Il giudizio

Inter, top e flop della Serie A 2024/2025: il bis mancato pesa sul giudizio

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L'Inter è una delle squadre più deluse di questa stagione. Nonostante la stagione sia complessivamente più che sufficiente e potrebbe diventare storica, il campionato analizzato da solo è al di sotto delle aspettative
Alessandro Savoldi
Alessandro Savoldi

L’Internon riesce a riconfermarsi come squadra campione d’Italia. Il secondo posto è una delusione, accentuata dall’aver avuto diverse chance per conquistare il campionato. Se da una parte è vero che il dispendio di energie in Champions League è stato notevole, dall’altra si poteva certamente fare di più. Ecco i top e i flop della stagione dell'Inter.

I top della stagione dell'Inter

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Denzel Dumfries - Senza dubbio l’Mvp della stagione dell’Inter. In campionato ha sempre risposto presente nel momento del bisogno, elevando le sue prestazioni in termini di qualità e quantità. Giocatore determinato e determinante, l’olandese è stato chi, più di tutti, ha cercato di confermare il titolo vinto lo scorso anno. Per lui il bottino è di 7 gol in 29 presenze, un rendimento quasi da attaccante.

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Alessandro Bastoni - Il difensore ex Atalanta e Parma è sempre di più uno dei leader della squadra di Inzaghi. Cresciuto tantissimo sul piano delle letture in area di rigore, è stato, con Dumfries, uno dei più affidabili nell’annata nerazzurra. Sicuramente non è colpa sua se l’Inter non ha potuto fare festa dopo queste trentotto partite. Ciliegina sulla torta il premio come miglior difensore della stagione in Serie A.

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Bastoni premiato come miglior difensore del campionato. (Foto di Mattia Pistoia - Inter/Inter via Getty Images)

Marcus Thuram - Ha iniziato la stagione in modo travolgente, guidando l’Inter in un momento di appannamento che sembrava toccare tutti meno che lui. Nel girone di ritorno, complici diversi problemi fisici, è calato, ma alla fine è comunque il miglior marcatore della squadra in Serie A con 14 gol. Ritocca quindi il bottino raccolto lo scorso anno, portando a termine la miglior stagione, in termini realizzativi, della sua carriera. La sensazione è che senza il suo infortunio e quello di Dumfries il destino della stagione nerazzurra sarebbe stato ben diverso.

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I flop del campionato nerazzurro

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Mehdi Taremi - L’iraniano è senza dubbio la grande delusione del campionato interista. Arrivato come terza punta, ha lentamente perso il posto nelle gerarchie dietro ad Arnautovic e, in alcune fasi, anche a Correa. Per lui non più di un gol, su rigore, contro il Lecce. Decisamente troppo poco per ritenere la stagione anche solo sufficiente. I dubbi sulla sua permanenza in nerazzurro per la prossima annata si fanno sempre più forti.

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Piotr Zielinski - Spesso infortunato, mai realmente coinvolto fino in fondo se non per necessità. Il polacco ex Napoli non ha saputo ritagliarsi il suo spazio nello scacchiere di Inzaghi, complici anche qui i tanti problemi fisici che ne hanno limitato l'impiego e gli hanno tolto continuità. Il ruolo di vice Calhanoglu che gli è stato affidato per gran parte dell’annata è un alibi importante, visto che ha sempre dichiarato di non trovarsi a suo agio in quella posizione. Non basta, però, per salvarlo dall’essere definito un flop.

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Yann Bisseck - La stagione di Bisseck è stata particolare. Il tedesco, in realtà, non ha fatto così male in senso assoluto, guadagnando minuti complici i problemi fisici di Pavard. Il calcio, però, è uno sport in cui gli episodi pesano tantissimo e lui, negli episodi che hanno rallentato l’Inter, è rimasto spesso coinvolto. A Marassi, contro la Lazio, a Bologna: tutti errori che, con il senno di poi, sono costati uno scudetto all’Inter. Chiaramente, la squadra di Inzaghi non ha perso il titolo per la disattenzione di Bisseck. Semplicemente è tra coloro che ha commesso più errori decisivi, pur non essendo l’unico ad aver sbagliato. Per questo rientra tra i flop, pur restando un buon giocatore e, soprattutto, un giovane su cui vale la pena puntare.

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Il voto finale al campionato dell'Inter di Inzaghi

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Il voto al campionato dell’Inter è 6-. La squadra di Inzaghi era la favorita, ha lottato fino alla fine ed è uscita sconfitta. La sufficienza appena sfiorata non è legata al risultato in quanto tale, il secondo posto è comunque un piazzamento accettabile. Tuttavia, 81 punti sono pochi, pochissimi, per una squadra come l’Inter. Lascia più di una perplessità anche l’approccio mostrato nel corso della stagione, spesso svagato, leggero, superficiale in alcuni passaggi. Tanti giocatori, come Darmian per questioni anagrafiche e Frattesi che non ha trovato gli stessi gol pesanti dell’anno scorso, hanno reso al di sotto delle aspettative. Tra di loro c'è anche Lautaro Martinez, che nella prima metà di stagione non è riuscito mai a incidere, così come Mkhitaryan e Calhanoglu, appannati in diverse occasioni. Non è solo colpa dei giocatori, ovviamente: anche Inzaghi ha sbagliato alcune letture, così come la dirigenza ha prodotto un mercato insufficiente. C'è quindi una responsabilità condivisa su tutti i livelli, che ha impedito all'Inter di ritrovare quella costanza e quella solidità anche in questa stagione.

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Il voto non scende ulteriormente perché il percorso europeo comunque è una giustificazione: le energie spese tra Bayern Monaco e Barcellona hanno reso pesanti le gambe nerazzurre, togliendo lucidità e condizione atletica nel momento decisivo. A prescindere dalla partita contro il Psg, comunque, la stagione dell’Inter, considerando tutte le competizioni, è sufficiente, non lo è invece il percorso in Serie A se analizzato separatamente.