Il Paris Saint Germain ha smesso le vesti dei paperoni del calcio per dare un po’ più di concretezza ai propri sogni. L’Inter della concretezza ha sempre fatto il proprio punto di forza ed ora prova a terminare un discorso lasciato in sospeso qualche anno fa. All’Allianz Arena di Monaco c’è un appuntamento con la storia e nessuna delle due formazioni ha intenzione di perderselo. Di nuovo.
La sfida
Tra PSG e Inter ci sono 250 milioni di differenza: le due rose a confronto

PARIS, FRANCE - MAY 07: Marquinhos of Paris Saint-Germain celebrates with team mates at full-time following the team's victory and subsequent progression into the final after the UEFA Champions League 2024/25 Semi Final Second Leg match between Paris Saint-Germain and Arsenal FC at Parc des Princes on May 07, 2025 in Paris, France. (Photo by David Ramos/Getty Images)

Per una delle due sarà sicuramente trionfo. Per una delle due sarà finalmente riscatto. Sia il PSG che l’Inter, infatti, hanno già sfiorato la Coppa dalle grandi orecchie nei tempi recenti senza però riuscire ad afferrarla. Era il 2020 quando toccò ai parigini, che in finale dovettero arrendersi al Bayern Monaco in un gelido Da Luz, vuoto per via del Covid. Son passati due anni invece dal colpo di testa di Dimarco murato da Lukaku e dal piazzato di Rodri che batte Onana. Questione di virgole che hanno cambiato il senso del testo, fino a scrivere una storia diversa. Ma per una delle due, sabato sera, ci sarà un finale diverso.
Paris Saint Germain-Inter, due mondi diversi
—Paris Saint Germain e Inter si giocano la Champions League in una finale che sulla carta non ha una favorita. Il PSG è reduce da un grandissimo percorso in un anno ricco di cambiamenti, partiti con l’addio di Mbappé e conclusi con l’arrivo di Kvaratskhelia. L’Inter invece è sempre la stessa, solida e agguerrita, che non ha paura di giocarsela con le grandi. Nonostante la sfida, da un punto di vista prettamente economico, quasi non dovrebbe esistere.
Il PSG spende e spande, in barba alle fantomatiche regole del Fair Play Finanziario di cui ancora non si è compresa quale sia l'essenza. Negli ultimi anni però lo ha fatto con coscienza, non più sperperando. Ha speso per giovani di valore e di prospettiva, ha abbassato l’età media e alzato il potenziale, ha rotto e ricostruito con coraggio una formazione che oggi sa di squadra.
Dall’altro lato c’è l’Inter dei parametri zero, costruita con un occhio ai conti in rosso e con la UEFA da anni con il fiato sul collo. Una squadra che ha vinto e che ha cambiato dopo Antonio Conte, che ha rivinto e che si è consolidata con Simone Inzaghi, che in tre anni ha conquistato due volte la finale di Champions.

PSG-Inter, il valore delle due rose
—Così come i soldi non fanno la felicità, allo stesso modo - o almeno non sempre - i soldi fanno le vittorie. Esistono infiniti altri fattori e vince, per dirla in maniera molto cinica, chi butta il pallone in porta più volte dell’avversario. È per questo che l’Inter a Monaco se la può giocare ad armi pari, così come fatto nel doppio scontro con il Barcellona del resto. Perché altrimenti, se la battaglia fosse puramente a denari, sarebbe una guerra persa già in partenza.
Con un valore di 923 milioni totali secondo Transfermarkt, il Paris Saint Germain è una delle squadre dalla valutazione più alta al mondo. Gli uomini di Simone Inzaghi, invece, hanno un valore di circa 664 milioni. La ragione è presto che spiegata nei righi precedenti: al servizio di Luis Enrique giovani forti e di prospettiva. Vale a dire, dunque, tanti calciatori dal prezzo del cartellino mediamente molto alto. Se l’età media dei parigini è di 23,6 anni, infatti, quella dell’Inter è invece molto prossima ai 30 anni.

Consideriamo solamente i titolari delle due squadre. Nella formazione dell’Inter ci sono ben 6 giocatori con valutazione inferiore a quella di Gigio Donnarumma, che con i suoi 35 milioni è il calciatore con il prezzo del cartellino più basso tra le fila del PSG. Il portiere parigino da solo vale quasi quanto Sommer (4 milioni), Acerbi (3 milioni), Mkhitaryan (4 milioni) e Dumfries (28 milioni) messi insieme. Basta già semplicemente questa evidente disparità anagrafica per motivare i circa 250 milioni di scarto tra il valore totale delle due rose.
Il calciatore più prezioso in campo è però dei nerazzurri ed è Lautaro Martinez, dall’alto dei suoi 95 milioni di valutazione. Lo seguono Bastoni e Barella, entrambi con 80 milioni. Per i parigini, invece, il più caro è l’ultimo arrivato Khvicha Kvaratskhelia, con un valore di 80 milioni. Alle sue spalle si piazzano Dembele (75 milioni) e Barcola (70 milioni).
Anche la panchina mette idealmente avanti i francesi in questa particolare sfida. Andando ruolo per ruolo, il PSG può contare su Lucas Hernandez (30 milioni), Zaire-Emery (60 milioni) e Gonçalo Ramos (45 milioni). L’Inter pareggia i conti solamente in difesa con Bisseck, mentre perde la sfida negli altri due reparti. Il centrocampista più prezioso è Frattesi, con i suoi 32 milioni; in attacco, invece, il più caro è Taremi con soli 5 milioni.
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