IMPRONTA INDELEBILE NEL CUORE del CLUB E dei TIFOSI

Il Venezia ritira la maglia numero 13 di Marco Modolo

il-venezia-ritira-la-maglia-numero-13-di-marco-modolo
Prima del calcio d’inizio della gara col Monza, lo stadio “Penzo” ospiterà una cerimonia per celebrare Marco, oggi parte dello staff tecnico della squadra
Davide Capano
Davide Capano Redattore 

Sabato 12 aprile, in occasione della sfida Venezia-Monza, il Venezia FC vivrà un momento storico e carico di emozione: il ritiro della maglia numero 13, indossata con orgoglio da Marco Modolo, oggi parte dello staff tecnico del club.

Il Venezia ritira la maglia numero 13 di Marco Modolo- immagine 2

La nota del club

"Marco Modolo - si legge in una nota diffusa oggi dall'Ufficio Stampa della società neroverde - rappresenta molto più di un semplice calciatore nella storia del Venezia FC. Cresciuto nel settore giovanile arancioneroverde, ha dimostrato fin dal primo giorno un amore incondizionato per questi colori e una dedizione che lo hanno portato a disputare 273 presenze con 27 gol, tanto da diventare un simbolo del club. Ma i numeri non bastano a raccontare ciò che ha significato per la squadra e per i tifosi.

La sua leadership e il suo spirito di sacrificio sono stati fondamentali nel guidare il Venezia FC in un viaggio straordinario: dalla Serie D alla Serie A, con quattro promozioni, di cui due storiche salite dalla Serie B alla massima serie, e la vittoria della Coppa Italia di Lega Pro. In ogni tappa di questo percorso, Marco è stato il punto di riferimento, incarnando i valori del club con orgoglio e passione".

il-venezia-ritira-la-maglia-numero-13-di-marco-modolo

Ancora il Venezia

—  

"Oggi, Marco prosegue il suo cammino arancioneroverde come membro dello staff tecnico, continuando a mettere la sua esperienza e il suo carisma al servizio della squadra. Ritirare la maglia numero 13 è un gesto che simboleggia l’impronta indelebile che ha lasciato nel cuore del Venezia FC e dei suoi tifosi.

il-venezia-ritira-la-maglia-numero-13-di-marco-modolo

Prima del calcio d’inizio di Venezia-Monza, lo stadio 'Penzo' ospiterà una cerimonia per celebrare Marco. La maglia numero 13 non sarà mai più indossata, ma vivrà per sempre nella storia del club e nella memoria dei tifosi.

Grazie, Marco. Capitano, simbolo, leggenda.".

Venezia, le parole di Modolo

—  

Modolo ha raccontato in una intervista ai canali ufficiali del club le sue sensazioni. Di seguito le sue parole...

Che effetto ti fa sentire così tanto affetto?

—  

"E' bello, sono persone che hanno fatto parte del Venezia insieme a me e se sono riuscito a fare tutto questo è anche grazie a loro. Ripercorri un po' tutto il percorso, spesso quando giochi non te lo godi molto. A livello caratteriale sono uno che non riesce a godersi i momenti belli, forse è un difetto, forse è stata la mia forza. Ma ho sempre pensato alla partita dopo, alla stagione dopo. Quando il presidente mi ha detto che voleva ritirare la maglia numero 13 ho ripercorso tutto. Sono momenti belli che io e la mia famiglia ci porteremo dentro per sempre, penso sia il riconoscimento più grande per un calciatore. Un percorso che auguro ad ogni ragazzo, contano le emozioni, se poi riesci a riceverle nella tua città per tutti questi anni, con qualche dolore ma molte gioie. Abbiamo vinto molti campionati insieme, la Coppa Italia di Lega Pro, campionati di Serie C, di B, c'è stato un percorso fantastico, coronato con la promozione, ho potuto realizzare il mio sogno. Parte di questo merito va dato al presidente Niederauer. Ricordo le sue parole, 'non siete voi che lavorate per me, ma io che lavoro per voi'. Ha sempre cercato di metterci nelle migliori condizioni possibili, si è instaurato un legame importante con lui. Quando è arrivato ho avuto il secondo figlio, Camilla, è stato una gioia avere una figlia, è una cosa immensa. C'è stato un piccolo problema, è ipovedente, il presidente e sua moglie mi sono stati molto vicini. Una persona importante. Lo ringrazierò sempre".

Un consiglio ai giovani e al Marco Modolo più giovane?

—  

"Al Marco giovane direi di fare le scelte con il cuore come le ho fatte, penso sia la cosa più giusta che ho fatto nel calcio. Ho avuto più possibilità di andare via, soprattutto quando le cose non andavano bene. Ha sempre però prevalso il cuore e penso sia stata la scelta giusta. Quello che posso consigliare ai giovani è di crederci ogni giorno, possono esserci momenti difficili, magari non giocano o hanno infortuni gravi. La voglia di migliorarsi ogni giorno però alla lunga fa la differenza".

La prima promozione in Serie A

—  

"C’è stato un anno importante con Dionisi, ha dato un’impronta che poi Zanetti ha seguito. E’ stato un anno bellissimo con un gruppo fantastico. E’ stato il coronamento di un sogno giocare in Serie A, contro la Roma ho preso la traversa al primo pallone toccato, sarebbe stato unico. Mi è servita quell’annata anche per gli anni successivi, tanto merito della ricostruzione va dato a mister Vanoli. In un anno e mezzo ha fatto qualcosa di straordinario. Un ringraziamento va anche a tutti i direttori sportivi che mi hanno aiutato. C’è stato qualche momento triste ma soprattutto tanti momenti belli, ogni campionato è stato una gioia unica".

Un compagno di squadra con cui si è creato un legame speciale?

"Ho un legame particolare con Maurizio Domizzi, è stato la mia guida in campo, abbiamo fatto cose importanti insieme. Dopo averlo conosciuto nei primi mesi bastava uno sguardo in campo per capirci".

La famiglia?

—  

"Sono molto fortunato, spesso non è facile stare vicino a un calciatore. Se perdevo, Benedetta non mi doveva parlare per un po’ di giorni, ma anche quando si vince, e abbiamo vinto tanto, il pensiero era alla gara dopo. Questo pensiero non riesci a lasciarlo nello spogliatoio, te lo porti anche a casa e in alcuni momenti sono stato pesante. Sono fortunato perché, oltre a essere una donna speciale è stata una sportiva anche lei. Poi ci sono i bimbi, quando ti nascono i figli capisci che il calcio è importante ma riesci a staccare e a lasciare i problemi e a goderti i figli, mi ha regalato Tommaso e Camilla, le gioie più grandi della mia vita. Mi ha aiutato a realizzare il mio sogno, sono felice di aver potuto regalare tanti molti momenti belli e il ritiro della maglia è un momento che si terranno dentro per sempre".

Il legame con i tifosi del Venezia?

—  

"Li ringrazio per quello che hanno fatto per me, anche per il mio carattere nei primi anni non me li sono goduti modo. Io sono un po’ freddo, faccio fatica ad affezionarmi alle cose, negli ultimi anni invece il rapporto è stato bellissimo. Soprattutto quando ho cominciato a giocare un po’ meno il rapporto è stato meraviglioso, hanno fatto tantissimo per me. Anche ora quando mi salutano allo stadio è gratificante, quindi grazie a tutti i tifosi arancioneroverdi".