C al primo posto in compagnia del Bassano Virtus, perdendo poi ai tiri di rigore (2-4, successivamente all’1-1 dei tempi regolamentari rimasto tale anche dopo la disputa dei tempi supplementari) lo spareggio promozione giocatosi a Brescia il 18 maggio 1986 ma venendo in seguito ammesso in Serie C-2 per via della condanna (per un illecito) dei bassanesi. Con il nome di Paluani Chievo (dunque ancora rappresentante semplicemente Chievo e non tutta la città di Verona, dato che la denominazione ChievoVerona venne assunta nell’estate 1990), la compagine scaligera affrontò in quel raggruppamento di Interregionale il già citato Bassano Virtus, Benacense Riva, Cittadella, Conegliano, Fontanafredda, Gorizia, Manzanese, Opitergina, Passirio Merano, Pescantina, Rovereto, Tombolo, Trivignano, Valdagno e Vittorio Veneto.
A quei tempi (lo scorso secolo) neppure il più sognatore dei sostenitori clivensi avrebbe mai potuto immaginare che il Chievo sarebbe poi arrivato fino in Serie A (diventandone una presenza pressoché fissa per quasi un ventennio) e in Europa.
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