calcio italiano

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova - immagine 1
Matteo Andreoletti, 36 anni, ha scelto di diventare allenatore dopo una carriera da calciatore non ai massimi livelli. Si ispira a Gasperini, De Zerbi, Conte e Sarri. In Serie C, ha allenato Pro Sesto e Benevento: ora guida il Padova.
Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 

Classe 1989, 36 anni: chi è nel mondo del calcio, a quell'età, pensi a cosa fare dopo aver giocato. Magari dietro la scrivania, oppure sempre in campo, in tuta ad allenare. Matteo Andreoletti ha pensato alla seconda, ma non oggi, da quasi dieci anni e forse di più: “Ad un certo punto mi sono accorto che da calciatore non potevo più raggiungere livelli alti ed ho scelto di allenare. Già da piccolo avevo questa ambizione. Questa strada la sento più mia, rispetto a quella da calciatore. Non ho giocato ad alti livelli, quindi rubo il mestiere da tutti”. Nonostante la giovane età, ha già una comprovata esperienza sulla panchina: qualche stagione in Serie D, tra cui a Sanremo, poi Pro Sesto, Benevento e oggi Padova: "L'obiettivo è stato quello di provare a vincere il campionato, e siamo stati bravi a centrarlo. La supercoppa è un obiettivo, certo, perché è un trofeo in palio, che va a coronamento di una stagione rosea. Vogliamo vivere questa partita con l'Entella con la giusta serenità, ma senza trascurarla”. Si ringrazia l'addetto stampa Dante Piotto per l'intervista concessa a DerbyDerbyDerby.it.

Padova, obiettivo centrato al primo anno: "Merito del gruppo"

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova- immagine 2
—  

Col Padova è stato un successo già al primo anno: "Abbiamo fatto un girone d'andata importantissimo, eguagliando il record di punti che aveva fatto il Catanzaro: era impossibile avere un rendimento simile nel girone di ritorno. Abbiamo certamente raccolto meno di quanto meritassimo, però abbiamo avuto un rendimento regolare. Il Vicenza alle nostre spalle non ha mai mollato, e la prima volta che ci hanno superato in classifica, ci siamo compattati ancora di più per poter vincere il campionato. Abbiamo chiuso questo campionato con la miglior difesa del girone, la seconda in tutta la C perché la Ternana ha una difesa migliore, ed il miglior attacco di tutta la serie C".

E, da buon capitano di vascello, non attribuisce il merito a nessun giocatore in particolare: "La vittoria è del gruppo, tutti i giocatori sono scesi in campo e tutti sono protagonisti: sembra una frase fatta, ma è così. Il gruppo è stato il vero autore di questa vittoria in campionato. Bortolussi è il capocannoniere e ci ha dato una grossa mano con 16 gol, e poi anche il nostro portiere Fortin, veniva dal Legnago e ha fatto davvero la differenza. Sono loro due, secondo me, i diamanti migliori".

Andreoletti resta: "Ho un contratto, è la mia più grande garanzia"

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova- immagine 3
—  

Da questi, Andreoletti, ha intenzione di ripartire l'anno prossimo: "Adesso è prematuro parlare di nuovi: ci terrei, piuttosto, a ripartire dall'ossatura con cui hai vinto il campionato, prendendo esempio da Carrarese, Mantova e Juve Stabia. Chiaramente, qualche elemento di esperienza serve, ma dobbiamo calcolare anche i parametri dell'iscrizione". Guai, a pensare di lasciare la squadra; com'è giusto che sia, Andreoletti parla di continuità: "Sono ambizioso, certo, ma voglio continuare a lavorare qui: ho un contratto, ed è fonte di stabilità".

"Il direttore Mirabelli è il mio punto di riferimento"

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova- immagine 4
—  

A proposito di stabilità, com'è lavorare con un presidente assente? "Il proprietario - Joseph Marie Oughourlian - non è presente fisicamente ma sappiamo che è una presenza solida: è anche proprietario del Lens in Francia e dei Millionarios in Messico, quindi siamo tranquilli. La presenza più importante qui a Padova è del direttore Mirabelli, che cura la parte sportiva e che è l'uomo di fiducia del proprietario. A queste figure, va aggiunta quella di Francesco Peghin, padovano doc, uomo di sport. Siamo solidi dal punto di vista economico e le ambizioni sono chiare. Il Padova oggi è in B e manca da qualche anno: le cose vanno programmate con oculatezza, per poi mettere su un progetto più importante".

