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José Callejon, il doppio ex di Fiorentina-Napoli

Michele Bellame
Michele Bellame Redattore 
Fra il 2013 ed il 2020 a Napoli e fra il 2020 ed il 2022 con la Fiorentina; complessivamente, nove anni in Italia prima di ritornare in Spagna per chiudere la sua carriera.
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Fiorentina e Napoli si affronteranno sabato sera nell'anticipo della terza giornata di Serie A, una sfida mai banale che anima una rivalità storica.

La viola di Stefano Pioli si predispone al campionato come una mina vagante: ha speso tantissimo durante il calciomercato, ben novanta milioni. Non solo: l'obiettivo - anche se non dichiarato - è quello di portare a Firenze la Conference League dopo due anni in cui sono state rimediate soltanto medaglie d'argento. Da questo punto di vista, anche la scelta in panchina è indicativa: Stefano Pioli è allenatore comprovatamente esperto, che, di certo, non vorrà fare la comparsa. Dall'altro lato c'è la squadra campione d'Italia, che non ha steccato le prime due in campionato fra Sassuolo e Cagliari in casa. La squadra di Conte punta a far bene, a provare a cucirsi anche l'anno prossimo lo scudetto al centro della maglia azzurra. Ma l'obiettivo, tutt'altro che nascosto, è quello di raggiungere e magari di superare i quarti di finale in Champions League.

Sfogliando tra le pagine della storia recente, c'è un nome in particolare che ha legato passaggi della sua carriera ai due club. José Maria Callejon è stato eroe a Napoli, prima di avviarsi verso il tramonto a Firenze. Prima dell'avvento dirompente dell'intelligenza artificiale, fra i WhatsApp dei telefonini dei tifosi del Napoli girava un'immagine di un finto murales con su la scritta: "Innamoratevi di qualcuno che vi cerchi come Insigne cerca Callejon". La combinazione del taglio dello spagnolo ed il cross dalla sinistra di Insigne, è stato il marchio di fabbrica del Sarrismo.

José Callejon, la storia in azzurro

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Callejon approda a Napoli nell'estate rivoluzionaria del 2013, in una fase di transizione esistenziale dalla compattezza italiana di Mazzarri all'internazionalizzazione di Benitez. L'arrivo dell'allenatore spagnolo comporta una prima inversione di mentalità della squadra di De Laurentiis. Gli acquisti sono di sapore europeo, e anche gli obiettivi cominciano ad essere più alti. Durante quel calciomercato ci furono molte rinunce: la più cocente, quella di Cavani al Paris Saint Germain. Di contro, in città, arrivarono Pepe Reina, Higuain, Albiol, Callejon, ma anche Koulibaly, Mertens, e Ghoulam nel mercato di gennaio.

L'esterno spagnolo diventa il cuore pulsante del gioco di Benitez: nel 4-2-3-1 è alto a destra. Ma a definirlo ala, gli si fa forse un torto. In una partita del campionato 2013/2014, in casa contro la Fiorentina sotto una pioggia battente, il Napoli si trovò in dieci uomini per l'espulsione di Maggio. Per ovviare, Benitez decise di arretrare Callejon nel ruolo di terzino destro. Tuttofare e stacanovista, vero proprietario della fascia destra.

Nei tre anni Sarristi, Callejon ha mantenuto un rendimento altissimo di condizione e di resa realizzativa. Nel biennio di Benitez, Callejon segnò 32 reti in oltre 100 presenze. Con Sarri, aveva raggiunto la doppia cifra nei gol. Sempre in campo e sempre protagonista. Negli ultimi due anni, anche a causa del cambio di guida tecnica con Ancelotti prima e con Gattuso poi, pur mantenendo la titolarità, Callejon non è riuscito a confermare la vena realizzativa degli altri campionati.

José Callejon, la storia in viola

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Al termine della stagione 2019/2020, prolungata straordinariamente fino ad agosto a causa del Covid (era rimasto a Napoli nonostante la scadenza del suo contratto per portare a termine il campionato), José Callejon approda alla Fiorentina. In maglia viola raccoglie l'eredità di Federico Chiesa, che si era trasferito alla Juventus. Un ruolo nient'affatto pesante per lo spagnolo, che proveniva dal Real Madrid e non avvertiva poteva avvertire questo tipo di pressione.

Sulla panchina della Fiorentina c'è Beppe Iachini e Callejon gioca una stagione al di sotto delle aspettative che avevano accompagnato il suo arrivo in Toscana. Tant'è che segna una sola rete, all'esordio, in Coppa Italia contro il Padova. La stagione successiva, trova maggiore spazio nel tipico 4-3-3 di Vincenzo Italiano. Il risultato, però, è lo stesso: segna un solo gol nell'arco di trenta presenze, contro la Sampdoria.

Granada e Marbella, il ritorno in Spagna

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Dopo l'esperienza italiana durata ben nove anni, Callejon decide di accasarsi al Granada, squadra di serie B spagnola. Con i biancorossi, ritrova la continuità di giocare un'intera stagione. Guadagna la promozione in massima serie, in cui colleziona 26 presenze fra campionato e coppa nazionale. Chiude la sua carriera al Marbella, squadra di terza serie spagnola: 40 presenze e 10 gol, fra campionato e coppa nazionale.