derbyderbyderby calcio italiano Il film di Parma-Bologna: l’eterna sfida fra Eros e Thanatos di Bertolucci
Serie A

Il film di Parma-Bologna: l’eterna sfida fra Eros e Thanatos di Bertolucci

Pietro Rusconi
Alle 18 del 2 Novembre andrà in onda il derby fra la squadra di Carlos Cuesta e quella di Vincenzo Italiano: l'analisi della partita attraverso un classico del cinema europeo - "Ultimo tango a Parigi"
03:17 min

Parma-Bologna non è un derby qualsiasi. Il derby dell'Emilia mette in gioco più dei semplici 3 punti, in palio ci sono questioni culturali, identitarie ed esistenziali. Non è un caso che l'Emilia Romagna abbia dato i natali ad alcuni dei più grandi registi italiani di sempre: Pasolini (di cui oggi ricorre il 50esimo anniversario per la sua morte), Fellini, Antonioni e il parmigiano Bertolucci. Proprio Bernardo è il regista prescelto da cui recuperare un film adatto all'analisi del derby, ovvero "Ultimo tango a Parigi" (1972).

Paul e Jeanne come Parma-Bologna

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Il lungometraggio designato per la partita è uno dei più controversi e discussi nella storia del cinema. Bertolucci narra una relazione complicata e ambigua tra Paul e Jeanne. Lui è un vecchio americano trasferitosi ormai a Parigi, lei invece è una giovane attrice appartenente alla borghesia parigina. I due si incontrano casualmente nel tour di un appartamento in vendita, dove consumeranno il loro primo rapporto. Questo primo momento dà il via ad una relazione particolare che mira a scoprire ogni lato intimo dell'altro, senza tuttavia mai rivelare i propri nomi. Nonostante Jeanne sia fidanzata con un regista, si innamora di Paul, che inizialmente la rifiuta.

L'americano in seguito ha due incontri che gli faranno cambiare idea sul sentimento che prova per la ragazza. Prima incontra la suocera venuta a seppellire l'ex moglie di Paul e in seguito ha una conversazione con l'amante proprio dell'ex moglie. Paul cerca in extremis di riconquistare Jeanne, rincorrendola sino a una gara di tango: dopo una lunga chiacchierata, è lei che decide di respingerlo. Questo rifiuto porta l'ex albergatore a inseguire la ventenne sino a casa sua e dopo aver rivelato il suo nome, lei gli spara.

L'eros di Vincenzo Italiano

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Il Bologna di Vincenzo Italiano rappresenta appieno l'eros sottinteso alla storia. Il Dio dell'amore aleggia nei moduli e negli schemi dell'ex Fiorentina. Il 4231 dei rossoblu è un inno alla pulsione di vita, alla ricerca spasmodica dell'amore e in questo caso al gol. I movimenti continui di posizione tra gli attaccanti esterni (Cambiaghi/Orsolini/Bernardeschi si dirigono verso il centro) e i terzini (Miranda/Lykogiannis a sx e Holm/zortea a dx si sovrappongono) permettono uno sviluppo del gioco laterale che apre spazi inesplorati per gli avversari. Queste zone sono quelle lasciate in ombra dai protagonisti del film, esiste sempre uno spazio da scoprire ed esplorare nel rapporto, soprattutto entrando nel campo enigmatico della sessualità.

Ma l'eros non è solo caos e dinamicità ma è anche razionalità e ordine. Ad un certo punto Paul si ferma a riflettere sulla propria soggettività e sui sentimenti rimasti subconsci. Anche Italiano cerca di arrivare ad una riflessione cosciente sull'identità della sua squadra: il tentativo avviene grazie ad una costruzione ordinata dal basso, con l'abbassamento del mediano-regista e dei triangoli costruiti ricercando costantemente il terzo uomo.

L'ossessione costante per l'intensità del rapporto diventerà un problema quando Paul si ritroverà ad inseguire Jeanne per l'ultima volta. La rincorsa è problematica anche per il Bologna: quando viene saltata la sua prima pressione alta, spesso i difensori sono costretti a inseguire gli inserimenti avversari.

Lo Thanatos di Carlos Cuesta

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Il Parma di Cuesta è il simbolo opposto dell'amore e della vita bolognese. Il tecnico spagnolo, il più giovane del campionato con i soli 29 anni, proviene dal calcio "maligno" (secondo un termine utilizzato dal giornalista Emanuele Atturo della testata UltimoUomo) di Mikel Arteta. L'obiettivo di questo gioco è eliminare e annientare qualsiasi tipo di componente creativa e qualsiasi istinto alla vita, all'eros. Attraverso un sistema posizionale ultra rigido, queste squadre oscure cercano un controllo totale su ogni aspetto del gioco che spesso conduce ad un'autodistruzione.

Un'ossessione maniacale per la repressione e la soppressione del subconscio. Carlos Cuesta ha adattato questo desiderio di morte al cimitero tattico del calcio italiano, sfoderando il più classico dei 352. L'utilizzo di Patrick Cutrone in coppia con Mateo Pellegrino, è dato dalle contingenze degli infortuni ma anche da una precisa scelta esistenziale dello spagnolo. La tecnica del centravanti italiano non va a ricercare il desiderio nascosto ma punta ad un'estrema aggressività e pragmaticità.