Serie C: la vera palestra per i nuovi allenatori

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova- immagine 5

Raffaele Biancolino dell'allenatore di Avellino guarda durante la partita di Serie C tra Turris e Avellino allo Stadio Amerigo Liguori il 24 settembre 2024 a Torre del Greco, Italia

—  

Andreoletti condivide la vittoria del girone A con Raffaele Biancolino che ha vinto il girone C con l'Avellino, e con Fabio Gallo, attuale allenatore dell'Entella, vincitrice del girone B, già ex calciatore dell'Atalanta: "C'è in corso un cambio generazionale per gli allenatori. Credo che sia anche grazie alle società che dia possibilità ai giovani allenatori, che hanno fame ed ambizione. C'è questa tendenza, è innegabile. E sta pagando con calcio spettacolo ma anche con risultati. Possanzini, è alla seconda esperienza con i grandi, Biancolino alla prima, io ho sempre fatto le prime squadre ma ho 36 anni. Non è solo una moda, ma porta risultati".

Andreoletti e i suoi modelli di ispirazione: Conte, Gasp e De Zerbi

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova- immagine 6
—  

Nessuna improvvisazione, tanto studio e gavetta. Juve Stabia e Mantova sono esempi freschi di un calcio moderno, che va bene in ogni categoria: "Juve Stabia, Mantova e Carrarese hanno fatto benissimo in B mantenendo la stessa ossatura del campionato vinto in C. Hanno allenatori fortissimi che fanno parlare di sé: devo diventare bravo come loro". E ancora: "Dal punto di vista dell'intensità, la Juve Stabia è un punto di riferimento assoluto: Pagliuca è eccezionale, è una squadra che va a trecento. Il Mantova di Possanzini è più tecnico, fa un calcio più innovativo; stimo entrambi allo stesso modo"; ma, Andreoletti, ha anche altri modelli: “Se parliamo di fase difensiva mi piacciono Gasperini e Giampaolo, sono eccezionali; di fase offensiva e possesso palla, De Zerbi sta influenzando tutti i giovani allenatori; a Conte, mi ispiro per l'intensità”.

Vacanza studio nei ritiri precampionato

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova- immagine 7
—  

A tale proposito, lo studio e le ispirazioni sono maturate da vicino, e non solo davanti ad uno schermo: “Negli anni scorsi, facevo dieci/quindici giorni a vedere i ritiri. Una sorta di vacanza studio. L'unico che non sono riuscito a vedere è stato Conte, che fa tutto a porte chiuse. Ho visto Sarri a Dimaro, con tremila persone, Giampaolo con la Samp... Mi piace vedere gli allenamenti in ritiro al primo anno, per vedere subito l'impronta diversa: De Zerbi al primo anno al Sassuolo, a Vipiteno, Sarri al Napoli nel 2015, Andreazzoli al Genoa, Gasperini all'Atalanta... Queste esperienze sono molto formative: l'anno scorso sono stato in Portogallo”.

"A Benevento sono cresciuto come uomo ed allenatore"

ESCLUSIVA – Andreoletti: “La vittoria è del gruppo”, il tecnico che sta rivoluzionando il Padova- immagine 8
—  

Infine, senza polemiche, doverosa è una parentesi nell'esperienza col Benevento: “Spesso, viene citata come esperienza fallimentare e questo mi da noia: non avrei mai vinto questo campionato se non fossi stato a Benevento. Sono cresciuto come uomo e come allenatore. Il presidente Vigorito ed il direttore Carli sono persone eccezionali: ho avuto buonissimi rapporti con loro, e gli sono grato. Poi, male male non è andata: abbiamo fatto una serie di vittorie consecutive di 13 partite. Abbiamo fatto fatica, dopo la partita a Castellammare. La retrocessione si sentiva ancora, l'atmosfera era pesante. Poi nessuno voleva rimanere, c'erano 35 giocatori sotto contratto. Chi retrocede dalla B alla C ha sempre strascichi”.