derbyderbyderby calcio italiano Esclusiva – Vincenzo Annese: “Con più fortuna da calciatore sarei in Serie A. Sogno di allenare il Venezia”
Le dichiarazioni

Esclusiva – Vincenzo Annese: “Con più fortuna da calciatore sarei in Serie A. Sogno di allenare il Venezia”

Lorenzo Maria Napolitano
Lorenzo Maria Napolitano
Non solo Burkina Faso. Continua l'intervista a Vincenzo Annese. L'attuale DT ci ha rivelato il suo sogno: allenare in Serie A
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Ha da poco intrapreso una nuova sfida nel cuore dell’Africa come Direttore Tecnico del Burkina Faso, ma lo sguardo di Vincenzo Annese non smette di posarsi anche sull’Italia. Dopo anni trascorsi a viaggiare tra continenti, esperienze e culture calcistiche diverse, l’allenatore pugliese continua a osservare con attenzione l’evoluzione del nostro campionato. Ai microfoni di DerbyDerbyDerby, Annese si è raccontato in esclusiva, parlando non solo della sua avventura africana (che trovate qui) ma anche del calcio italiano, con la lucidità di chi conosce il campo di ogni angolo del mondo.

Vincenzo Annese, sguardo costante sul calcio italiano ed europeo

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La tua ultima esperienza italiana è stata più di dieci anni fa. Che rapporto hai con il calcio italiano, hai tempo e modo di seguirlo? 

"Sì, il calcio italiano mi piace molto e lo seguo. La Serie A è il campionato più bello. È quello che seguo e che mi interessa di più. Se ti posso dire, è anche quello più strano: vedi Davide Nicola ad esempio, per me è fortissimo, ma allena sempre squadre che mirano a salvarsi. Lui è tosto, vorrei vedere i decantati bravi allenatori se riuscissero a compiere le sue imprese. Vorrei vederlo in squadre di fascia più alta. Mi ispira anche la sua comunicazione: dovrebbero mostrarla nelle Università. È in gamba, mi ispira molto e tatticamente è molto preparato.

Spalletti? Non oso immaginare cosa succederà quando la Juve affronterà il Napoli allo Stadio Diego Armando Maradona. Immagino i tifosi napoletani... io non mi farei un tatuaggio per una squadra che ho allenato. Non lo avrei mai fatto. Secondo me, comunque, farà bene. È un grande allenatore.

Il Napoli perdendo De Bruyne, uno di quelli che dava più soluzioni, non farà bene quanto potevamo aspettarci. A meno che non si metta mano al portafoglio. Neres mi sta deludendo, nella seconda metà dell'ultima stagione era particolarmente in forma, ma nelle ultime partite non mi è piaciuto. Non l'ho mai visto saltare l'uomo, che dovrebbe essere la sua caratteristica principale. Le altre squadre come Manchester City, Bayern Monaco, Barcellona, hanno chi salta l'uomo, il Napoli no, forse Spinazzola: rientra con il destro, va a sinistra, fa un gran lavoro".

Ci diamo da anni martellate sui piedi perché crediamo che il nostro calcio sia noioso e carente rispetto agli altri. Qual è l'idea che hanno all'estero?

"In tanti in Spagna, Francia, Inghilterra guardano il nostro calcio. Come strategia, tattica, siamo i più bravi se non addirittura i migliori. Vedi Farioli al porto ad esempio. L'allenatore italiano da qualcosa in più a tutti: anche in Arabia Saudita o in Turchia la scuola italiana fa sempre molto bene. Non dimentichiamoci di De Zerbi, sta riuscendo a tenere testa ad una squadra come il Paris Saint-Germain, nonostante un budget decisamente ridotto rispetto ai parigini". 

Vorresti allenare in Serie A un giorno? 

"Si, è il mio sogno da raggiungere la Serie A. Ho fatto il giocatore per poco, purtroppo ho lasciato presto il calcio italiano, ma vorrei raggiungere la massima serie. Ho fatto il preparatore atletico, il vice, ma negli anni ho visto che se non hai un curriculum vitae da calciatore in Italia è dura. Per questo sono andato a fare esperienze importanti da altre parti. Il Burkina Faso, ad esempio, mi aiuta tantissimo in tal senso. È un grande passo avanti. Mi piacerebbe allenare il Venezia, sarebbe il massimo per me. Ho anche un braccialetto del Venezia. Lo seguo molto bene, ha un bell'allenatore, spero ritorni subito in Serie A.

Se avessi avuto un curriculum più importante da calciatore, con quello che già ho da allenatore, sarei già in Serie A. Io vedo tanti allenatori che non hanno vinto niente, neanche il torneo parrocchiale, ma sono lì perché hanno giocato nel campionato italiano". 

Che tipo di calciatore era Vincenzo Annese? 

"Cattivo, veloce. Purtroppo mi sono infortunato spesso. Ero un centrocampista di rottura, tatticamente disciplinato. Se dovessi dirti un calciatore a cui somigliavo? Claude Makélélé, ma con i dovuti paragoni. Lui era molto, molto meglio. Ma giocava semplice con il pallone tra i piedi, e aveva grande velocità di esecuzione. Lui giocava, recuperava palloni e aiutava i compagni tecnicamente superiori". 

E in Europa, chi ti entusiasma? 

"Oggi mi prende particolarmente il Bayern Monaco. È travolgente. Sembra una macchina da combattimento. Anche il Manchester City mi piace molto, non se ne parla abbastanza dopo la scorsa stagione in cui non ha fatto molto bene. Ma secondo me lotterà per stare nelle prime posizioni".