Notti di gloria

Inter, da Parigi a Madrid: le notti d’Europa che hanno fatto la storia

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La finale di stasera potrebbe arricchire ancora di più l'incredibile epopea europea dei nerazzurri
Federico Grimaldi
Federico Grimaldi

Dalla vittoria a Parigi alla notte di gloria a Madrid, passando per i trionfi in Coppa UEFA degli anni ’90, la storia europea dell’Inter è un viaggio epico fatto di emozioni, campioni e imprese leggendarie. Il club nerazzurro ha scritto pagine indimenticabili nelle competizioni continentali, diventando una delle grandi protagoniste del calcio europeo. Dai primi successi con Herrera alla storica Champions del 2010 firmata Mourinho, ripercorriamo le notti che hanno reso l’Inter una leggenda anche oltre i confini italiani.

— Inter ⭐⭐ (@Inter) May 30, 2025

La "Grande" Inter

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C’era una volta un’Inter vestita di gloria, che tra il 1964 e il 1965 salì due volte sul trono d’Europa, scolpendo il proprio nome nella storia come una regina indiscussa del continente. Guidati dal mago Helenio Herrera, i nerazzurri diedero vita a una sinfonia perfetta di disciplina, cuore e talento. A Vienna, nel maggio del ’64, piegarono il Real Madrid dei mostri sacri con la freddezza di chi sa scrivere la storia: una doppietta di Mazzola e il sigillo di Milani aprirono la porta dell’eternità.

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APPIANO GENTILE (CO)-Helenio Herrera, il maggior artefice della "Grande" Inter

Un anno dopo, il destino volle che fosse San Siro a farsi teatro della gloria: bastò una zampata di Jair per domare il Benfica e alzare ancora quella coppa che brillava come l’oro. Due notti, due trofei, una squadra immortale. Lì nacque la “Grande Inter”, e da allora, ogni volta che la Champions League torna a risplendere, il ricordo di quei trionfi torna a vivere nei cuori nerazzurri come un battito eterno.

Gli anni '90 e il dominio nerazzurro in Coppa UEFA

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Negli anni ’90, l’Inter tornò a brillare in Europa con forza e determinazione, conquistando tre Coppe UEFA nel giro di appena otto stagioni: 1991, 1994 e 1998. Fu un decennio in cui la maglia nerazzurra divenne sinonimo di potenza continentale, capace di imporsi con autorità e fascino. Il primo trionfo arrivò nel 1991, sotto la guida di Giovanni Trapattoni, con una doppia finale tutta italiana contro la Roma: decisive le reti di Matthäus e Berti nella gara d’andata a San Siro.

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Tre anni più tardi, nel 1994, l’Inter di Osvaldo Bagnoli travolse il Salisburgo grazie a un gol in ciascuna delle due finali firmati da Berti e Jonk, mostrando solidità e freddezza. Il sigillo finale arrivò nel 1998, quando la squadra allenata da Gigi Simoni — con un giovanissimo Ronaldo in versione divina — stese la Lazio con un netto 3-0 nella notte di Parigi. Tre coppe, tre generazioni di campioni, un solo spirito: quello di un’Inter che in Europa non si è mai accontentata di partecipare, ma ha sempre scelto di vincere.

Inter, la magia di Mourinho nella notte di Madrid

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Nel maggio del 2010, il cielo sopra Madrid si tinse di nerazzurro. L’Inter di José Mourinho completò un sogno lungo 45 anni, alzando al cielo la Champions League e scrivendo l’ultima, indimenticabile pagina del Triplete. A guidarla, un condottiero carismatico e instancabile, capace di trasformare una squadra in una famiglia, e una corsa impossibile in un destino segnato. Ma quella notte, sul prato del Santiago Bernabéu, fu Diego Milito a vestirsi di leggenda.

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Con una freddezza da killer e l’eleganza di un principe, trafisse due volte il Bayern Monaco, trasformando la speranza in certezza, la storia in eternità. Dalla prima carezza sotto porta al secondo capolavoro in solitaria, ogni suo tocco fu poesia, ogni suo passo un inchino alla grandezza. E così, il Principe diventò Re e l’Inter tornò sul tetto d’Europa, forte, fiera, immortale. Quella notte non fu solo una vittoria: fu un incanto, il coronamento perfetto di una stagione irripetibile.