Gianluigi Buffon, capo delegazione della Nazionale italiana, ha discusso di diversi temi calcistici al microfono del podcast "Viva el Futbol" analizzando il momento della Nazionale e della serie A, tra le novità in casa Juventus e il futuro.
SERIE A
Le verità di Buffon: “Con la Norvegia troppa sfortuna. Tudor? Non aveva la fiducia della società”
Le dichiarazioni di Gianluigi Buffon su Spalletti
—Cosa non ha funzionato con Spalletti in Nazionale: "L'unica cosa che non ha funzionato bene e nella quale la squadra non si è espressa bene, e Luciano (Spalletti, ndr) lo sa bene, secondo me è stato l'Europeo, fin lì c'erano state risposte buone, anche nella sfida all'Ucraina. Poi si è ripartiti con uno spirito nuovo e secondo me Spalletti ha fatto un anno giustissimo, da tutti i punti di vista. Secondo me l'epilogo è stato frutto esclusivamente di una sfortuna nel calendario. La partita contro la Norvegia è stata come una finale, che vale tutto, contro una delle squadre più in forma d'Europa. Con 5 giocatori dell'Inter che arrivavano dalla drammatica finale di Champions di tre giorni prima, poi con 2-3 assenti. La perdi in modo rovinoso, ma avevi veramente poche armi. Essendo così delicata ed avendola persa in quel modo, penso che abbia giocato un ruolo importante".

La rivoluzione della Juventus e la situazione in casa bianconera: "Era partita bene, non so però quanto convinta del progetto. Vedendo la scelta di esonerare Tudor qualche giorno fa ed il momento in cui è stata fatta, mi fa pensare che non ci fosse tutta questa convinzione inizialmente. Poi sei andato a mettere la toppa migliore che ci fosse: la scelta di Luciano (Spalletti, ndr) può garantire al popolo juventino una serie di risultati che tifosi e società stanno attendendo. Mi dispiace solo per una cosa: uno come lui mi sarebbe piaciuto vederlo dall'inizio della stagione, con la preparazione, la scelta di alcuni giocatori. A quel punto la Juve poteva essere competitiva fino alla fine, poi non so se vincendo o meno".
Il pensiero sulla "confusione" bianconera
—Cos'ha portato all'esonero di Tudor:"Credo che Igor (Tudor, ndr) abbia avuto dei problemi di empatia con la dirigenza, non sembrava un discorso tecnico, ma le situazioni reali le sanno solo loro da dentro. Vedendo le ultime due o tre interviste di Tudor, ti fa capire che già all'interno si era creato qualche dissidio. Probabilmente le scelte di alcuni giocatori non sono state approvate da lui, altrimenti non fai quelle dichiarazioni".

Buffon e la Juventus 2007-2011: "Secondo me gli anni pre-Conte sono simili a questi. Ci sono tante analogie, cambi di allenatore e la mancanza di chiarezza nella direzione che si vuole seguire. Poi però capisci che è fisiologico, nel momento in cui stravolgi tutto togliendo l'ossatura della squadra e ancora oggi sei alla ricerca di rimpiazzi adatti su cui costruire. Penso sia un tempo fisiologico dopo un'epoca incredibile".
La poca fiducia in Tudor e l'Allegri bis:"Probabilmente Allegri, anche per il curriculum e il passato che ha avuto, ti dava delle garanzie che i successori non ti hanno dato. Quantomeno sulla gestione, sulla serenità e l'obiettivo minimo. Magari con Tudor, che è meno esperto, c'era qualche remora. Il discorso di Tudor l'ho capito, nel momento in cui (prima del Mondiale per Club, ndr) lo confermi, lo devi confermare credendo nel progetto e non con una fiducia a tempo determinato. Il periodo negativo capita a tutti, se c'è dissenso e non si vince diventa difficile il dialogo e il confronto".
Dare il tempo alla Juventus di ritrovarsi: "In un periodo di difficoltà ci sta che nel momento di ricambio ci sia bisogno di tempo. Bisogna trovare dirigenti e giocatori che ridiano l'ossatura di una volta, ma non è facile. Penso che sia fisiologico, la Juventus ha bisogno di tempo per trovare le persone giuste nei ruoli giusti".
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