La Juventus batte 2-0 il Torino e si aggiudica il Derby della Mole. La apre nel primo tempo Weah, la chiude nel secondo Yildiz con tanto di esultanza alla Delpiero nel giorno del suo cinquantesimo compleanno. Vittoria importante per i bianconeri che tengono così il passo delle prime in attesa del big match tra Inter e Napoli. Granata che restano a 14 esattamente a metà classifica.
IL DERBY E' BIANCONERO
Weah-Yildiz, la Juve batte il Torino nel Derby della Mole
Weah sblocca il Derby della Mole
—Classico 4-2-3-1 per Thiago Motta con Vlahovic supportato dal talento immenso del trio Yildiz-Koopmeiners-Weah, fuori Conceicao. Senza il lungodegente Zapata e l'infortunato Adams, Vanoli sceglie Vlasic affianco a Sanabria nel 3-5-2 del Torino. Il canovaccio del match è chiaro già dai primi minuti: la Juventus tiene il possesso palla, il Torino cerca la ripartenza giusta. Al 18' si sblocca la sfida: azione solitaria di Cambiaso sulla sinistra a bucare la difesa granata e conclusione verso la porta. Milinkovic-Savic respinge sui piedi di Weah che deve solo appoggiare in porta per l'1-0. Ospiti in difficoltà che rischiano di subire il 2-0 in due occasioni, entrambe mal sfruttate da Koopmeiners. Si va all'intervallo dopo un minuto di recupero con i bianconeri in vantaggio di un gol.
Reazione Toro ma zero tiri verso lo specchio. La chiude Yildiz
—Il secondo tempo vede un Torino diverso nella formazione e nell'atteggiamento, con Gineitis che prende il posto di Ilic a centrocampo. Juventus che rischia su qualche palla persa in uscita dalla difesa ma mai realmente impensierita dagli avversari. Zero le parate nel match per Perin, titolare al posto di Di Gregorio. Bianconeri in affanno dal punto di vista fisico che cercano di gestire il vantaggio acquisito. All'81' il raddoppio della Juventus: palla al millimetro di Conceicao, entrato per Vlahovic, verso Yildiz che deve solo spingere di testa. Esultanza con tanto di linguaccia come una sorta di augurio per i 50 anni di Alessandro Delpiero. Importante l'occasione capitata tra i piedi di Sanabria, con la sua conclusione sporcata che termina comodamente tra le braccia di Perin.
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