Servizio realizzato dal nostro inviato Michele Bellame
SERIE A
ESCLUSIVA Mauro Bressan tra Italia e serie A: “Serve una rivoluzione per la Nazionale”

L'8 giugno si è tenuto a Parma allo stadio Ennio Tardini la nuova edizione di Operazione Nostalgia. L'evento, al primo appuntamento in questo 2025, porta in campo tante leggende del passato che hanno giocato in Serie A. Nella città ducale era presente anche la redazione di Derbyderbyderby.it con l'inviato Michele Bellame che ha raccolto alcune impressioni dei protagonisti. Tra questi c'è l'ex centrocampista Mauro Bressan.
Bressan sull'evento: "È sempre bello stare con gli altri"
—Non è la prima volta che l'ex centrocampista italiano prende parte a eventi simili e per questo si autodefinisce un aficionado: "Ci sono tanti campioni molto più forti di me, ma avendo fatto un gesto nostalgico in carriera (la famosa rovesciata da fuori area ndr), vengo sempre invitato. Ne prendo parte sempre molto volentieri. Poi sono belle esperienze perché rivedi persone dopo tanto tempo, ci scambi battute, mangi insieme. È soprattutto questo il bello per me, poi ovviamente è anche bello vedere così tanti tifosi con tante maglie diverse addosso".
Il giudizio sul campionato appena finito e sull'Italia
—Bressan si complimenta con il Napoli, ma ammette di non essere rimasto sorpreso dall'esito finale: "Me lo aspettavo perché l'Inter ha dovuto fare molte partite in più, mentre il Napoli si è concentrato solo sul campionato. La squadra più forte per me era l'Inter, ma al Napoli e soprattutto a Conte non si possono che fare i complimenti. Il tecnico è arrivato dopo un anno disastroso e ha saputo anche non far pesare le partenze delle pedine più importanti come Kvara. È stato molto bravo inoltre a pescare McTominay, fondamentale per la vittoria finale".

Mauro Bressan con la maglia della Fiorentina. (DIGITAL CAMERA. Alessandro Rossini / SESTINI / GRAZIA NERI. Mandatory Credit:Allsport UK/ALLSPORT)
L'ex centrocampista ha infine un ultimo commento sulla Nazionale, dopo il recente esonero di Spalletti: "Sono troppi anni che non facciamo il Mondiale. Mio figlio non ne ha mai visto uno e mi chiede sempre quando potrà vederlo. Spero sia il prossimo anno, ma è iniziata nel modo peggiore. L'importante è che il prossimo allenatore, al di là del nome, riesca a far capire ai giocatori che siamo l'Italia e che quando si va in campo si rappresenta un Paese intero per cui devi dare tutto".
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